Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Viaggiatori d’altri tempi in Tuscia

Le impressioni dei viaggiatori anglosassoni che hanno percorso le strade dell’Alto Lazio e di Civita di Bagnoregio tra Cinquecento e Novecento. Ecco un estratto di questo storico Grand Tour verso Roma raccontato da Gina Crocoli nel libro “Viaggio in Tuscia”, edizioni Effigi

Civita oggi con il ponte di cemento armato inaugurato nel 1965
Civita oggi con il ponte di cemento armato inaugurato nel 1965

 

Convinto che l’Italia centrale fosse la regione più interessante del mondo, Williams include nella sua opera non solo Roma e Firenze, ma anche quella meravigliosa regione di montagne che si estende tra queste due città per centocinquanta miglia. In nessun altro luogo si può ammirare uno scenario così pittoresco – il naturale e l’artificiale si sono mescolati con il passare dei secoli – la purezza e la bellezza originale dell’arte rinascimentale negli innumerevoli palazzi e nei colori brillanti delle tele dei primi maestri, la bellezza nella pianura dorata dell’Umbria, nella fertile terra dell’Etruria, nella lussureggiante Valle di Chiana, nelle vallate del Tevere e dell’Arno.

 

Perché, allora, questo territorio è stato trascurato dai viaggiatori? Un soggiorno tra queste città collinari, tra la primavera e l’estate, può fornire una probabile risposta: deve essere stato a causa della loro relativa inaccessibilità, la loro mancanza di comodità della vita moderna e la necessità, visitandole, di conoscere la lingua italiana. Il disinteresse da parte degli scrittori deve aver avuto origine dalle medesime ragioni, ma tutto ciò è molto strano […]

 

Nel 1922 un regio decreto muta il nome della cittadina, dal dialettale Bagnorea al più antico Bagnoregio. Per molti decenni, nonostante l’interesse suscitato nei pochi viaggiatori anglosassoni che si erano avventurati fino a Civita, come abbiamo illustrato nelle pagine precedenti, questo paese sembrò essere stato dimenticato. Durante la seconda guerra mondiale l’unico ponte in muratura che permetteva il collegamento di Civita con il resto del mondo venne minato dai Tedeschi in ritirata nel 1944 e la sua pericolosità causò un lento ma inevitabile isolamento. Solo a partire dal 1965, anno dell’inaugurazione del lungo ponte in cemento armato, il turismo sembrò ripartire per poi raggiungere, negli ultimi anni, il massimo sviluppo. Civita è stata inclusa, a pieno titolo, nell’elenco dei “borghi più belli d’Italia” ed è stata scelta come set di numerose pellicole cinematografiche.

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(08/03/2013)

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