Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Monferrato, tra le colline Patrimonio Unesco

MONFERRATO

Week-end nell’astigiano. Paesaggi di spirituale bellezza. Prodotti e piatti di antica tradizione. Il tour di Mondointasca vi porta a scoprire un angolo di poesia e di bellezza incontaminata

Abbazia di Vezzolano
Abbazia di Vezzolano

A pochi chilometri da Torino, nel Monferrato, in una valle pressoché intatta, sorge una canonica dalle origini misteriose che, insieme al paesaggio da  cui è circondata, ne fanno un gioiello che bisogna visitare almeno una volta nella vita. Davanti a Santa Maria di Vezzolano, capolavoro del Romanico, si rimane senza parole: il complesso, in cotto e arenaria, di chiara impostazione lombarda, si sposa armonicamente con i vigneti, i prati, i boschi che la circondano.

Davanti alla facciata, due palme affusolate e svettanti sembrano fare da sentinelle alla chiesa, manifestando la mitezza del clima. Appena si entra si rimane affascinati dal pontile, altrimenti detto jumè o nartece,  realizzato in arenaria, con doppio registro di bassorilievi dedicati alla vita e agli antenati di Maria; raro esempio di scultura medievale policroma.
Da una porticina si accede poi al chiostro affrescato e al piccolo giardino, nel cui centro è piantato un ginepro. Il legno di questa pianta, come vuole la leggenda, si  ritiene sia  stato impiegato per la croce di Gesù. La chiesa, edificata tra i secoli XII e XIII, dal 1937 diventa proprietà dello Stato e data in gestione alla Soprintendenza per i Beni Architettonici.

Itinerario romanico tra chiese, cappelle, campanili
Chiesa Santi Nazario e Celso
Chiesa Santi Nazario e Celso

Da questo angolo di poesia e bellezza incontaminata, potrebbe forse partire un tour ideale nell’astigiano il cui paesaggio vitivinicolo (insieme ad altri territori delle provincie di Cuneo e Alessandria), dal giugno 2014, è stato iscritto quale 50° sito italiano, nella Lista del Patrimonio Unesco.
Le testimonianze del romanico sono diffuse un po’ ovunque nell’astigiano. Sono molte le chiese, le cappelle e i campanili edificati tra i secoli  XI e  XIII.

Un altro esempio singolare si trova a Montechiaro, ed è la chiesa dedicata ai Santi Nazario e Celso, raggiungibile a piedi, dopo una breve salita, in un sentiero tra i prati. Una chiesa piccola affiancata da un campanile a base quadrata, interessante per l’alternanza tra pietra candida e mattoni rossi sulla facciata e  sul campanile (si può chiedere la chiave della chiesa al vicino Agriturismo).

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Monferrato: Aramengo dove l’Arte salva l’Arte
Asti
Asti

Che l’attenzione e la cura per l’arte in questi territori sia viva e presente, lo indica, ad Aramengo,  un’eccellenza tutta italiana riconosciuta da studiosi ed esperti in tutto il mondo: ci riferiamo al Laboratorio Nicola Restauri, un’attività che si distingue per “l’Arte di salvare l’Arte” che si tramanda da oltre sessant’anni.
In questa struttura  si svolgono restauri, analisi e indagini strumentali non invasive, interventi di ebanisteria, grazie alla  presenza di restauratori e  tecnici qualificati, la cui maestria artigianale è richiesta anche per interventi  su affreschi, dipinti murali presenti in palazzi, chiese, musei.

E tra località dai toponimi longobardi, continua il nostro viaggio per approdare ad Asti. Città del grande poeta Vittorio Alfieri, città del Palio, ma anche di importanti musei e  pregevoli palazzi nobiliari. Di grande fascino è pure la cattedrale,  un’opera imponente, che accoglie il visitatore con interni decorati in modo sbalorditivo. Mentre si contano oggi sulle dita di una mano le torri che sopravvivono, tra le oltre centoventi torri medievali di Asti, a evocare un passato di ricchezze e  splendori.

