Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Oltre il K2, ricordando Compagnoni

Una mostra a Milano celebra due importanti avvenimenti: il sessantesimo anniversario della prima ascesa alla cima del Karakorum e il centenario della nascita di Achille Compagnoni, la cui memoria è legata a quella storica ascesa. Il racconto delle fasi dell’impresa rivive attraverso cimeli d’epoca e uno speciale docufilm

Al campo base
Al campo base

Un pezzo di storia nel cuore degli italiani e degli appassionati delle alte vette. Dal 27 febbraio al 30 marzo prossimi, l’Associazione Achille Compagnoni Onlus presenta la mostra dal titolo “Achille Compagnoni. Oltre il K2” allestita a Milano nella Sala Mostre del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”. L’evento vuole ricordare due circostanze concomitanti: il sessantesimo anniversario della prima ascesa al K2 e il centenario della nascita di Achille Compagnoni.

La mostra riguarda la sua intera esperienza biografica: sciatore, guida alpina ma prima di tutto amante della montagna. Nato nel 1914 a Santa Caterina Valfurva, Compagnoni fu Alpino per diciotto anni. Come sportivo, vinse una coppa Dolomiti, prestigiosa competizione di sci nordico e divenne maestro di sci. Nel corso della sua vita riuscì a salire la Gran Becca per ben centosei volte, ma la sua memoria è legata indissolubilmente alla scalata del K2 nel 1954.

La video-testimonianza firmata da Compagnoni

Compagnoni insieme al Quartetto Cetra
Compagnoni insieme al Quartetto Cetra

L’apertura della mostra è di forte impatto emotivo. I visitatori vedranno un video che contiene un filmato di centoventi secondi, girato da Compagnoni stesso sulla vetta a testimonianza dell’impresa. A chiudere la mostra sarà un docufilm realizzato per l’occasione da Tonino Curagi e Anna Gori, un video-ritrattato che ripercorre la vicenda umana e alpinistica di Achille Compagnoni, chiudendo idealmente il percorso circolare della mostra.
La mostra resterà aperta dal martedì al venerdì dalle 9,30 alle 17,30, sabato e festivi dalle 9,30 alle 18,30. Per maggiori informazioni consultare: www.achillecompagnoni.it e www.museoscienza.org.

(11/02/2014)

Una rivincita italiana, non solo sportiva

Un ritratto di Achille Compagnoni
Un ritratto di Achille Compagnoni

Gran parte del percorso espositivo è occupato dalla storia della spedizione sul Karakorum voluta dal Club Alpino Italiano e guidata da Ardito Desio, esploratore e geologo italiano. Compagnoni raggiunse la vetta della seconda cima più alta del Mondo (8611 metri) insieme a Lido Lacedelli il 31 luglio del 1954 dopo un percorso lungo e difficile. La mostra racconta quella ardita spedizione in tutte le sue fasi: dalla preparazione atletica sul Monte Rosa fino al ritorno alla base. Si narra la partenza, l’arrivo in Pakistan, i primi campi e la conquista della cima. A testimoniare il tutto ci saranno una delle tende arancioni usate nei campi, gli indumenti progettati appositamente per quelle altitudini e la piccozza che fu piantata in vetta. La scalata al K2 era già stata tentata in passato. Ci provarono senza successo il Duca degli Abruzzi nel lontano 1909 e il Duca di Spoleto nel 1929. Provò a raggiungere la cima per ben due volte senza esito anche l’americano Charles Houston: nel 1938 prima, nel 1953, poi. Stessa sorte per il connazionale Wiessner nel 1939. Fu, dunque. la spedizione italiana la prima a conquistare questa cima e l’impresa ebbe un’importante valenza nazionale e sociale, oltre che sportiva. Il successo della spedizione fu visto da molti come il simbolo di un Paese pronto a riallinearsi alle grandi potenze europee dopo il tragico esito della Seconda Guerra Mondiale.

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