Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Benvenuti in Europa

Più facile visitare i Paesi dell’Unione Europea, se si arriva dagli altri continenti. Sono state presentate delle nuove norme più flessibili in materia di visti per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro

Benvenuti in Europa

Sono state presentate le proposte per semplificare le procedure per richiedere i visti per soggiorni di breve durata di cittadini di paesi terzi che desiderano recarsi nell’Unione Europea che permetteranno di ridurre costi e burocrazia senza diminuire la sicurezza. Gli elementi principali del pacchetto di proposte sono: la riduzione del termine per l’espletamento della domanda, moduli semplificati per soggiorni di breve durata, la possibilità di presentare la richiesta di visto online, visti per ingressi multipli per i viaggiatori abituali i cui dati sono registrati negli appositi elenchi del Sistema Informazione Visti (VIS) e l’introduzione di un visto di circolazione per un periodo massimo di 1 anno. Le proposte dovranno essere approvate dal Consiglio dell’Unione Europea e dal Parlamento Europeo, che potrà avvenire al più presto nel 2015 e, una volta che entreranno in vigore, le modifiche si applicheranno a tutti gli Stati membri dell’UE (tranne Bulgaria, Croazia, Cipro, Irlanda, Romania e Regno Unito) che applicano integralmente la politica comune dei visti Schengen e ai quattro Stati associati Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).

Intercettare i viaggiatori da Cina, India, Russia

Benvenuti in Europa

Secondo studi dell’UE, una normativa più flessibile e accessibile per il rilascio dei visti potrebbe portare a un incremento degli ingressi nello spazio Schengen calcolato tra il 30% e il 60%, solo in provenienza dai sei paesi: Cina, India, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica e Ucraina dai quali arriva il maggiore flusso di viaggiatori. Si calcola che, nel 2012 sono stati persi 6,6 milioni di potenziali viaggiatori proprio a causa della complessità delle procedure di rilascio dei visti, in termini economici significano introiti fino a 130 miliardi di euro di spesa diretta totale (per vitto, alloggio, trasporti, intrattenimento, acquisti, ecc.) nell’arco di cinque anni che potrebbero tradursi in circa 1,3 milioni di posti di lavoro nel turismo e nei settori connessi. Nel 2013 le domande di visto sono state 17,2 milioni.

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(02/04/2014)

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