Lunedì 2 Dicembre 2024 - Anno XXII

Raccontare i luoghi come Sherazade

Sherazade Salento

Cosa resta di una piazza, un paesino, un paesaggio se si dimenticano i racconti ad essi legati? Un “cantastorie” sullo smartphone è l’idea alla base di Sherazade, un’applicazione che fa ascoltare al viaggiatore voci e storie del luogo in cui si trova. L’app è frutto del lavoro di ricerca di un gruppo di giovani semiologi. Una mappa narrativa che accompagna il visitatore di tappa in tappa. Il luogo scelto come punto di partenza è il Salento

Sherazade Otranto, il bastione dei Pelasgi
Otranto, il bastione dei Pelasgi

Narrare l’identità di un luogo attraverso la forza e la creatività del racconto. Ricordate Sherazade, la mitica fanciulla protagonista de Le Mille e una Notte e che intrattiene il sultano persiano raccontandogli fiabe senza una fine? Prende in prestito il nome dell’eroina orientale un progetto turistico ideato da un gruppo di semiologi trentenni, Matteo Greco, Alberto Gangemi e Chiara Schiavano. Il risultato del loro lavoro si chiama Sherazade, un’applicazione gratuita per smartphone, scaricabile da iTunes e Google Play. L’idea mette insieme le nuove tecnologie e la tradizione millenaria del racconto orale: un’intuizione che ha assicurato al team la vittoria del bando della Regione Puglia “Principi Attivi 2012 – Giovani Idee per una Puglia Migliore”. La novità è la creazione di una sorta di cantastorie digitale che “parla” al viaggiatore attraverso un comune smartphone, promuovendo il territorio con la voce di personaggi reali o immaginari, svelando storie d’amore e di lotta, aneddoti e leggende che difficilmente si trovano sulle guide turistiche e che il gruppo ha raccolto di prima mano.

Repertorio di parole, storie e racconti

Raccontare i luoghi come Sherazade

Il viaggio di Sherazade inizia dalla Puglia e dal Salento in particolare: Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Otranto e Galatina sono i primi quattro comuni scelti per il debutto del progetto.
Si potrà ascoltare la sentinella che dal bastione dei Pelasgi nel 1480 avvista le navi saracene giungere dal mare per conquistare la città di Otranto, oppure Cosimo, venditore di olio lampante nel 1700, e vedere con lui la piazza del Canneto della vecchia Gallipoli che pullula di mercanti provenienti da tutta Europa, oppure ancora la sirena Leucasia che narra il mito di origine della cittadina di Leuca, mentre si dispera per un amore non ricambiato.
Il senso dei luoghi è trasmesso attraverso l’esperienza viva della narrazione, valorizzata dalla collaborazione di attori professionisti, musicisti e artisti locali.

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L’identità e il senso di un territorio

Sherazade racconti

L’app sarà disponibile a partire dal prossimo aprile. Intanto, sul sito web dedicato www.sherazade salento.com si può avere un assaggio dell’idea con una demo che illustra la mappa dei luoghi e delle storie, e fa ascoltare i primi racconti. “Il progetto nasce dalla consapevolezza che sono le storie a fare l’identità di un territorio, a darci il significato di una piazza, di un borgo, di un paesaggio”, raccontano gli ideatori. “L’applicazione segnala al viaggiatore la sua posizione sulla mappa e gli suggerisce di ascoltare i racconti ambientati nel posto in cui si trova o a cui si sta avvicinando. Sherazade – aggiungono i creatori – fa fare incontri eccezionali: al viaggiatore basta mettere le cuffie, premere play e lasciare che Sherazade cominci a raccontare, mentre lui si guarda intorno, e ascolta le storie direttamente dalla voce dei personaggi, reali o immaginari, che lì hanno vissuto: re e contadini, monaci e guerrieri, sirene e tarantate”. Se a connettersi è un utente straniero, potrà aiutarsi scorrendo la traduzione in inglese. Il senso antico della comunità è perpetuato attraverso l’uso dei più popolari social network: l’esperienza si può condividere con gli amici su Facebook e su Twitter.

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