Giovedì 18 Aprile 2024 - Anno XXII

Artimino-Carmignano: paesaggio, storia e vino

Il posto è straordinario, vicino a Firenze, Prato, Siena, San Gimignano. Chi vi arriva non può che sentirsi un privilegiato con una vista che spazia all’infinito. In questo Granducato con la villa medicea “Fernanda” c’è tranquillità, buona tavola e un ottimo bere

Artimino-Carmignano: paesaggio, storia e vino

 

Ci sono dei luoghi dove la storia è passata, ha lasciato importanti e ampie tracce, poi questi luoghi vengono come dimenticati. Per secoli. Per ragioni imperscrutabili le vicende hanno percorso altre vie, ma quell’antica gloria non è sfumata; è solo finita sotto uno strato di polvere che magicamente l’ha conservata, l’ha protetta dalle brutture dei secoli plebei. Così, una volta soffiata via la polvere, ricompaiono intatti nel loro splendore. E dall’oblio, agli occhi intelligenti che sanno apprezzare il miracolo, emerge la magia che è rimasta intatta, la stessa di allora che dà ai fortunati il piacere di godere di quella perla rara.

Perché il fenomeno si verifichi ci vogliono due elementi imprescindibili: la storia che ha lasciato tracce e persone intelligenti che sappiano apprezzarla.

Ad Artimino-Carmignano – non lontano da Prato, da Firenze, da Siena, da San Gimignano…, in pratica vicino a tutto – il miracolo si è verificato, l’esperimento è riuscito.

A chi vi arriva viene riserbato il gusto di sentirsi un privilegiato nel godere quella vista che spazia all’infinito stando in mezzo a quell’infinito, e con il piacere di individuare là in fondo città e borghi che si son conosciuti sui libri di storia. 

La villa medicea “Ferdinanda”, patrimonio Unesco

La villa
La villa “Ferdinanda” immersa nel verde dei giardini

Proprio dai libri esce la “Ferdinanda”, una straordinaria villa medicea che insieme ad altre undici è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco.

La “Ferdinanda”, voluta da Ferdinando (da lì il nomignolo) primo de Medici che l’ha fatta realizzare al suo miglior architetto, in realtà specializzato in fortificazioni, Bernando Buontalenti, che anche alla Ferdinanda non ha potuto fare a meno di darle un aspetto di fortezza. All’esterno. Ma all’interno è una vera e propria villa delle delizie, con comodità, ricchezze e raffinatezze proprie del Rinascimento, periodo in cui gli italiani insegnavano tutto a tutto il mondo. Anche per i tempi veloci nel completare i lavori. Per realizzare l’imponente Ferdinanda, che come aveva espresso il committente doveva ospitare famiglia e corte, sono bastati quattro anni. Compresi  i monumentali camini, grandi come monolocali, che popolano il tetto; da lì l’altro nomignolo quello di villa dai cento camini, in realtà sono una cinquantina, ma rimangono un’irresistibili fonte di ispirazione per i fotografi. 

LEGGI ANCHE  Una grande Bufala

La Paggeria, suggestivo hotel 4 stelle

Il camino con lo spiedo leonardesco
Il camino con lo spiedo leonardesco

L’interno un susseguirsi di stanze private e di saloni di rappresentanza, con volte decorate da affreschi didascalici e morali. E poi un delizioso e raro boudoir con episodi mitologici. L’ingresso è arredato con vecchie botti, grandi come appartamenti e in una sala a fianco una cucina con un grande camino arricchito con la ricostruzione di un “tecnologico” spiedo, realizzato seguendo un disegno di Leonardo ricavato dal suo Codice. La villa diventa spesso set per eventi e per cerimonie nuziali per cui si allestiscono tavoli e tavolate nelle sale che videro passare i nobili e un po’ di storia di tutta Europa. A “corredo” della Ferdinanda c’è la Paggeria un edificio che era servito per la corte e che ora è diventato un suggestivo e raffinato albergo quattro stelle. Per accedere alle stanze, restaurate, ma conservate, ognuna diversa dall’altra si percorre un porticato con vista a perdita d’occhio sulla vallata.

 

CONTINUA A PAGINA 2

Condividi sui social: