Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

In difesa dell’Artico. Canta Sarah Stride

Intervista a Sarah Demagistri, in arte Sarah Stride, cantautrice comasca che ha dedicato la canzone “Casca la Terra” alla campagna ambientalista “Save the Arctic” di Greenpeace. Viaggio nella sua musica dal sound di tradizione elettroacustica anglosassone e nei suoi luoghi del cuore

Un orso polare si specchia nell'acqua ghiacciata. Credit: Greenpeace
Un orso polare si specchia nell’acqua ghiacciata. Credit: Greenpeace

Visitare il Polo Nord è il sogno nel cassetto degli amanti dei viaggi estremi. Trascorrere qualche settimana d’estate nell’Artico è infatti un’esperienza indimenticabile: tramonti fuori dall’ordinario; possibilità di avvistare trichechi, foche e orsi polari. Un sogno però dalle ore contate visto che questa fetta di Terra è sempre più minacciata dall’uomo. In difesa del Polo Nord è scesa in campo anche Sarah Demagistri, in arte Sarah Stride, poliedrica cantautrice comasca, milanese d’adozione, che alla campagna Save the Arctic di Greenpeace ha dedicato la canzone Casca la Terra. Con all’attivo due album da solista, “Sarah Stride”, suo esordio, e “Canta Ragazzina”, che contiene otto cover che rivisitano alcuni dei brani più significativi della musica italiana degli anni Sessanta, Sarah Stride ha fatto parlare di sé e della sua musica dal sound di tradizione elettroacustica anglosassone soprattutto per la sua amicizia, da cui poi è nata una collaborazione artistica, con la chiacchieratissima Melissa Panarello (la scrittrice, meglio conosciuta sotto lo pseudonimo di Melissa P., divenuta famosa per aver dato alle stampe Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire). Lei che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Ivano Fossati e La Crus ci ha raccontato come tutto ha avuto inizio.

 

Com’è avvenuto l’incontro con Melissa P.?
Melissa ed io ci siamo conosciute durante una vacanza, rispettivamente invitate da amici comuni. E mi è subito piaciuta come persona. Nonostante la giovane età (classe 1985) è molto matura e colta. Alcuni mesi dopo è stata mia ospite a Milano e sul divano di casa mia, a quattro mani, è nata la canzone Metallo.

 

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Per questa collaborazione sei stata molto criticata?
Sì, perché Melissa P. è un personaggio pubblico molto discusso. Ma non si è trattato di un’operazione commerciale, pianificata a tavolino. Tutto è nato per caso. Solitamente non scrivo a quattro mani con nessuno perché è difficile. Per assurdo con Melissa P. c’è stata subito una forte intesa.

L'isola di Stromboli nell'arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia
L’isola di Stromboli nell’arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia

Che viaggiatrice sei?
Dipende dal viaggio. A me piace viaggiare perché girare il mondo è un nutrimento per gli occhi e per lo spirito. Quando torno a casa da un viaggio non mi dispero: mi piace riapprezzare il luogo in cui vivo.

 

Consigli per l’estate?
Io sono innamorata di Stromboli. Un luogo che consiglio a tutti di visitare. Con una sola accortezza: non ad agosto perché in quel periodo dell’anno è troppo inflazionato.

 

Cosa ti piace di Stromboli?
Il fatto che pur essendo un posto piccolo ci sono tutti gli elementi attivi. In generale mi piacciono molto le isole perché sono un mondo a parte. Sono anche un’amante del Vecchio Mondo, dell’Europa.

 

Nella tua valigia non manca mai?
In valigia metto molte medicine. Devi sapere che sono un po’ ipocondriaca.

 

Dove ti possiamo ascoltare dal vivo?
Mi esibirò sono nei locali. Le date le trovate sul mio blog (http://sarah-stride.blogspot.it/).

(15/05/2014)

Sarah Stride sulla copertina di
Sarah Stride sulla copertina di “Canta ragazzina”

Perché in “Canta ragazzina” hai scelto brani di autori e interpreti degli anni ‘60 solo maschili?
Prima di tutto perché in quegli anni erano più numerosi gli autori e gli interpreti maschili. Poi per non cadere in facili paragoni. Se avessi  reinterpretato canzoni cantate da donne, paragonarmi a loro sarebbe stato facile, troppo facile. Inoltre questi brani avevano tutte tonalità che mi permettevano di sfruttare il mio registro più grave, divertendomi a strapparlo in momenti di particolare intensità del brano.

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Musicalmente cosa ti piace di quel periodo?
La semplicità e l’eleganza della scrittura dei testi delle canzoni sulle cui basi è poi nata la musica moderna. Tra gli autori di quel periodo mi piace soprattutto Bruno Lauzi.

 

Qual è il tuo valore aggiunto?
Se ci sia un valore aggiunto non lo so. Quello che abbiamo cercato di fare è di rivisitare questi pezzi secondo il sound della band tirando fuori la loro anima rock. Non si è trattata di un’operazione di finto vintage: non ci sono archi e cori perché abbiamo privilegiato le canzone e fatto in modo che potessero essere lette in modo rock. Il lato della interpretazione vocale ha privilegiato il sentimento delle canzoni.

 

Sono passati solo sei mesi tra il lancio del tuo album d’esordio e il singolo Canta Ragazzina. Chi te l’ha fatto fare?
Diciamo che la mia band ed io siamo molto produttivi! Scherzi a parte nel primo disco avevamo già inserito una canzone (Te lo leggo negli occhi) che avremmo riproposto nel secondo per dare un senso di continuità all’album stesso. 

 

Qual è la Milano di Sarah Stride?
Lasciamo dire che sono molto poco mondana e la mia vita notturna è legata soprattutto ai locali dove si suona anche per sostenere la mia categoria. Mi piace molto la Milano dei teatri, del cinema e poco quella degli happy hour. È una città che offre tanto anche a livello di programmazione serale. Ai turisti, ma anche ai milanesi consiglio di visitare la Pinacoteca di Brera, il Cenacolo, il quartiere Isola (oggi molto inflazionato). Merita una visita la mostra permanente, dal respiro internazionale, “I Sette Palazzi Celesti” all’Hangar Bicocca. 

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