Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Automobili che si guidano da sole

Si avvicina la data prevista per la grande svolta, 2020, quando l’automobile può fare a meno del guidatore. Quasi tutte le grandi case automobilistiche stanno sperimentando soluzioni di avanguardia per migliorare la sicurezza e preparare a una nuova generazione di automobili e di automobilisti

Il punto sull’innovazione nel segmento medio

Interno della Volvo V40 Drive Me
Interno della Volvo V40 Drive Me

Vediamo allora qual è lo stato dell’arte sia per auto già disponibili sul mercato che per gli studi in corso da parte delle case automobilistiche.
Ford. Tra le auto del segmento medio si segnala la Ford Focus, dotata di un dispositivo di riconoscimento dei segnali stradali e dei limiti di velocità che vengono visualizzati su un display in modo che il conducente li noti; inoltre è dotata di un sistema automatico per evitare i micro tamponamenti in città tramite freanata automatica, arrivando anche ad arrestare il veicolo e ad attivare le luci d’emergenza. Volkswagen. La nuova Volkswagen Golf Variant offre anch’essa un sistema che riconoscendo l’imminenza di un impatto, frena in automatico la vettura. Volvo. La casa svedese ha dotato, tra l’altro, la Volvo V40 di sistema di assistenza al parcheggio, di mantenimento della corsia di marcia, di mantenimento delle distanze, nonché di sistema di sicurezza per i pedoni e di un alert in caso di affaticamento del guidatore. Dallo scorso dicembre Volvo ha avviato in progetto, Drive Me, in collaborazione con enti governativi e altre istituzioni, per l’impiego di un centinaio di vetture a guida automatizzata, in un raggio extraurbano comprendente diverse tipologie di traffico. Da quest’anno introdurrà sulla nuova XC90 il Controllo Adattivo della velocità (Adaptive Cruise Control, ACC) con sterzata assistita e che unito al rilevamento del ciglio stradale e degli ostacoli permetterà di perseguire l’obiettivo di ridurre o addirittura eliminare gli incidenti. Un’ulteriore innovazione già in fase di sviluppo è quella per cui tramite un’applicazione sull’App il veicolo va a cercarsi da solo un parcheggio libero. La Nissan ha dotato il Qashqai di dispositivo anticollisione frontale, monitoraggio dello stato di allerta del guidatore, riconoscimento della segnaletica stradale e sistema di assistenza al parcheggio.

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La nuova frontiera: auto con pilota automatico

Audi A6
Audi A6 “piloted driving”

Se questo è il presente, vediamo cosa ci potrà riservare il prossimo futuro. Nel 2015 la Toyota potrebbe immettere sul mercato una vettura con un sistema di pilota automatico che consentirà di evitare collisioni (cioè evitare pedoni e mantenere la distanza di sicurezza in autostrada), parcheggiare da sola e mantenere la corsia di marcia Anche la casa tedesca Audi sta lavorando sull’auto che si guida da sola: a Las Vegas sta testando una Audi A6 “piloted driving” che fino ai 60 Km/h mantiene il controllo completo del veicolo tramite la centralina elettronica, lo sterzo automatico funziona anche senza tenere le mani sul volante e la vettura è in grado di riconoscere se ci sono le condizioni per attivare il pilota automatico. Tutto ciò è possibile anche grazie ai tanti sensori di cui è munita la vettura e dalla videocamera che controlla la corretta traiettoria, nonché dal sensore che controlla la soglia di attenzione di chi è alla guida: il sistema non permette comunque che il conducente svolga attività che non permettano allo stesso di intervenire in modo rapido in caso di necessità.

E in Italia?

Prototipo del veicolo a guida automatica Deeva realizzato dal gruppo VisLab, Foto Marco Vasini
Prototipo del veicolo a guida automatica Deeva realizzato dal gruppo VisLab, Foto Marco Vasini

Anche in Italia e precisamente al Vislab di Parma, si stanno studiando automobili che riescano a “pensare” e a “prendere decisioni” con il fine di ridurre attraverso la prevenzione, gli incidenti stradali. Già nel 2013 una auto ha percorso alcune strade della città senza nessuno a bordo. Il problema da superare ora è quello dei costi. In conclusione sembra comunque che l’occhio umano sarà sempre indispensabile per valutazioni di situazioni particolari che non possono essere fatte solo dagli automatismi.

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