Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Note di memoria sulla diga del Vajont

Un “viaggio” in musica per non dimenticare quella tragica notte di 50 anni fa e le sue 1918 vittime accertate. Un grande concerto tra musica classica contemporanea, pop e jazz rock avrà come palcoscenico la diga a cui è legata la memoria non solo della catastrofe ma anche della solidarietà di tanti che accorsero a dare aiuto da subito

L’onda della morte

Il bacino d'acqua in una foto d'epoca
Il bacino d’acqua in una foto d’epoca

Per chi nel 1963 non era ancora nato, ricordiamo che la notte del 9 ottobre del 1963 circa 260 milioni di metri cubi del monte Toc franarono alla velocità di circa 90 km/h nel lago artificiale della Diga del Vajont. Ne seguì un’ondata che portò morte e devastazione. Quasi completamente distrutto Longarone e parte di Castellavazzo e le frazioni di Pineda, Prada, San Martino, Le Spesse in Comune di Erto e Casso. La massa d’acqua riversatasi su Longarone causò uno spostamento d’aria pari, se non superiore per intensità, a quella generata dalla bomba atomica sganciata ad Hiroshima. La diga più alta d’Europa – per quell’epoca -, costruita in una della zone alpine più fragili dal punto di vista idrogeologico, si trasforma in una tragedia immane dove la colpa dell’uomo è tristemente accertata.

Il Concerto della Memoria

Anzovino al piano
Anzovino al piano

“La musica – afferma Remo Anzovino – può, a volte, aiutare la memoria. Cinquanta anni dalla notte del Vajont sono tanti per chi vuole si dimentichi. Sono niente per chi vuol sapere perché”.

Ed è proprio per chi non vuole dimenticare che Anzovino sarà sul palco con tre musicisti che rappresentano tre mondi musicali distinti, i tre grandi filoni (la classica contemporanea, il pop e il jazz rock), che da sempre coesistono nella musica del compositore friulano: Vincenzo Vasi al theremin, glockenspiel, basso, campionatore e voce, Alberto Milani alla chitarra elettrica e Marco Anzovino alle percussioni e chitarre acustiche. Ed eccezionalmente per questo concerto unico, Remo Anzovino sarà accompagnato anche dal Quintetto d’Archi Edodea, uno dei maggiori ensemble contemporanei, che vanta prestigiose collaborazioni tra cui Muse, Elisa, Vinicio Capossela e Mauro Pagani. Il concerto si aprirà con una variazione per violino solista e quintetto d’archi sul tema di 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont), che verrà poi eseguito con la partecipazione straordinaria del Coro Polifonico di Ruda.

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“Il Concerto della Memoria” è organizzato dal Comune di Erto e Casso con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Pordenone, in collaborazione la Fondazione Vajont (Comuni di Erto e Casso, Vajont, Castellavazzo e Longarone), Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, Pro Loco Erto e Casso, Pordenone With Love, Camera di Commercio di Pordenone, Le Vigne di Zamò e Ilcam, con la consulenza tecnica di Azalea Promotion. Info e programma delle manifestazioni per il 50esimo del Vajont sul sito dedicato www.vajont50.it.

(11/09/2013)

Il pianista e compositore Remo Anzovino davanti alla diga
Il pianista e compositore Remo Anzovino davanti alla diga

 

Un concerto per non dimenticare. In occasione del cinquantenario del disastro del Vajont, domenica 15 settembre, alle ore 16.00, si terrà un grande evento musicale gratuito a chiusura della tre giorni di Longarone dal titolo La Protezione Civile ed il Vajont: prevenzione, soccorso, memoria dedicata al sistema di Protezione Civile Nazionale e al Raduno dei Soccorritori, che già la mattina dopo la catastrofe accorsero da tutta Italia sui luoghi della tragedia. Il tutto per non dimenticare le 1918 vittime accertate e mantenere vivo il ricordo di un momento cruciale e doloroso della storia del nostro Paese.

Protagonista del “Concerto della memoria”, che avrà come palcoscenico la diga stessa, sarà il pianista e compositore friulano Remo Anzovino che, proprio a questa ferita della sua terra, ha dedicato 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont), suite per pianoforte e coro virile, che chiude il suo quarto e ultimo album “Viaggiatore Immobile” (Egea Music). Un successo di critica e di pubblico (numero uno della classifica jazz di iTunes) che l’artista sta portando in tournée nei principali teatri italiani e proporrà a tutti coloro che vorranno ricordare insieme a lui questa immensa tragedia che solo un artista figlio di questi luoghi poteva raccontare in musica (per questa composizione Anzovino si è avvalso di uno dei maggiori ensemble maschili del mondo, costituito dalle 42 voci del Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro).

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