Cartagine: pietre che sfidano il tempo
Tutto intorno alla palazzina che ospita, speriamo in modo non temporaneo, la grande esposizione del patrimonio recuperato, si estende come in un abbraccio cultural protettivo il grande comprensorio archeologico di una città avvolta nella leggenda: Cartagine, la Qart Hadasht, la “città nuova” fondata dai Fenici nel 814 avanti Cristo. Per visitare Cartagine bisogna avere oggi non solo la macchina fotografica ma anche quel magico sistema ottico che si chiama immaginazione. Solo cosi le pietre raccontano… La città costruita dai Fenici, la città distrutta dai Romani e poi ancora ricostruita dagli stessi, cosmopolita, colta, ricca, popolosa. Fino al declino, alle invasioni arabe, la città dalle testimonianze difese per i posteri dalle stesse sue macerie, la città-leggenda oggetto di appassionanti scavi archeologici da parte dell’Unesco per oltre cinque chilometri lungo la costa. Nel più grande museo del mondo all’aria aperta, ecco apparire il Quartiere di Byrsa, testimonianza della vita urbana della Cartagine punica del secondo secolo avanti Cristo. Case che si affacciavano su stradine ad angolo retto con i negozi che si aprivano su strada, nel museo c’è una bella tavola illustrata che “immagina“ la vivacità di vie e persone, che vale la pena di osservare con attenzione per rivivere quei momenti. Poi le Ville romane che guardano il golfo, una è stata ricostruita con il suo portico il che favorisce le rievocazioni. I resti delle Terme di Antonino sono il monumento più spettacolare della Cartagine romana e riescono ancora a far immaginare l’opulenza della struttura originale. E cosi via cinque chilometri di veri tesori della Storia: il teatro, il santuario di Tanit e Baal, l’edificio a colonne, l’antiquarium… Decisamente emozionante Cartagine per il turista, per lo studioso, per il collezionista di atmosfere uniche e indimenticabili. Da queste colline si vedono anche due forme di lagune che sono un’altra testimonianza del tempo, sono i due porti, uno mercantile a forma quasi rettangolare e l’altro circolare ad uso militare, entrambi protetti e organizzati in modo esemplare, ancora oggi una lezione per urbanisti e architetti.
Bianca e turchese, l’eleganza di Sidi Bou Said
Da Cartagine, a pochi chilometri di strada o di ferrovia , è facile raggiungere un’altra chicca della zona: Sidi Bou Said, raffinata bomboniera di arte di vivere caratterizzata da quei colori bianco e blu turchese, che un lungimirante artista francese, Rodolphe d’Erlanger, ormai radicato sul territorio, riuscì a imporre nel 1912. Facendone la firma estetica di Sidi Bou Said, la sua fortuna, rendendola famosa nel mondo. Cittadina destinata ad accogliere i tunisini bene e un giro internazionale di arte e cultura che hanno lasciato il segno. Pare che ogni artista che ha visitato la Tunisia sia passato di qui: da Cervantes a Paul Klee, a Simone de Beauvoir, a Andrè Gide, a Jean Foucault … la caccia alle vecchie foto è aperta sulle pareti dei caffè che li hanno accolti per il narghilè o una buona birra locale. Per esempio al Café des Nattes, che alla sera mette tappeti sui suoi gradini, o al Café Sidi Chabaane, vera terrazza sul golfo. Eccellenti piccoli alloggi, hotel, ristoranti, ma anche gargotes, locande semplici dove un buon piatto di pesce non mancherà mai. Per chi ama la tranquillità, a meno di un chilometro dal paese, dopo il faro, l’hotel Sidi Bou Said, tranquillo, contemplativo, panoramico e nel verde. Proseguendo dopo Sidi Bou Said, altre località di mare animate e ben attrezzate come La Marsa e Gammarth, qui alberghi, ristoranti, discoteche, spiagge e strade panoramiche.
Turismo in grande ripresa
Lo ha dichiarato il ministro del turismo tunisino, Jamel Gamra, intervenendo a margine dell’assemblea generale della Fédération tunisienne de l’hôtellerie. Gamra ha detto che, attraverso il miglioramento delle condizioni di sicurezza, della qualità dei servizi e dell’ambiente, sarà possibile raggiungere nella attuale stagione estiva il traguardo dei 7 milioni di turisti. Da parte sua Mohamed Ali Toumi, presidente della Federazione tunisina degli agenti di viaggio ha confermato che le previsioni e prenotazioni per l’estate 2013 si stanno già rivelando molto migliori dell’anno scorso. Oggi le scie degli aerei da e verso l’Europa sembrano sottolineare il ruolo, non solo turistico, che il paese affacciato nel mediterraneo, ma con le sue radici ben piantate nel territorio africano, sembra debba giocare nel prossimo futuro. I Fenici, i Romani … l’Europa. Anche se la Tunisia, per cultura, tradizioni, personalità, consapevolezza, confina e confinerà principalmente con se stessa. E anche per questo vale la pena di andare a conoscerla da vicino. E infatti non a caso Abdel Behiri, responsabile per il Centro e Sud Italia dell’Ente Nazionale per il Turismo della Tunisia dice: “questo Paese ha legami millenari con l’Italia, come la storia dimostra, e questa Tunisia di oggi, cosi ricca di tesori di arte e natura ma anche di arte di vivere, è una meta importante specialmente per quei giovani italiani che si sentono parte di una cultura mediterranea da condividere”.
(15/07/2013)
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