Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il bello dell’Aragona

In Spagna mica ci sono soltanto Madrid, Barcellona, Formentera, Marbella, l’Andalusia e le Canarie. Chi desidera compiere una breve gita circoscritta nella sola Comunidad de Aragòn non sbaglia ricorrendo al Fly & Drive

Da Zaragoza in giù, cosa vedere

Tarazona e la sua Plaza de Toros
Tarazona e la sua Plaza de Toros

Si fa quindi riferimento all’Aragona centro-meridionale, da Zaragoza ‘in giù’, rinunciando pertanto alla pur bella parte settentrionale pirenaica: ma per l’italiano, si sa, ci sono solo le Alpi e non le tradirebbe nemmeno per il Camino Aragonès (di Santiago) con visite della fortificata Jaca, del monastero di san Juan de la Peña e dalla medioevale Sos del Rey Catolico. A est di Zaragoza, curioso il paesaggio dei Monegros, territorio brullo e arido, scenario del film Jamòn Jamòn del da poco scomparso Bigas Luna, mentre a ovest Tarazona (curiosa una Plaza de Toros ottagonale) e a Calatayud (nome che più arabo non si può) possono valere uno stop. Ma è soprattutto lungo l’itinerario consigliato (dal già lodato Noe e con lui percorso) che l’Aragona appaga chi le dedica un po’ di tempo. Quanto a Zaragoza, ritenendo superfluo ricopiare i nomi di posti e monumenti già descritti nei soliti dèpliants turistici, caldeggio invece (proprio perché poco magnificato) una visita al cinquecentesco Patio de la Infanta (meritoriamente sponsorizzato dalla IberCaja) eccellente esempio del arte plateresco renacentista.

Teruel a misura d’uomo

Tuerel, la torre della chiesa di San Martín
Tuerel, la torre della chiesa di San Martín

In primis, Teruel, tanto a misura d’uomo (meno popolata capitale di provincia della Spagna) quanto deliziosamente visitabile per il suo (già descritto) mudèjar e il mausoleo dei celeberrimi non meno che strappalacrime Amantes (appunto de Teruel). E ‘a destra e a sinistra’ di Teruel tre località che un bravo viaggiatore non può ignorare. L’incredibile (provare per credere) Albarracìn, perla del Camino del Cid , la storia allo stato puro (ai 1200 metri di un recondito paese dell’Aragona). Incuriosiscono, poi, i nomi di due assai belle località a ovest di Teruel, verso il Mediterraneo: Rubielos de Mora e (pensa tu che fantasia ‘sti aragonesi) Mora de Rubielos. Roba da andarci solo per i nomi. Poi, però, quando sei lì (e trovi pure da dormirvi assai bene) scopri che un glorioso passato (case e palazzi d’epoca, collegiate e chiese con preziosi retablos) risale addirittura ai tempi della Reconquista (quella del Cid, da non confondere con … Charlton Heston). Muchas gracias, all’aragonese Noe.

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(18/04/2013)

“Pappate” che valgono una gita

Trufa Negra
Trufa Negra

Nella gita da Zaragoza a Teruel, non ho pensato solo a mangiare e a bere ancorchè una delle motivazioni consistesse nella mia conoscenza della Trufa Negra (tartufo nero) la cui coltivazione (si è scoperto che è possibile, non lo sapevo) è divenuta buon business nel sud dell’Aragona (ma francamente, noblesse oblige, come può un caballero nacido nel Vej Piemont, io, dedicare attenzioni a un melanosporum, paria della eccelsa e vabbè pur tragicamente carissima bianca Trifola albesa?). Prima di una buona pappata a Cariñena (l’omonimo vino è uno dei 4 doc aragonesi), a un tiro di schioppo ecco Fuendetodos, casa natale del grandissimo Goya) e Belchite, rovine divenute museo all’aria aperta della Guerra Civile. Informato Noe che già conosco, a est, la monumentale Alcañiz e la rumorosa Calanda (tamburi a gogò suonanti a Pasqua e in più vi nacque Buñuel), si punta verso sud. Perché di bellezze da godere ve ne sono tante.

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