Giovedì 5 Dicembre 2024 - Anno XXII

Olimpiadi Roma 2020, un’occasione perduta?

La crisi economica e i mali endemici dell’Italia i fattori determinati della mancata candidatura di Roma ai Giochi Olimpici, da parte del Governo Monti. Tra favorevoli e contrari prevale la responsabilità

Mario Monti, presidente del Consiglio
Mario Monti, presidente del Consiglio

Sulla scelta del Governo Monti di non presentare la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020, le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il sindaco Gianni Alemanno e il suo partito favorevole alla candidatura è uscito da Palazzo Chigi amareggiato e sconsolato, ma deciso a dare battaglia. Frabrizio Cicchito, presidente dei deputati Pdl, reputa la scelta di Monti “un grave errore”.
La Lega Nord, ex alleato del Governo Berlusconi, e oggi partito di opposizione, ha applaudito alla scelta di Monti. Bossi, utilizzando il solito linguaggio sprezzante e sarcastico, ha detto che “a Roma fanno solo Casino” e poi ha aggiunto, “ad Alemanno Monti doveva dargli le Olimpiadi invernali”. Terzo Polo e Pd si mostrano più concilianti nel comprendere la decisione del Governo. Per Bersani, segretario del Partito democratico, “il Governo ha preso una decisione meditata, che rispettiamo”.
Il premier Monti ha motivato la scelta, spiegando che l’Italia non si può permettere un’avventura con troppe incognite e costi non chiari, sottolineando che “non possiamo correre rischi” (…) “il governo non si sente di assumersi questo impegno finanziario che potrebbe gravare in misura imprevedibile sulle finanze italiane”.

Il punto di vista degli operatori del turismo

Gianni Alemanno, sindaco di Roma
Gianni Alemanno, sindaco di Roma

Dal fronte politico a quello imprenditoriale le reazioni hanno lo stesso tenore tra chi attraverso le Olimpiadi vede un rilancio del nostro Paese e dell’economia turistica e chi mette in conto i rischi di questa nuova avventura. Il presidente Astoi, l’Associazione dei Tour Operator, Roberto Corbella, vede un’opportunità, mentre il presidente Lino Enrico Stoppani della Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi (aderente a Confcommercio), struttura portante nel comparto del turismo, fa una sorta di “mea culpa” sui mali endemici del nostro Belpaese: corruzione, sperperi, evasione e infiltrazioni criminali nei grandi lavori infrastrutturali, che hanno portato alla non candidatura. Complice, ovviamente, anche la crisi economica.
Secondo Stoppani le Olimpiadi del 2020, “potevano essere un appuntamento che avrebbe rappresentato un bel volano per l’economia dell’Italia”, e aggiunge, “capisco la prudenza del presidente del Consiglio, Mario Monti, collegata al rischio di veder lievitare i costi per la gestione dell’evento. Se si considerano le opere costruite in occasione di grandi eventi e mai utilizzate e gli scandali ad esse collegate si possono comprendere le preoccupazioni del capo del Governo”. “È un peccato”, conclude il presidente della Fipe, “perché appuntamenti come l’Expo 2015 e le Olimpiadi a Roma sono momenti straordinari da non perdere per un paese come l’Italia dove il turismo dovrebbe diventare il fattore trainante di tutta l’economia”. (15/02/2012)

LEGGI ANCHE  La Svizzera del Sol Levante
Condividi sui social: