Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Venezia. Il gioiello dietro al dipinto

Si dice sempre che l’Italia tutta è un grandioso Museo fatto di paesaggi, città, palazzi, monumenti e chiese. All’interno dei palazzi e delle chiese vi sono poi opere d’arte sublimi, come queste di Venezia. Sono realtà solo nostre, che chiedono in cambio una giusta consapevolezza

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La “Trasfigurazione di Cristo” di Tiziano Vecellio

Con cosa proteggiamo i tesori trecenteschi noi italiani? Con le tele dei nostri più grandi artisti, naturalmente. C’è una chiesa a Venezia dove un dipinto di Tiziano serve a proteggere una pala d’argento del Trecento. San Salvador, nel Sestiere di San Marco, si dice sia una delle tre chiese più antiche della città, risalente addirittura al VII secolo. Lo dice la tradizione. Di quel tempo è rimasto poco, perché sopra fu costruita una chiesa romanica, abbattuta nel XVI secolo per fare posto a una delle molte nuove chiese edificate a quei tempi nella ormai ricchissima Serenissima. Una volta finita la chiesa, la pala trecentesca in argento dorato era stata posizionata dietro l’altare maggiore. Ma rimanere troppo esposta la rovinava, così fu chiamato un pittore locale per realizzare un dipinto che la coprisse e che riprendesse il tema del capolavoro di oreficeria gotica veneziana: Tiziano Vecellio, che realizzò la magnifica Trasfigurazione che da quasi cinquecento anni sta davanti alla pala.

Noi siamo quel popolo che …

La Pala d'oro dietro il quadro di Tiziano
La Pala d’oro dietro il quadro di Tiziano

Il quadro è inserito in un meccanismo che lo fa scorrere in basso quando viene esposta la pala, che dopo il restauro, come in antico, è visibile a Pasqua, da Natale a Capodanno e durante la Festa della Trasfigurazione (6-13 agosto). Così quando c’è la pala non c’è il Tiziano e viceversa. La pala è tornata a casa nel 2011 dopo un lungo restauro, al quale hanno contribuito Louis Vuitton e Venetian Heritage Inc. Perché la devozione nei confronti dei nostri tesori non è solo nostra, così come non solo nostri sono i nostri tesori. Però sono qui.

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Solo in Italia può esistere una cosa del genere, l’opera di un genio che fa da quinta a un inestimabile gioiello medioevale. È proprio uno schiaffo alla povertà creativa, a chi vorrebbe avere il nostro patrimonio artistico e non ce l’ha. Questo dovrebbe essere il nostro simbolo. Noi siamo un popolo che può permettersi di usare un dipinto di Tiziano per proteggere una pala del Trecento. Noi siamo quel popolo, dobbiamo proprio cominciare a tenerlo presente.

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