Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Estate in Valle d’Aosta

Un’esplosione di cibo, musica, intrattenimento nei ristoranti della Vallée. Quale migliore occasione per soddisfare il palato, lo spirito attraverso la musica e l’amicizia conviviale

Racconti al gusto di carne, pane e dolci

Ristorante Zerbion
Ristorante Zerbion

Venerdì 3 agosto: racconti al gusto di “carne valdostana”
Ristorante Cre Forné – Ayas
Chef: Simone Vacchino – Vini: 4000 metrès vins d’altitude
Narrazione: Donatella Cinà
Intrattenimento musicale: Trouveur Valdotèn
All’inizio le massaie erano scettiche: quando la carne valdostana ha fatto la sua apparizione nei supermercati, c’è stata una prevedibile diffidenza: “È dura, difficile da cucinare…”. Secoli e secoli di selezione, naturale prima e voluta poi, hanno portato a una tipologia rustica di bovino e caprino che produce invece una carne particolare, tenera e saporita.

Venerdì 24 agosto: racconti al gusto di “pane e dolci”
Ristorante Carducci – Gressoney-Saint-Jean
Chef: Teofilo Totaro – Vini: Feudo di San Maurizio
Narrazione: Donatella Cinà
Intrattenimento musicale: Ancia Libera
Nell’organizzazione sociale ed economica del villaggio valdostano il forno rappresenta qualcosa di speciale. Il caseificio è frequentato mattina e sera; la scuola e la cappella sono aperte tutti i giorni. Il forno entra invece in attività solo in determinati periodi.

Venerdì 31 agosto: racconti al gusto di “carne autoctona”
Ristorante Zerbion – Torgnon
Chef: Franco Philippot Vini: L’Atoueyo
Narrazione: Donatella Cinà
Intrattenimento musicale: Ficellartset
Gli animali nati e allevati in Valle d’Aosta sono soggetti a un’identificazione rigorosa, che non si perde nei processi di macellazione. Il sistema di controllo adottato permette di tracciarli come razza autoctona. Con il sistema di etichettatura delle carni viene garantita al consumatore l’origine degli animali messi in vendita.

(23/05/2012)

Racconti al gusto di ortaggi e piccoli frutti

Prelibatezze della gastronomia valligiana
Prelibatezze della gastronomia valligiana

Venerdì 20 luglio: racconti al gusto di “ortaggi”
Ristorante Frantze – Ayas
Chef: Antonella Petozzi – Vini: Maison Anselmet
Narrazione: Donatella Cinà
Intrattenimento musicale: Trouveur Valdotèn
Un tempo le scelte erano rigide, bisognava fare i conti con le condizioni di coltivazione: gli orti non erano tanto grandi perché si privilegiavano i prati da sfalcio, si aveva più che altro bisogno di fieno. In secondo luogo era necessario scegliere prodotti che potevano essere facilmente conservati. La cantina era il frigorifero naturale dove si mettevano carote, porri, cavoli, barbabietole e cipolle.

LEGGI ANCHE  La Toma che conquista le Valli di Lanzo

Venerdì 27 luglio: racconti al gusto di “piccoli frutti”
Ristorante La Baita – Pré-Saint-Didier
Chef: Nicola Ricciardi – Vini: Cave des Onze Communes
Narrazione: Donatella Cinà
Intrattenimento musicale: Monetta-Domatti
Una volta i frutti di bosco non venivano raccolti o coltivati per la vendita. Mirtilli, fragole, lamponi e more erano raccolti e mangiati direttamente dalla pianta dai pastori quando erano al pascolo. Negli orti le piante di lamponi o ribes erano un complemento alla produzione classica dell’orto: quando avevano il tempo di raccoglierli, le donne li usavano per fare macedonie e marmellate.

Condividi sui social: