Santiago de Compostela ovvero ”San Giacomo di Compostella”. Giacomo è un nome di origine ebraica e significa “Dio ti protegga”. Esistono circa 50 santi e beati con questo nome, ma il più popolare è San Giacomo Apostolo, detto Maggiore. La sua festa si celebra il 25 luglio.
Nel 997, durante il saccheggio della città di Santiago da parte dei berberi, abitanti autoctoni del Nordafrica comandati da Almanzor, la chiesa protoromanica venne incendiata e le sue porte e campane fatte trasportare dagli schiavi cristiani, alla Grande moschea di Cordoba.
L’inizio dei lavori dell’attuale cattedrale risale al 1075. Il tempio, in stile romanico, fu completato nel XIII secolo e consacrato nel 1211, alla presenza del re Alfonso IX di León. Si tratta di uno degli edifici che meglio rappresenta il tipo di chiesa romanica che disciplina il cammino di Santiago di Compostela tra Francia e Spagna, caratterizzato dall’abside e le cappelle radiali. Subì modifiche tra XVI e XVIII secolo. La notorietà di Santiago di Compostela è dovuta al fatto che, da oltre un millennio, è sede delle spoglie mortali di Giacomo il Maggiore, apostolo di Gesù. Santiago di Compostela e il famoso cammino del pellegrinaggio omonimo, è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1985.
Giacomo, pescatore al tempo di Gesù
Giacomo, figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli, come il fratello Giovanni l’Evangelista. Dopo la resurrezione di Cristo, per molti anni, girò la penisola iberica per compiere l’opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina, fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l’apostolo conquistasse un eccessivo potere.
I suoi discepoli, Attanasio e Teodoro, ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente, con una nave, nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Capo Finisterre, si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura.
Nel racconto della sepoltura dei resti di San Giacomo, compare Lupa, una dama pagana ricca e influente, che viveva allora nel castello Lupario o castello di Francos, a poca distanza dall’attuale Santiago. I discepoli, alla ricerca di un terreno dove seppellire il loro maestro, chiesero alla nobildonna il permesso di inumarlo nel terreno del suo feudo. Lupa si affidò alla decisione del governatore romano Filotro, che risiedeva in Dugium, vicino Finisterra. Ben lungi dall’intendere le loro ragioni, il governatore romano ordina la loro incarcerazione. I discepoli vengono miracolosamente liberati da un angelo e si danno alla fuga, inseguiti dai soldati romani. Dopo varie vicissitudini, Lupa dona il terreno di sua proprietà per la costruzione del monumento funerario.
La Cattedrale, centro spirituale
La Cattedrale di San Giacomo di Compostela è uno dei maggiori santuari cattolici del mondo. Al suo interno, nella cripta, i fedeli venerano le reliquie dell’apostolo san Giacomo il Maggiore, patrono di Spagna.
La cattedrale di Santiago è la meta del Cammino di Santiago di Compostela, storico pellegrinaggio di origine medievale. Ci sono molti simboli che i pellegrini usano per questo cammino/pellegrinaggio: la sacca, il bastone o bordone, la borraccia ricavata all’interno di una zucca gialla e da appendere al bordone/bastone, le frecce gialle usate per indicare il cammino.
Vero simbolo del pellegrino a Santiago è la conchiglia di San Giacomo. La conchiglia è segno di vita e di rinascita, di purificazione (è usata per versare l’acqua santa durante il Battesimo), ma anche utile strumento per bere durante il cammino. Pare che il suo uso derivi dagli antichi pellegrini che si cibavano di “capesante e molluschi”, conservandone poi il guscio.
Tra leggenda e storia
In quel medesimo luogo, secoli dopo viene costruita la cattedrale, centro spirituale che presiede la città di Santiago. Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro. Una leggenda racconta che, nell’anno 813, l’eremita Pelayo vide per molti giorni, una pioggia di stelle cadere sopra un colle. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che, il luogo delle luci, indicava la sua tomba.
L’abate rimosse la terra che nei secoli si era depositata e scoprì il sepolcro. Ne diede notizia al Vescovo locale Teodomiro che confermò la veridicità dell’’accaduto.
La notizia giunse presto al papa e ai principali sovrani cattolici dell’’epoca. Così Iniziò il culto di Santiago (il nome è la contrattura di San Giacomo). Fu costruita una piccola chiesa sul luogo del sepolcro e ben presto sorse una città che fu denominata Santiago de Compostela (da campus stellae).
Un’altra leggenda racconta di quando Teodosio e Attanasio, mentre portavano le spoglie del Santo in Galizia, si fermarono a Bouzas per celebrare un matrimonio. Durante le nozze, il cavallo dello sposo inciampò e cadde in acqua. La gente già piangeva la loro morte, quando lo sposo e il cavallo emersero all’improvviso, con il corpo interamente tappezzato di conchiglie, accanto alla barca che trasportava il Santo. Tutti vi riconobbero un miracolo di San Giacomo, e così si impiegò la conchiglia come simbolo del pellegrinaggio.
La tradizione della conchiglia
“La conchas” (la conchiglia) di San Giacomo doveva essere cucita sul mantello o sul cappello. Era il segno di riconoscimento da mostrare a tutti, che il Pellegrino, aveva raggiunto e visitato la tomba di San Giacomo, nella lontanissima e verdeggiante regione della Galizia nella penisola iberica.
La conchiglia di San Giacomo, trasportata e custodita con molto rispetto, serviva come certificazione da mostrare alle autorità preposte, una volta rientrati nella città o paese natale, per ottenere esenzioni dalle tasse o dal pagamento di pedaggi lungo il viaggio di ritorno.
Nel medioevo e nei secoli successivi, la conchiglia, diventava testimonianza e certificazione, simile a dei documenti con sigillo, dell’avvenuto pellegrinaggio nella città di Santiago de Compostela.
Pellegrini oggi
Il Pellegrino o “Peregrino”, nel corso dei secoli, ha sempre raccolto sulle spiagge galiziane e sulla costa di Finisterre (in lingua galiziana Fisterra) le conchiglie di San Giacomo di Compostela.
Cabo Fisterra o Capo Finisterre si trova a circa 90 km a piedi da Santiago de Compostela ed è la destinazione finale di molti pellegrini. In questo luogo, da poco tempo, i pellegrini hanno l’abitudine di bruciare i loro vestiti e le scarpe, alla fine del loro viaggio.
Santiago de Compostela è il classico paese che vive sulla fama del santo. Proliferano i negozi di souvenir, le trattorie e i bar. Ho notato la sofferenza dei pellegrini, appena arrivati, togliersi le scarpe e medicarsi le piaghe, ma il loro volto era estasiato. La scelta di fare un pellegrinaggio è generalmente una libera decisione personale: per chiedere una grazia, per adempiere a un voto, per una ricerca religiosa personale. Non è una passeggiata, ma la fermezza di queste persone, la fede, la cocciutaggine, le rinunce, fa sopportare la sofferenza con gioia. E’ misticismo.
Info su: www.santiagoturismo.com