Sabato 7 Settembre 2024 - Anno XXII

Cinquant’anni senza Pietro Manzoni

Pietro Manzoni, foto di Giovanni Ricci   Nell’anno del cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pietro Manzoni (1933-1963), la galleria Kanalidarte di Brescia omaggia l’irriverente artista con un evento celebrativo dal titolo “Merda d’artista. Piero Manzoni 1963/2013”. L’esposizione – che propone anche diverse fotografie storiche fatte all’artista dal fotografo milanese Giovanni Ricci – è visitabile dal 25 maggio al 13 luglio e ruota intorno all’opera più famosa, trasgressiva e provocatoria di Manzoni, la dissacrante Merda d’artista. Realizzazione elementare, ma geniale – una scatoletta che reca la scritta, in diverse lingue, “Merda d’artista. Contenuto netto gr 30. Conservata al naturale. Prodotta ed … Leggi tutto

Pietro Manzoni, foto di Giovanni Ricci
Pietro Manzoni, foto di Giovanni Ricci

 

Nell’anno del cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pietro Manzoni (1933-1963), la galleria Kanalidarte di Brescia omaggia l’irriverente artista con un evento celebrativo dal titolo “Merda d’artista. Piero Manzoni 1963/2013”. L’esposizione – che propone anche diverse fotografie storiche fatte all’artista dal fotografo milanese Giovanni Ricci – è visitabile dal 25 maggio al 13 luglio e ruota intorno all’opera più famosa, trasgressiva e provocatoria di Manzoni, la dissacrante Merda d’artista. Realizzazione elementare, ma geniale – una scatoletta che reca la scritta, in diverse lingue, “Merda d’artista. Contenuto netto gr 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961” – l’opera rappresenta la rottura dei codici e delle convenzioni che Manzoni mette in campo. La celebre scatola ha la firma autografa dell’artista, sotto la dicitura “Produced by”, e impresso lo stampato “Made in Italy”; inoltre, ha lo stesso prezzo dell’oro configurando così una significativa equazione arte/merda/oro. Cos’è arte? Cos’è valore? Ora è l’opera a porre domande, a riflettere sul ruolo dell’espressione artistica, dell’artista stesso e sul valore materiale e non che l’arte assumeva nel dibattito artistico e culturale di quegli anni. La mostra bresciana è corredata da un catalogo edito da Kanalidarte con testo critico di Flaminio Gualdoni. Fonte: CulturaItalia

(24/05/2013)

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