Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

Il lusso della Napoli angioina in mostra

Il reliquario di San LudovicoAl Museo di San Gennaro di Napoli, fino al 31 dicembre 2014, è stata allestita una mostra con mitre e croci datate tra il 1266 e il 1381. Titolo della mostra, organizzata del Forum Universale delle Culture, è “Ori, argenti, gemme e smalti della Napoli angioina 1266-1381”. Tra i pezzi in esposizione il raro e bellissimo reliquiario di San Ludovico proveniente direttamente dal Louvre, realizzata dagli orafi toscani Pietro di Simone e Lando di Pietro. Curatore Pierluigi Leone de Castris, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Comune di Napoli l’evento è una … Leggi tutto

Il reliquario di San Ludovico
Il reliquario di San Ludovico

Al Museo di San Gennaro di Napoli, fino al 31 dicembre 2014, è stata allestita una mostra con mitre e croci datate tra il 1266 e il 1381. Titolo della mostra, organizzata del Forum Universale delle Culture, è “Ori, argenti, gemme e smalti della Napoli angioina 1266-1381”. Tra i pezzi in esposizione il raro e bellissimo reliquiario di San Ludovico proveniente direttamente dal Louvre, realizzata dagli orafi toscani Pietro di Simone e Lando di Pietro. Curatore Pierluigi Leone de Castris, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Comune di Napoli l’evento è una occasione unica per ammirare questi straordinari oggetto e gioielli in metalli preziosi realizzati durante quello che viene definito il “secolo d’oro” della storia artistica, civile, politica e culturale di Napoli.

Un primo motivo o scopo della mostra è stato quello di riscoprire le bellezze e le fattezze della potente famiglia d’Angiò, nel corso di circa un secolo della sua importante ed imponente presenza nel Regno di Napoli, così come si evince dalla storia. Infatti, durante il regno di Carlo I, Carlo II, Roberto e Giovanna d’Angiò la città crebbe, si abbellì dei suoi castelli e delle grandi chiese gotiche, da Castel Nuovo a San Lorenzo, dal Duomo a San Domenico e a Santa Chiara.

A Napoli, alla corte degli Angiò giungono da tutta Italia e da tutta Europa, fino a raggiungere e rasentare le coste del Mediterraneo, i più celebri e affermati artisti ed artigiani sul mercato: architetti come Pierre d’Angicourt o Jean de Toul, pittori come Giotto, Pietro Cavallini, Lello da Orvieto o Simone Martini e scultori come Tino di Camaino, Ramo di Paganello, Lando di Pietro, Pacio e Giovanni Bertini, una formidabile miscela di elementi gotici europei e centro-italiani.

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Una delle espressioni artistiche tipiche di quel periodo è proprio la produzione di oggetti di lusso in metallo prezioso, in oro o in argento decorati con smalti, perle e pietre preziose, destinati sia alle esigenze di culto – calici, pastorali, mitre, reliquiari – sia a quelli della corte, della regina e del sovrano – gioielli, sigilli, coppe, coni per monete, cassettine.

(13/10/2014)

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