Annecy è situata sulla sponda settentrionale dell’omonimo lago, in una zona di ‘passaggio’. Si trova tra un’area collinare e una di montagna prealpina, caratterizzata dai massicci dei Bornes e quello dei Bauges. Rimangono, nella zona sud del lago, scampoli di foresta selvaggia (massiccio del Semnoz) e ampie aree di campagna, mentre la vasta pianura a nord della cittadina è quasi completamente urbanizzata.
Il lago ha acque antiche; essendo di origine glaciale, è presente tra i monti da circa 18.000 anni. Per quanto concerne gli insediamenti umani nella zona, gli scavi eseguiti raccontano che potrebbero risalire a poco più di 3.000 anni prima di Cristo. Attorno all’anno 50 a.C. si ha notizia di un vicus di circa duemila anime chiamato Boutae; restano tracce archeologiche del foro, della basilica, delle terme (visibili in Avenue des Romains) e del teatro. Dal 1107 in poi la cittadina si espande attorno al castello medievale. L’insediamento, protetto da fortificazioni, cresce in importanza tanto da divenire la residenza del conte di Ginevra. Il conte vi resta fin quando, nel XIII secolo, fu espulso in seguito a gravi conflitti con i vescovi. Il Palais de l’Isle, che ospitava le antiche prigioni, è uno degli edifici più interessanti della cittadina savoiarda.
Capolavori letterari
Annecy, tra i personaggi famosi che la città ha ospitato spicca Jean-Jacques Rousseau, qui giunto nel 1728 dopo aver forzatamente lasciato Ginevra; ad Annecy il filosofo gode della protezione di Madame de Warens e si converte al cattolicesimo. Nel suo capolavoro letterario ‘Le Confessioni’, pubblicato postumo, racconta della vita intima e tranquilla della città che lo accoglie. Con l’annessione della Savoia alla Francia ai primi del 1800, l’area diviene un centro manifatturiero. In seguito vede nascere un’attività, quella turistica, ancor oggi di primaria importanza per tutto il comprensorio.
Il cammino della Storia
La contea diviene parte dei possedimenti di Casa Savoia nel 1401, regnante il Duca Amedeo VIII, primo Duca del casato, quando Annecy ancora si chiamava Ennèsia e il territorio comprendeva i possedimenti del Ginevrino, del Faucigny e del Beaufortain. Segue un periodo di declino motivato anche dai rovinosi incendi del 1412 e del 1448. Amedeo tuttavia si impegna per la ricostruzione del borgo. In questi anni diviene sede episcopale in concomitanza con l’improvvisa partenza del vescovo di Ginevra, costretto ad abbandonare la propria città alla vigilia della Riforma protestante (1535).
Annecy accoglie questi ed altri ordini religiosi cattolici in fuga, divenendo la capitale della Controriforma guidata da Francesco di Sales. In questo contesto la tenuta di Annecy assume un significato talmente rilevante, da farla definire “la Roma della Savoia“. Durante la Rivoluzione francese e l’età napoleonica, la città viene unita al nuovo dipartimento del Monte Bianco, il cui capoluogo era Chambéry, ma con la Restaurazione torna a fare parte del Regno di Sardegna.
Turismo, splendida realtà
Il territorio ha sempre avuto una vocazione all’accoglienza, grazie alle bellezze naturali presenti ovunque: colline, montagne e lago. Lo sviluppo turistico si è sempre accompagnato ad una grande attenzione verso l’ambiente, particolare questo non di poco conto e che ha rappresentato una delle principali ragioni di successo. Il lago di Annecy ha un colore di fondo ricco di sfumature turchesi e uno dei più corti fiumi di Francia (il Thiou ) presenta un’acqua così trasparente che incanta.
I trascorsi storici della zona hanno lasciato in eredità numerosi castelli, fortificazioni ecc., luoghi piacevoli da visitare anche perché circondati da spaziose aree verdi e giardini. Il centro storico dispone di molte case che si affacciano sui canali e un tempo si accedeva alle abitazioni solo per via d’acqua. Tra le curiosità, il Ponte dell’Amore, testimonianza delle architetture in ferro degli inizi del Novecento.
Città viva, Annecy. Le attività culturali sono numerose e tra le più importanti va ricordato il Festival Internazionale del Film d’Animazione e il Carnevale Veneziano; numerose anche le attività sportive che sono praticate sul lago, non trascurando quelle ‘aeree’ (silenziose e colorate) date dai voli dei deltaplani, simili a moderni uccelli preistorici.
A metà lago, il luogo del riposo
A pochi chilometri da Saint Jorioz, ecco un luogo che da subito ispira tranquillità. Si tratta dell’Hotel Clos Marcel situato in un prato in declivio prospiciente le acque del Lago di Annecy. L’hotel ha mantenuto il nome del nonno dell’attuale proprietario Lionel che, con il valido intervento architettonico della moglie Odille, è riuscito a trasformare l’edificio e ciò che lo contiene da semplice pensione in un hotel a quattro stelle, unico e raffinatissimo; un hotel insignito della “Chiave Verde”, sinonimo di ‘qualità’ in un contesto naturale salvaguardato al meglio.
Il progetto di trasformazione si è sviluppato attorno a tre materiali: vetro, legno e ferro e dove è stato possibile, ricorrendo al riutilizzo di vecchi materiali recuperati dalla demolizione dei precedenti alloggi. La scelta ecologica è stata determinante, sia per quanto concerne la gestione dell’acqua e dell’energia, sia per il riciclo degli scarichi. Quelle adottate sono scelte che forse non traspaiono al primo impatto degli ospiti con la struttura, ma la serenità, semplicità e sobria eleganza dell’intero complesso, inducono a pensare che davvero si tratti di un progetto ‘speciale’ nel suo insieme.
Suite a poche metri dall’acqua
Le 14 camere e suite si estendono anche nello spazio esterno, a pochi metri dalle acque trasparenti del lago, che ospita cigni e germani reali dal nuoto sinuoso e tranquillo. Altro pregio dell’hotel, la ristorazione. Il giovane Chef è eccezionalmente creativo: gustose verdure biologiche che, oltre alla bontà, appagano anche la vista per la creatività con la quale vengono proposte e servite.
Non rimane che una considerazione e una speranza: augurarsi che tale complessiva ottima riuscita, sia d’esempio a chi ancora non ha capito l’importanza di fare le cose con cura, nel pieno rispetto della natura e delle sue esigenze. Per vivere tutti un po’ meglio.