Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche

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Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche di Melanie Joyk, Sonda Edizioni, pagine 200, Euro 18,00. Un libro che potrebbe cambiare il modo in cui la società si pone sulla questione del mangiare gli animali. Per la stragrande maggioranza della popolazione mangiare la carne animale è, si potrebbe dire, “normale”. Il titolo è molto esplicativo: una sorta di processo alla cultura della carne e alla sua industria.Molti di noi inorridiscono al solo pensiero che a tavola ci possano servire carne di cane o di gatto. Il sistema di credenze alla base delle nostre abitudini alimentari si … Leggi tutto

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Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche
di Melanie Joyk, Sonda Edizioni, pagine 200, Euro 18,00.

Un libro che potrebbe cambiare il modo in cui la società si pone sulla questione del mangiare gli animali. Per la stragrande maggioranza della popolazione mangiare la carne animale è, si potrebbe dire, “normale”. Il titolo è molto esplicativo: una sorta di processo alla cultura della carne e alla sua industria.

Molti di noi inorridiscono al solo pensiero che a tavola ci possano servire carne di cane o di gatto. Il sistema di credenze alla base delle nostre abitudini alimentari si fonda, infatti, su un paradosso: reagiamo ai diversi tipi di carne perché percepiamo diversamente gli animali da cui essa deriva. In modo inconsapevole abbiamo aderito al carnismo, l’ideologia violenta che ci permette di mangiare la carne solo “perché le cose stanno così”. Melanie Joy, autrice di questo libro, analizza le motivazioni psicologiche e culturali di questa “dittatura della consuetudine” e della sua pervasività; di come, attraverso la rimozione, la negazione e l’occultamento dell’eccidio di miliardi di animali, il sistema in cui siamo immersi ci persuade che mangiare carne più volte al giorno sia naturale, normale e quindi necessario. Intervistando i vari protagonisti dell’industria della carne, esaminando le cifre dei suoi profitti e dei suoi disastri ambientali, mette in luce gli effetti collaterali sulle “altre” vittime: chi lavora negli allevamenti intensivi e nell’inferno dei mattatoi industriali di ogni latitudine; i consumatori sempre più esposti ai rischi di contaminazioni e insalubrità; l’ambiente stesso, e il nostro futuro sul pianeta.

Il Mahatma Gandhi sosteneva che “la grandezza di una nazione può essere giudicata dal modo in cui vengono trattati i suoi animali”. Non credo intendesse il modo in cui alcuni di essi vengono trattati. Non credo intendesse solo quelli che sono i nostri pet.

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Credo che Gandhi avrebbe condiviso questo libro: Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche, perché è un testo che può cambiare il modo di pensare e di vivere. Lo sforzo che ha fatto l’autrice è cercare di guidare il lettore nel cammino dalla negazione alla consapevolezza, dalla passività all’azione e dalla rassegnazione alla speranza.

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