Per comprendere la cultura thailandese è necessario tenere conto delle tradizioni e delle origini delle sue numerose popolazioni ma anche di dove vivono attualmente e quali sono le loro occupazioni principali che sono diversissime e, talvolta, francamente poco etiche. Senza pretesa di essere esaustivi, abbiamo provato a stilare un breve elenco di alcune delle più note minoranze etniche che convivono nel “Paese dei Sorrisi”.
Prima, però, tanto per farci un’idea di dove siamo, cominciamo a dire che la Thailandia si trova in Indocina. La sua forma è molto particolare perché occupa per il lungo e verso est la parte centrale della penisola indocinese, insinuandosi tra Laos e Cambogia e si estende per la lunga e stretta lingua di terra tra il Golfo di Thailandia (a est) e il Mare delle Andamane (a ovest) che termina poi in Malaysia, condividendola nella parte settentrionale con la Birmania.
Cominciamo da nord
I Meo o Hmong vivono in Cina, Vietnam e Laos. In Thailandia formano il secondo più grande gruppo tribale. Si sono stabiliti sulle montagne tra i 1.000-1.200 metri dove coltivano riso per il proprio fabbisogno e il mais come mangime per gli animali oltre a commerciare in oppio, di cui però non sono consumatori. Gli Yao sono una popolazione originaria della Cina e si sono stabiliti nelle province di Chiang Rai, Phayao e Nan. Anche loro vivono in altura e risentono ancora di influenze cinesi nella lingua, nelle tradizioni e nella cultura. Gli uomini praticano la poligamia. Gli E-Goh o Akha provengono da più lontano, dall’altopiano del Tibet e arrivarono in Thailandia circa 90 anni orsono, stabilendosi a Ban Phaya Prai nella provincia di Chiang Rai. Vivono in alta montagna e sono una società patriarcale, con stretta osservanza del culto degli spiriti. Sempre a nord ma proseguendo verso ovest, i Lua o Lawa sono originari del bacino del Mekong. Si pensa si siano insediati lungo il Ping ancor prima che i thai governassero la regione. Oggi la maggior parte di loro è integrata nella società thailandese ed è difficile distinguerli dalla popolazione locale. Si trovano alcune differenze solo a Chiang Mai e Mae Hong Son: risiedono ad alta quota e lungo le valli pianeggianti. Sono i creatori del Ka Lae, la croce che adorna il timpano nelle case nel nord della Thailandia, derivante dal culto degli spiriti.
Donne dai colli lunghi
Nella parte centrale del Paese vive il gruppo etnico più grande della Thailandia: i Karen, principalmente nella parte occidentale. Si distinguono in due sottogruppi: il Sakoh e il Po. Questa popolazione è costituita da agricoltori e coltivano principalmente riso e altre verdure. Sono noti nel mondo per la tradizione che vede le donne della tribù indossare numerosi anelli al collo, per aumentarne l’altezza come segno distintivo. Più anelli una donna riesce a indossare più sarà considerata bella dal villaggio. La maggior parte di loro crede negli spiriti con influenze buddiste e cristiane.
I Thai Yuan, l’antico popolo Lanna, si stabilì definitivamente sulla riva destra del fiume Mae Klong a est di Ratchaburi tra Bangkok e la Birmania. Negli anni la popolazione è cresciuta e si è espansa nelle zone vicine.
Abiti preziosi e danze antiche
I Thai Lue vivono principalmente nella regione del Mae Hong Son e sono gli abitanti originari di questa zona. I Thai Lue sono una società agricola che tradizionalmente costruisce le proprie abitazioni con diversi piani.
Dalla parte opposta, verso est vivono i Thai Isan sono il più grande gruppo originario del nord est della Thailandia, con molte influenze dal Laos come la lingua e l’abbigliamento. Vestono gonne al ginocchio e tuniche con le maniche a tre quarti. La loro danza tipica si chiama Serng, è veloce e ritmica accompagnata da strumenti come arpe, violini e tamburi. Sono conosciuti per i preziosi tessuti e per la rigida osservanza delle antiche tradizioni. Scendendo i Khmer Soong fanno parte del gruppo linguistico Khmer-Mon migrato dalla Cambogia (come si intuisce dal nome). Mantengono ancora forti legami con la propria terra e sono noti per danze e stile musicale ritmato e facilmente riconoscibile.
“Fantasmi” delle foglie di banano
I Thai Yan si distinguono per il dialetto e il particolare modo di tessitura delle stoffe, famose e molto ricercate. Scendendo verso sud incontriamo i Chao Le, una minoranza che vive nei pressi del mare, importante fonte di sostentamento per tutta la popolazione. Questa popolazione si trova principalmente nelle isole della costa occidentale, da Phuket a Satun. A sud, abitano i Lisor o Lisu. Provengono dal sud della Cina e si sono stabiliti in Thailandia solo 60-70 anni fa a Ban Doi Chang, Mae Suay nel distretto di Chiang Rai. Sono tristemente noti per commerciare l’oppio anche se raramente ne sono dipendenti loro stessi.
Particolari sono i Phi Tong Luang. Sono una popolazione nomade che vive dappertutto. Loro si riferiscono a se stessi come Ba Ma Bri, che significa “colui che vive in modo selvaggio”. Il nome di Phi Tong Luang, significa Fantasmi delle foglie ingiallite di banano e allude al fatto che questa tribù si sposta ogni volta che le foglie di banano ingialliscono. Costruiscono dei ripari solamente quando sono in cerca di cibo e quando un’area specifica non è più fonte di sostentamento, si spostano altrove. Sono una popolazione che rifugge dalla modernità e fugge per evitare qualsiasi contatto o contaminazione.
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