Giovedì 10 Ottobre 2024 - Anno XXII

Settecento, il secolo delle Guide Turistiche

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Nel 1990 è stata istituita la Giornata Internazionale della Guida Turistica che ricorre il 21 febbraio. Facciamo allora un tuffo nel passato, agli albori di questa professione che si è consolidata negli anni dei Grand-Tour lungo le rotte del Sud d’Europa e dell’Italia

Guide turistiche Una guida turistica accompagna un gruppo di visitatori alle pendici del Vesuvio, 1774, Hackert Jakob Philipp, Staatliche Kunstsammlungen, Kassel
Una guida turistica accompagna un gruppo di visitatori alle pendici del Vesuvio, 1774, Hackert Jakob Philipp, Staatliche Kunstsammlungen, Kassel

Il Settecento è il secolo del Viaggio. Romantico e pittoresco, artistico ed educativo, culturale e conoscitivo. È l’era del Grand-Tour lungo le rotte del Sud d’Europa e dell’Italia. Rotte verso lo stupore e la scoperta dei siti legati alle antiche civiltà, delle testimonianze archeologiche, e dei luoghi scientifici e paesaggistici. Gli attori furono giovani aristocratici e borghesi, poeti e artisti, filosofi e scrittori. Ma anche collezionisti e amanti dell’arte e tanti variegati personaggi del “corteo”, come precettori e medici, musicisti e scrittori, servitori e cocchieri.

Questo periodo fu vivace e florido per il “turismo” pioneristico. Il viaggio coniugava aspetti formativi, ricreativi e avventurosi. Nacquero così e si svilupparono figure professionali come la Guida Turistica. Il Cicerone rappresentava un compagno di viaggio e un professionista importante e indispensabile. Così importante da essere più volte ricordato nei “diari di bordo”, nelle epistole e nei reportage. Molto spesso disegnato e dipinto nei ritratti e nelle tradizionali vedute dei viaggiatori committenti.

Guide turistiche: dal Cicerone all’Avantcourier, evoluzione di una professione

Guide turistiche "The bird and Bear Leader - Passing the Hotel D'Angleterre", 1776, Thomas Rowlandson, Collezione privata
“The bird and Bear Leader – Passing the Hotel D’Angleterre”, 1776, Thomas Rowlandson, Collezione privata

Nel XVIII secolo ad assolvere il compito di Guida Turistica era anche l’Avantcourier. Figura la cui mansione era di “correre avanti” la carrozza del padrone. Di suggerire i luoghi più rappresentativi da visitare ed indicare quelli meno noti e preclusi al popolo. Selezionava le locande e saldava i conti. Doveva conoscere i monumenti ed occuparsi dell’organizzazione tecnica esplorativa. Significativa è ancora la figura del Bear-Leader. È una sorta di accompagnatore e tutor. Doveva conoscere una lingua straniera, vigilare sul giovanissimo turista ed avviarlo alla conoscenza dell’arte, della storia e delle culture diverse da quella del proprio Paese.

Tantissime sono le opere ed i disegni in cui compare il ritratto del Bear-Leader. Per esempio nel notissimo disegno caricaturale di Pier Leone Ghezzi ed in quello del disegnatore inglese Thomas Rowlandson. Quest’ultimo nel 1776 realizzò “The Bear and Bear Leader – Passing the Hotel D’Angleterre”.  Tantissimi i disegni dedicati alla figura della Guida Turistica mentre descrive opere d’arte all’interno di musei e gallerie.

Guide turistiche: bastone e taccuino, i “ferri” del mestiere

Guide turistiche "Una guida a Tivoli", 1756, Jean-Eric Rehn. Nationalmuseum, Stoccolma
“Una guida a Tivoli”, 1756, Jean-Eric Rehn. Nationalmuseum, Stoccolma

I Ciceroni più ricercati e presenti nel XVIII e XIX secolo erano Pittori, Vedutisti, Mercanti d’Arte, Antiquari ed Esperti di itinerari. Nasce, infatti, da parte dei facoltosi committenti viaggiatori, l’esigenza ed il costume di avere al seguito un vero specialista. Una persona capace e competente, in grado di individuare ed illustrare borghi antichi e scavi archeologici, musei e collezioni d’arte, paesaggi incontaminati e negozi per gli acquisti eruditi.

Si diffusero, quindi, colte e preparate Guide Turistiche che godevano una grande notorietà nell’ambito culturale. Erano inoltre particolarmente richieste dalle corti europee per le loro doti organizzative del tour e di conoscenza di Roma e dell’Italia. A proporci il ritratto di un Cicerone colto è Jean-Eric Rehn, che nel 1756 in un acquarello illustrò “Una guida a Tivoli” con il bastone ed il taccuino, ossia alcuni strumenti del mestiere.

