Giovedì 18 Aprile 2024 - Anno XXII

La Notte delle Fanove fa risplendere la Puglia

Sapori e antiche tradizioni nella Città delle Grotte con l’accensione di grandiosi falò in onore di Maria SS della Vetrana, nel 322° anniversario dalla liberazione dalla peste

La Notte delle Fanove fa risplendere la Puglia

Nel cuore della Murgia carsica, la città di Castellana Grotte celebra sabato 11 gennaio una delle feste popolari più antiche della Puglia: la Notte dei Falò. I falò (detti anche fanove), segni di riconoscenza, di festa e di esultanza popolare, ricordano ogni anno l’intercessione miracolosa della Madonna della Vetrana nella città di Castellana Grotte in occasione del 322° anniversario dalla liberazione dalla peste. Si accendono numerosi per le strade cittadine la sera dell’11 gennaio. Alcuni, davvero mastodontici, come quello della piazzetta della Matrice San Leone Magno, bruciano molte tonnellate di legna, sprigionando e lanciando in alto, nella notte scura, mille faville che simboleggiano la gratitudine popolare verso il cielo. 

Pesci secchi e vino tosto

La Notte delle Fanove fa risplendere la Puglia

Come in ogni grande festa popolare, c’è la parte gastronomica a base di taralli, ceci e fave abbrustoliti, nocciole e un bicchiere di vino. I rantoiani castellanesi fanno degustare ai visitatori dei falò il loro olio nuovo e genuino con il quale vengono condite le bruschette con i tipici pomodori “appesi”, conservati sin dall’estate. La tradizione più antica prescriveva che si mangiassero riscaldati nella cenere calda dei falò, “sarôche i scartapìjete”, pesci secchi salati e affumicati, conditi con abbondante olio e accompagnati dal pane. Naturalmente l’arsura procurata dai pesci richiedeva una buona dose di vino rosso primitivo, che in gergo si chiama “vino tosto”. Il giorno dopo, il 12 gennaio, il simulacro della Madonna della Vetrana viene portato con solenne processione in città e rimane alcuni giorni nella Chiesa Madre alla venerazione riconoscente dei fedeli. Per maggiori informazioni: www.comune.castellanagrotte.ba.it/turismo e www.comitatofestepatronali.it.

(03/01/2014)

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