Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Turismo, cosa resta dopo la Bit

Ahi, ahi, ahi, Ministro Bray! L’ennesimo grido di dolore per le sorti del nostro bistrattato Turismo, la massima (a parole) risorsa economica del Belpaese, se ben gestita. Una “gita” finale a Rho-Pero che mette malinconia

Fuga dalle gabelle turistiche

Turismo, cosa resta dopo la Bit

E solo quattro giorni prima della Bit ecco il lamento di Gian Antonio Stella sul Corriere (9/2, pag. 17), una tremendissima denuncia (parodiando Flaiano, il Turismo nazionale è un dramma che sta trasformandosi in farsa) che merita tanta evidenza e molti commenti (tant’è che ne parlerò più dettagliatamente e seriosamente in un prossimo articolo dedicato al citato J’accuse dell’importante giornalista noto cacciatore di magagne biancorossoeverdi). E alla vigilia della canonica andata alla Bit (che le solite malelingue dicono sopravvivere solo perché l’anno prossimo c’è l’Expo) ho pure letto (e anche il questo caso si va davvero sul pesante) quanto scrive la TTG Travel Trade Gazette, magazine  cosiddetto di categoria che pertanto in tema di Turismo non può che saperla lunga. E riporto papale papale la prima parte (e ne basta e avanza) dell’articolo: “Tassa di soggiorno: la fuga dei tour operator esteri … Scappano dalla confusione e dal prezzo. I tour operator internazionali sembrano essersi arresi davanti al caos senza fine della tassa di soggiorno, che, ad oggi, coinvolge oltre 500 comuni in Italia. Ognuno con le sue regole, ognuno con i suoi prezzi, in un confusionario e inestricabile ordine sparso. Così, i tour operator internazionali hanno detto basta: più di uno su quattro ha ridotto la programmazione dei tour in Italia, proprio per le difficoltà generate dalla diversa applicazione dell’imposta fra le località”. Cuntent?

Ecco a voi la ‘Mini-Bit’!

Turismo, cosa resta dopo la Bit

Ma infine, eccomi alla Bit! Ragazzi, che morìa! Per non dire quanta tristezza non poteva non pervadere un poareto  (il qui scrivente) che la Bit la vide nascere e ne visse i tempi gloriosi. Ad ogni buon conto questo non è un elogio funebre della Bit, imperocché ho visto in giro che hanno già fissato le date della prossima edizione (ma, bella forza, nell’anno dell’Expo mica potrebbe aleggiare il fantasma del Turismo, oltretutto a due passi dalla Mostra monstre). Mezz’ora e la Bit l’ho vista (esponevano pochi intimi, ho cercato ma ahimè invano la mia amica Liseta del Turismo Portoghese, manco i lusitani, né gli spagnoli, né  i francesi ecc ecc). E, comunque, un bel chapeau! agli organizzatori, (penso) faticosamente riuscenti a cuccare (abbastanza) espositori nonostante un ministro (per di più, almeno nominalmente del Turismo, ma forse, vedi sopra, fortunatamente “ex”).

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(18/02/2014)  

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