Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Chennai, orgoglio del Tamil Nadu

È descritta come la “regina” del Coromandel, la favolosa costa del golfo del Bengala visitata in passato da Romani, Greci, Arabi, Cinesi. Città colta e cosmopolita, Chennai; ricca di verde, permeata di profonda religiosità

Marina Beach, Chennai
Marina Beach, Chennai

 

Fra Cooum al nord e Adyar a sud si estende una delle più vaste spiagge del mondo (oltre sei chilometri). È l’immensa spiaggia di Chennai (Madras all’epoca del dominio britannico) capitale dello stato dell’India meridionale Tamil Nadu, grande poco meno di mezza Italia ma con una popolazione superiore (circa 65 milioni) a quella della penisola. Del resto la città, una delle più popolose dell’India, raggiunge quasi i cinque milioni di residenti e considerando i sobborghi, sfiora i nove milioni.

L’incredibile distesa di sabbia di Marina Beach – in certi punti la strada che la borda dista sino a un paio di chilometri dal mare – non è l’unica esistente; infatti, oltre il delta del fiume Adyar e del sobborgo con lo stesso nome, c’è una seconda immensa spiaggia, Elliot’s Beach, che farebbe l’invidia di quasi tutte le località di mare più rinomate della terra. Entrambi sono arenili amplissimi, di sabbia fine e quasi sempre deserti, perché i Tamil non li frequentano troppo e amano poco i bagni di mare. Qui non c’è infatti la “cultura” dell’ombrellone e delle sdraio tipica del mondo occidentale e in quanto alla tintarella, gli abitanti del Tamil Nadu non ne sentono la necessità, scuri di pelle come sono!

Con il mare, il verde

Gli ospiti del Parco Nazionale all'interno della città
Gli ospiti del Parco Nazionale all’interno della città

Però Chennai è una metropoli che si differenzia non poco, perlomeno in base all’idea predominante che ci siamo fatti dell’India, dagli altri grandi agglomerati urbani del paese. È una delle poche al mondo ad ospitare un Parco Nazionale (Guindy National Park) all’interno del perimetro metropolitano; qualcosa come il 4,5% dell’area comunale è dedicata al verde, ciò che consente ai cittadini di praticare il “birdwatching” appena fuori dell’uscio di casa. Le sette zone comprese nei vecchi limiti della città dispongono di 260 parchi, anche se molti di questi non sono convenientemente curati. Ad ogni modo ogni cittadino gode di uno spazio di verde personale che è statisticamente superiore a quello delle altre metropoli indiane. Per di più, nelle otto zone urbane che sono state aggiunte a quelle metropolitane, sono già stati individuati oltre duecento luoghi adatti allo sviluppo di nuove aree verdi. Il parco maggiore (358 acri) è il Tholkappia Poonga, ingrandito rispetto ai confini iniziali per proteggere il fragile ecosistema dell’estuario del fiume Adyar; il Semmozhi Poonga, un giardino botanico di 20 acri d’estensione, è addirittura situato nella “downtown” cittadina.

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Un incredibile Banyan Tree

Il gigantesco albero del fico d'India
Il gigantesco albero del fico d’India

La maggiore attrazione botanica di Chennai si trova nel quartiere di Adyar, per sua parte abbellito da numerose aree verdi, giardini e diverse dimore coloniali. Non ci si avvicina all’albero del fico d’India: lo si penetra, letteralmente, come se fosse una piccola, unica foresta. Poi si scopre che da un vecchissimo tronco madre, col trascorrere degli anni, sono nati e si sono sviluppati centinaia di tronchi secondari, rami, radici, che a loro volta hanno finito per conficcarsi nel terreno circostante la pianta originale. Il Banyan Tree sorge in una zona della città nella quale la natura ha preso di muovo il sopravvento sul convulso espandersi della metropoli. L’albero vero e proprio è tutto meno che un singolo albero; copre una superficie di 3600 metri quadrati con i suoi rami e le sue fronde; si può ben dire che sia un albero sopravvissuto, molti anni fa, alla furia degli elementi, quando un fulmine di forza inaudita ha colpito il tronco principale, distruggendo una buona porzione dell’albero-foresta. Curato con amore dagli specialisti in botanica locali, attorno allo “yawning hole” (buco sbadigliante) creato dal fulmine che aveva disintegrato il grosso fusto originario, la pianta ha ripreso con sicurezza la sua crescita e oggi il piccolo bosco del grande Banyan Tree ospita, nei giorni di festa, i rilassanti pic-nic delle famigliole indiane. A Chennai sono certi che sino a quando il Banyan avrà vita e splendore, la sopravvivenza della città non correrà rischi.

 

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