Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Sa di buono. Pane e passione

Tra spread e crisi, c’è poco da stare allegri. E invece no; c’è chi studia e allo stesso tempo imbocca vie traverse di impegno e di lavoro. L’unico spread che cresce, qui, è il pane che lievita

Sa di buono. Pane e passione

Due sorelle di 22 e 19 anni, Lucia e Laura. Una studia giurisprudenza e l’altra scienze infermieristiche. Non studiano soltanto. Lavorano una in un negozio e l’altra in un call center, ma non sono contente. Così decidono di fare il grande salto e di aprire un’attività in proprio. Nasce così la panetteria “Sa di buono”, microscopica impresa familiare voluta da queste due giovanissime signore, che hanno il coraggio di rischiare in tempi non certo favorevoli all’apertura di un negozio. Nel retro, che è più grande del negozio, Laura e Lucia preparano torte, lasagne, torte salate, pizze, pizzette, focacce e focaccine. Le due sorelle lavorano a turno: la mattina c’è Lucia, che studia il pomeriggio, e il pomeriggio c’è Laura, che frequenta l’università la mattina. All’ora di pranzo dà una mano anche la mamma, perché qui si fanno anche i panini.

Fra poco, ci sarà un pane “laureato”

Sa di buono. Pane e passione

Il locale è bianco e pulitissimo. Lucia ha un sorriso luminoso ed è felice di stare dietro il banco e di non dover più passare le ore al telefono del call center. Per lei questo non è un ripiego in attesa della laurea e di un lavoro alla scrivania o in tribunale. È un lavoro vero, da fare con passione. Lucia e sua sorella, non volendo stare sedute ad aspettare la grande occasione, hanno pensato di costruirsi con le loro mani una piccola quanto interessante occasione. Un bell’esempio per i coetanei e non solo per loro. Il futuro si costruisce percorrendo tanta strada, non necessariamente solo quella che porta alla destinazione che in teoria si è scelta, ma anche tutta una serie di percorsi laterali, che non è detto non portino a qualcosa di interessante o addirittura di più interessante di quanto ci si aspettasse. Questo in sintesi il pensiero di Lucia, che mentre insacchetta le michette e i biovi (nei vecchi cari sacchetti marroni del pane) fa discorsi assennati. “Sa di buono” è più di una piccola rivendita di pane, davvero buono, in una via storica di Monza: è un messaggio di speranza, che va preso per quello che è. Fragrante.

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