Le acque balneabili sono sempre più pulite in Europa: il 94,7% dei siti è in regola e nell’82,6% dei casi vantano una qualità eccellente. A scattare la fotografia è l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), riporta AnsaMed, sulla base dei dati del 2013, con l’Italia all’ottavo posto nella classifica del top della qualità delle aree di balneazione guidata da Cipro e Lussemburgo, a cui seguono Malta (98,9%), Croazia (94,9%) e Grecia (93,2%), poi Germania (89,8%) e Austria (87,6%). L’Italia ospita circa un terzo delle spiagge europee (32%), staccando Grecia (14%), Francia (13%) e Spagna (14%).
Il 96,6% delle aree costiere dove fare il bagno nel Belpaese soddisfano i requisiti obbligatori di qualità, come nel 2012. Le spiagge valutate nel 2013 però sono state di meno rispetto all’anno precedente e sono aumentati i siti bocciati (da 61 a 135), rilevati soprattutto in Campania, Calabria, Abruzzo, Marche e Liguria.
Le spiagge al top dell’eccellenza sono cresciute dall’86,3% del 2012 all’88,5% del 2013 (da 4213 a 4309). Oggi, secondo Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea “il problema principale sono i picchi di inquinamento di breve durata causati da piogge violente e inondazioni, che possono provocare tracimazioni dei sistemi fognari e riversamento di batteri fecali provenienti dai terreni agricoli nei fiumi e nei mari“.
(28/05/2014)