Il “souvenir” dipinto, antesignano della fotografia

Guide turisticheVeduta di Roma con il Tevere a San Giovanni dei Fiorentini, 1743-1746, Bernardo Eugenio Bellotto, particolare, Barbara Piasecka Johnson Collection, Princeton
Veduta di Roma con il Tevere a San Giovanni dei Fiorentini, 1743-1746, Bernardo Eugenio Bellotto, particolare, Barbara Piasecka Johnson Collection, Princeton

Le Guide Turistiche si riconoscono tra i personaggi e i viaggiatori ritratti nel “souvenir” dipinto che i turisti settecenteschi richiedevano agli artisti pittori e disegnatori. Un prestigioso documento ricordo della propria esperienza una volta terminato il viaggio e tornato nel proprio Paese. Nelle opere di Giovan Antonio Canal, detto Canaletto, come nel dipinto “Roma: l’Arco di Tito” realizzato nel 1742, i Ciceroni sono raffigurati elegantemente mentre illustrano ai turisti i monumenti e i paesaggi più famosi d’Italia. Si individuano nel momento in cui descrivono i luoghi ai turisti nella loro classica gestualità delle mani e delle dita verso l’opera d’arte, e dalla “bacchetta” o bastone che è uno dei simboli di riconoscimento delle Guide.

Numerosi furono gli artisti del Settecento che omaggiarono nei dipinti e nei disegni i professionisti che guidavano le visite esplorative e culturali, su volontà anche dei committenti viaggiatori, fieri di essere ritratti accanto ai Ciceroni, quale segno della propria volontà di acquisire conoscenza, indice di aver affrontato un viaggio culturale, messaggio di orgoglio e prestigio economico nell’essersi permessi la presenza e l’affiancamento di una Guida Turistica. Il celebre vedutista Bernando Eugenio Bellotto, ad esempio, nella “Veduta di Roma con il Tevere a San Giovanni dei Fiorentini”, dipinta tra il 1743 ed il 1746, colloca un raffinato Cicerone, che con grazia e fermezza invita e indica ai turisti di osservare il particolare di una Chiesa sulla riva opposta.

Roma caput mundi del Turismo

James Byres e la sua famiglia, 1775-1778 circa, Franciszek, Scottish National Portrait Gallery, Edimburgo
James Byres e la sua famiglia, 1775-1778 circa, Franciszek, Scottish National Portrait Gallery, Edimburgo

Tra i più conosciuti Ciceroni del Settecento è interessante segnalare:lo studioso d’arte Johann Friedrich Reiffenstein che a Roma divenne un punto di riferimento per tutti i turisti di alto rango provenienti dal Nord Europa, effettuando l’attività di Guida Turistica e agente per i collezionisti d’arte; l’archeologo tedesco Aloys Hirt, il quale dal 1785 effettuava visite guidate nella Capitale italiana per noti viaggiatori e personalità, come Johann Wolfgang Goethe e la contessa Wilhelmine von Lichtenau; l’antiquario Thomas Jenkins, che abitò in Piazza di Spagna e fu il più noto dei Ciceroni inglesi; il collezionista e antiquario italiano Francesco de’ Ficoroni il quale venne denominato “un cicerone al servizio degli inglesi”; il famosissimo archeologo e storico dell’arte Johann Joachim Winckelmann saltuariamente si dedicò ad accompagnare i visitatori in itinerari culturali e da lui stesso guidati.

Degno di nota è l’architetto e pittore James Byres di Tonley: si affermò nell’Urbe della seconda metà del Settecento con il mestiere di antiquario e commerciante di antichità e fu soprattutto Guida Turistica professionale della città per gentiluomini scozzesi e inglesi. In un “Ritratto di famiglia” dipinto da Franciszek Smuglevicz, viene raffigurato mentre indica alla sorella una mappa di Roma, oggetto emblema della sua passione e del proprio lavoro legati al mondo del Grand-Tour.

Eleganza e capacità dialettica, le doti della perfetta Guida

Veduta della Regina Maria Amalia di Sassonia presso l'Arco di Traiano a Benevento, circa 1759, particolare, Antonio Joli, Museo Nacional del Prado, Madrid
Veduta della Regina Maria Amalia di Sassonia presso l’Arco di Traiano a Benevento, circa 1759, particolare, Antonio Joli, Museo Nacional del Prado, Madrid

Il delicato pittore e scenografo modenese Antonio Joli nella “Veduta della regina Maria Amalia di Sassonia presso l’Arco di Traiano a Benevento” del 1759 raffigura una Guida Turistica elegantissima, con il cappello in testa e il bastone tra le mani, intenta a illustrare e segnalare l’arco trionfale, in una posizione tradizionale frontale ai turisti, in cui si ammira lo sguardo rapito ed attento della sovrana e del suo corteo ammaliati dalla narrazione. Ulteriori pittori introdussero inaspettati ed affascinanti Ciceroni nelle loro strepitose opere del Grand-Tour. Tra questi il sofisticato Giovanni Paolo Panini, che inserì le Guide Turistiche accanto ai viaggiatori nei suoi capricci romani tra sontuose e famosissime architetture e sculture.

Ma anche Hackert Jakob Philipp che, all’interno della bellissima veduta documentaria raffigurante “L’Eruzione del Vesuvio del 1774” dipinse un Cicerone. Riconoscibile ancora una volta dal posizionamento rispetto al gruppo, e il linguaggio non verbale delle mani e delle braccia per dare priorità visiva nelle spiegazioni. Tecnica comunicativa usata ancora adesso dai professionisti con ottime abilità. Il pittore di vedute napoletano Giovanni Battista Lusieri, oltre a disegnare delicatissimi paesaggi, esercitò l’attività di Guida Turistica e venne spesso ricordato nei diari di viaggio come prezioso, gentile e intelligente Cicerone di Atene.

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