Quasi la metà dei migliori alberghi 5 stelle italiani non presenta nel proprio sito la versione in lingua russa, cinese, araba, giapponese e portoghese. Il dato emerge da una indagine condotta dal Centro Studi di Confimprese Turismo Italia sui migliori 280 alberghi italiani.
Nel dettaglio, il 47,8% degli alberghi presi in considerazione non ha nei propri siti nessuna di queste cinque lingue. Dall’indagine emerge che solo il 48,2% (135 strutture sulle 280 prese in esame) degli alberghi di lusso italiani ha nel proprio sito indicazioni e infornazioni in lingua russa, percentuale più bassa invece per quanto riguarda la lingua cinese presente nel 20,7% degli hotel (58 su 280). Il 17,5% dei migliori 5 stelle italiani può rivolgersi direttamente in portoghese una lingua che si rivolge non solo al Portogallo ma anche al Brasile, paese emergente e con grosse potenzialità per quanto riguarda l’incoming turistico.
Il 12,5% degli hotel inseriti nella ricerca di Confimprese Turismo ha riferimenti in lingua araba mentre la lingua meno frequente è il giapponese presente solo nel 5% dei migliori alberghi italiani. Da considerare inoltre che soltanto l’8,6% delle strutture prese in esame ha le cinque lingue presenti nel proprio portale. Sono gli alberghi della Lombardia e quelli della regione Lazio le migliori per quanto riguarda l’offerta multilingue.
“I dati estrapolati dal Centro Studi di Confimprese Turismo Italia fanno emergere alcuni ritardi delle nostre migliori strutture ricettive. Rivolgersi ad una determinata clientela attraverso la propria lingua di riferimento può aiutare a migliorare la qualità dei servizi e perchè no, contribuire ad aumentare prenotazioni, presenze e feedback positivi”, spiega Giuseppe Sarnella, Presidente di Confimprese Turismo Italia.
“Non possiamo chiedere alle piccole strutture di avere nel proprio sito internet informazioni in lingua araba o in lingua cinese, ma ce lo aspettiamo dalle strutture di lusso che ospitano questa clientela abitualmente. Anche curando questi aspetti si può migliorare il prodotto Italia”, conclude Sarnella.
(07/05/2014)