Domenica 5 Maggio 2024 - Anno XXII

BarmaGrande, dalla Liguria alla Giamaica “reggae”

Il trio ligure è volato a Kingston per registare il suo quinto album, Libertà. Un viaggio simbolico, una avventura inaspettata nel regno del reggae come ci raccontano in questa intervista

Emma Lercari e i fratelli Marco e Sandro Donda
Emma Lercari e i fratelli Marco e Sandro Donda

 

Chi ama la musica reggae non può non pensare di regalarsi, almeno una volta nella vita, un viaggio in Giamaica. Terra trasgressiva e affascinante da sempre considerata la patria di questo ritmo coinvolgente, poi diffusosi in tutto il mondo grazie al mito di Bob Marley le cui spoglie riposano a Nine Mile, dove trillò il primo vagito. Lo ha fatto il trio ligure BarmaGrande (Emma Lercari e i fratelli Marco e Sandro Donda), che per registrare il loro quinto album, Libertà, interamente scaricabile in formato mp3 dal sito della band www.barmagrande.net, hanno scelto niente meno che il prestigioso Harry J. Studio di Kingston, dove sono stati incisi alcuni degli album di Bob Marley & The Wailers, come “Rastaman Vibration” e “Catch A Fire” e di altri importantissimi artisti internazionali tra i quali Rolling Stones, The Who e Grace Jones. Un viaggio quello che da Latte di Ventimiglia, in provincia di Imperia, li ha portati su quest’isola dei Caraibi, considerata la più attraente per la bellezza delle sue spiagge e del mare, che arriva dopo quattro album autoprodotti (il gruppo nasce nel 1996), diverse compilation distribuite a livello nazionale e la partecipazione a numerose manifestazioni e festival in Italia e Francia. E che Sandro ed Emma ci raccontano così.

“La cosa bellissima – ci racconta Sandro Donda – di questo viaggio è che è stato una vera avventura. Dall’Italia avevamo prenotato l’Harry J. Studio di Kingston con l’intenzione di autoprodurci. Mai avremmo immaginato che durante la registrazione Stephen Stewart, il proprietario della sala, ci avrebbe chiesto di diventarne co-produttore e che, sull’onda dell’entusiasmo, avrebbe coinvolto i più grandi musicisti reggae giamaicani nelle session di registrazione facendosi così suonare e cantare con le star a cui noi ci siamo sempre ispirati”.

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BarmaGrande, dalla Liguria alla Giamaica "reggae"

Come vi siete trovati in Giamaica?

Molto bene. È una terra bellissima e al tempo stesso triste. Mi spiego meglio. Bellissima perché è una terra che ha tanto da offrire: la natura è protagonista e c’è tantissima frutta e verdura. Aspetto non da poco visto che noi siamo tutti e tre vegetariani. La cultura rasta poi è ancora molto forte e non è poi così lontana dal buddismo (tutta la band è buddista e vegetariana, ndr). Il lalto triste è che si sta americanizzando e i giovani sono spauriti.

 

Libertà è il vostro quinto album. Cosa lo differenza dagli altri?

Siamo partiti con le cover dei classici reggae e pian piano abbiamo costruito un nostro repertorio. I testi di quest’ultimo album, nato dopo tre anni di lavoro, senza nulla togliere ai precedenti, sono molto più profondi. In Libertà abbiamo fatto passare temi che ci stanno molto a cuore e ci fanno stare bene. La traccia Inner potential è tratta da un discorso del Dalai Lama sul potenziale della mente umana. Libertà è, invece, un’antica preghiera tibetana di circa 2000 anni che spiega cosa sia la libertà per il buddismo e noi la dedichiamo alla liberazione del popolo tibetano. In Vegetarian man parliamo della scelta etica ed ecologica di non mangiare animali. C’è poi una grande differenza soprattutto a livello di produzione perché per fare quest’album abbiamo puntato al top. Abbiamo comunque sempre cercato di fare un lavoro dignitoso anche con quelli che lo hanno preceduto.

 

Le vostre canzoni hanno conquistato personaggi del calibro di Freddie McGregor, Franklin Montague, The Congos, Max Romeo, tutti personaggi che i fan del roots reggae, il reggae delle radici, amano da sempre. Che effetto vi ha fatto?

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È stato bellissimo. I messaggi che volevamo far passare sono stati accolti da loro come una boccata d’ossigeno. Anche da loro la maggior parte della musica reggae verte su discorsi legati al divertimento. Ecco perché hanno preso a cuore il nostro progetto, così tanto da decidere di aumentare il loro impegno con molte più ore di lavoro, dimostrandoci così immenso rispetto.

BarmaGrande, dalla Liguria alla Giamaica "reggae"

So che cantate in italiano, inglese, francese e persino in dialetto ligure. Libertà in che lingua è scritta?

In questo disco abbiamo fatto una scelta più internazionale (grazie a Stephen Stewart l’album sarà distribuito anche in Usa e Giappone, ndr). I brani sono soprattutto cantati in inglese, ma ci sono intermezzi in italiano perché siamo italiani e in francese perché viviamo al confine tra Italia e Francia.

 

Ci parlate un po’ di Latte, la città dove vivete.

Latte si trova alla frontiera, a metà tra Sanremo e Monaco. Ed è famosa per la BarmaGrande, una grotta con un importante giacimento preistorico a cui ci siamo ispirati per il nome della band. Qui il clima è bellissimo. I ricchi piemontesi, milanesi e francesi vengono da noi a svernare. Peccato che in un posto così bello per i giovani non ci sia lavoro.

 

Nelle canzoni dell’album date consigli per una vita più etica, ecologica e adatta a tutti. Ce ne suggerite qualcuno?

Di farsi un piccolo orto, anche sul balcone, che fa bene alla salute e fa sì che si porti in tavola cibo buono. Non occorre avere il pollice verde. Poi consiglio di ridurre il consumo di carne e di essere più coscienti su quello che si mangia. Leggete sempre bene le etichette ed evitate di comprare quello che non conoscete. Si tratta di pochi consigli e di piccolissimi passi verso una vita migliore e più consapevole con cui si può fare la differenza.

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Avete in programma qualche live?

Stiamo cercando di programmare un tour estivo, ma non ti nascondo che gli impresari sono più interessati al profitto più che al messaggio che noi vogliamo trasmettere. Per loro il fatto di aver prodotto un grande album non ha una grande importanza. Noi però non molliamo!

(24/04/2013)

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