Giovedì 18 Aprile 2024 - Anno XXII

La nascita del turismo moderno

Grandi Viaggiatori

Dai grandi viaggiatori del medioevo per scoperta, per goliardia, per affari, per avventura ai nostri moderni turisti raccontati nel libro “Per Terra e per acqua”

La nascita del turismo moderno

Narrai tempo fa che, tra le stramberie esistenti al mondo andava annoverato (va a sapere che fine ha fatto) un Club di Grandi Viaggiatori. E già che ci sono, non negando di essere stato un accolito di tanta stramberia, confesso pure di aver figurato tra i protagonisti. In una non meno stramba classifica di quelli che “erano stati in più Paesi” ero al terzo posto con 113 mete; al primo c’era Avery Brundage, presidente del Comitato Olimpico.

Chiarisco, però, che in tale classifica non si specificava che cosa voleva dire “essere stato”, aver visto/visitato; o anche conosciuto un Paese. Fin quando vis polemica e voglia di chiarimento mi portarono a chiosare che poteva benissimo vantare di “essere stato all’estero” anche un tizio che a Ponte Chiasso avesse fatto un passo oltre la sbarra di confine.

Grandi giramondo medievali

Grandi viaggiatori Ibn Battutah, il Marco Polo dell'Islam
Ibn Battutah, il Marco Polo dell’Islam

Grandi Viaggiatori, dunque, ormai lo siamo in molti anzi tantissimi. Ma quando, in che epoca cominciarono i viaggi, le trasferte che sarebbero divenute viaggio? Beninteso non mi riferisco ai globetrotters dell’antichità – tipo i mitici Ulisse, o Ercole – e nemmeno a quei balossi che “presero su” e se ne andarono a zonzo tipo Marco Polo.

Al primo posto nella classifica dei giramondo medioevali collocherei Ibn Battutah che nella prima metà del XV secolo partì dalla natia Tangeri e se ne stette in giro – salvo un breve ritorno a casa, forse solo per vedere se c’erano novità – per molti lustri. Andò zompando dal medio Oriente a svariate mete africane, il tutto descritto in mirabolanti resoconti di viaggio.

Viaggi e scoperte

Le caravelle
Le caravelle

Né va dimenticato il viaggio/ambasciata di don Ruy Gonzales de Clavijo che, inviato dal re Enrico III di Castiglia alla corte di Tamerlano, impiegò 3 anni (1403/1406) per percorrere l’itinerario Spagna – Samarcanda andata e ritorno. E se per viaggi si intendono anche le “crociere”, si includano, anticipanti la “modernità” (sono infatti spartiacque tra evo medio e quello moderno) le quattro esplorazioni marittime, con Scoperta, di Colombo.

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Viaggiatori moderni e il fenomeno chiamato turismo

Grandi viaggiatori

Pensò però che all’attuale giramondo interessino soprattutto i prodromi di quel moderno fenomeno chiamato Turismo, come nacquero i viaggi inizialmente intrapresi da pochi (i soliti ‘sciur’, alias potenti ma anche dai progenitori dei businessmen) oggidì dagli eserciti che (ahimè pochissimi) bazzicano i musei o vanno a mostrar le chiappe chiare (ahiimè tantissimi).

A spiegare tutto ha pensato Rita Mazzei con un (gran) bel libro, “Per terra e per acqua. Viaggi e viaggiatori nell’Europa moderna” (Carocci editore, frecce).

Lo scenario delle imprese dei primi viaggiatori (ribadisco, dell’evo moderno, dalla fine del medio evo) è ovviamente l’Europa, che cominciava a esprimere i primi Stati Nazionali (Spagna, Francia, Gran Bretagna, e più a nord la Danimarca, vantante di costituire la prima monarchia del vecchio continente). Sulla ribalta della storia, inoltre, figurava l’imperiale casato degli Asburgo (mi si conceda la prima B, traducendo correttamente questo cognome, eppoi la usa anche Magris) e in Italia, papa a parte, dicevi San Marco e dicevi Venezia (e senza la Serenissima oggidì il Duomo di Milano sarebbe una moschea).

Viaggio come conoscenza

Grandi viaggiatori Carlo Borromeo
Carlo Borromeo

Nella presentazione dell’opera della Mazzei (insegna storia moderna all’università di Firenze) si precisa che “Il viaggio riguarda non solo la mobilità delle persone, ma anche la circolazione dei beni, dei saperi delle pratiche intellettuali, delle tecniche delle mode (da cui si evince che il turismo cominciò bene – civilmente e culturalmente parlando – per finire maluccio, con tutto il rispetto per i charterizzati in volo con le creme abbronzanti e trascorrenti le notti in discoteca).

Un libro utilissimo, se non altro – al termine della lettura – per meditare sulle nostre lamentele crocifiggenti strade, aeroporti, alberghi e locande (in attesa degli agriturismi, e vabbè di gran moda, salvo, poi, costare come un 4 stelle in centro). I personaggi di questo excursus viaggiatorio, lungo secoli? Tantissimi e varie (nonché davvero intriganti). Carlo V (d’Asburgo, e I di Spagna), Cosimo I de Medici, Erasmo da Rotterdam, Benvenuto Cellini, Goethe (te pareva, vedi Grand Tour), Mary Tudor “La Cattolica” o peggio ancora “La Sanguinaria”, e se si parla di cattolici “superdoc” c’è pure Carlo Borromeo. Da leggere per chi viaggia.

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