In breve, un Tour nel Monferrato e nella Langa astigiana, contemplando la bellezza vellutata del paesaggio, ci rinfranca sul piano culturale e spirituale, anche grazie al ricordo delle imprese di grandi personalità che hanno dedicato l’intera vita all’impegno sociale, tra tutti, San Giovanni Bosco (di cui ricorrono nel 2015 i duecento anni dalla nascita).

Monferrato: tradizione gastronomica
Astigiano, i vigneti
Astigiano, i vigneti

La tutela e la valorizzazione della tradizione enogastronomica sono l’altro volto del Turismo culturale. Visitando queste terre mi viene in mente un brano del Giardino dei Ciliegi di Anton Cechov quando un personaggio della commedia ricorda nostalgicamente: “Ai tempi passati, quaranta, cinquant’anni fa, le ciliege si facevano seccare, si mettevano in composta, si marinavano, si preparavano marmellate, e  partivano dei carri di ciliege secche per Mosca e per Char’kov. I soldi fioccavano! E le ciliege secche allora erano morbide, succose, dolci, profumate… Allora si conoscevano i trattamenti… E adesso che fine han fatto i trattamenti? Dimenticati. Nessuno se li ricorda più”.

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Se all’inizio del XX secolo in Russia, come in molti altri paesi, si perdevano preziose tradizioni, in questa terra non solo sembrano non essersi perse antiche  sapienze artigianali, quella ricchezza di tradizioni tramandate da secoli, ma sembra sia in atto una lotta silenziosa ma strenua con la modernità che avanza, per  preservare antiche ricette e sapori.
Probabilmente  il riconoscimento a sito Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato che include “Nizza Monferrato e il Barbera” e “Canelli e l’Asti spumante”, è motivato anche dal fatto che siamo in un angolo di Piemonte dove la tenacia dell’uomo ha saputo adattare i diversi vitigni alle caratteristiche del suolo e del clima, pur senza ignorare l’evoluzione della tecnologia.

Tradizione e cultura del vino
Le cantine
Le cantine

Colline generose

quindi, grazie al sapiente lavoro dell’uomo, di vini eccellenti, noti in tutto il mondo. È a Canelli che nel XIX secolo Carlo Gancia crea il primo spumante italiano e l’Asti spumante è oggi apprezzato ovunque nel mondo, così come il robusto Barbera. Senza dubbio qui si osserva un’attenzione per la qualità che altrove sembra meno necessaria.

Entrate nelle botteghe storiche di Nizza Monferrato, oltre al particolare fascino che emanano gli arredi, spesso originali, vi imbatterete in prodotti di primissima qualità, ma soprattutto in venditori che vi stanno ad ascoltare, che non cercano di rifilarvi a tutti i costi i loro prodotti, bensì di aiutarvi ad acquistare l’ingrediente giusto, per il  piatto che volete allestire. Perché la qualità degli ingredienti è fondamentale, come le relazioni tra gli individui, improntate spesso ancora a una schietta genuinità.

Esaltazione dei sensi: gusto e olfatto
La bagna cauda
La bagna cauda

Anche un breve tour può lasciare quindi una traccia indelebile per il gusto, per l’olfatto, sarà anche per l’aria limpida e fine che qui si respira e che esalta gli odori. La ri-scoperta di questi sensi avviene attraverso una cucina che non potrebbe fare a meno di ingredienti di primissimo ordine, che hanno  conservato i sapori di un tempo. Qui si coltivano ancora ortaggi secondo antichi procedimenti.
È il caso del Cardo gobbo di Nizza Monferrato, degli Asparagi saraceni di Vinchio, dei peperoni quadrati di Motta di Costigliole. Ma anche di DOP come la Robiola di Roccaverano.

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E che dire della pasta? Gustosa e profumata come i tajarin e ravioli, o gli agnolotti quadrati di asino, senza parlare delle carni tenerissime e saporite, come quella del bue grasso di Moncalvo. O dei prodotti e condimenti tipici: la Bagna Cauda in testa (letteralmente Salsa calda),  la torta di nocciole e, per finire in bellezza, i deliziosi amaretti di Mombaruzzo. Tradizioni e sapori gelosamente custoditi a due passi dalle grandi città del nord Italia, con i loro ritmi serrati. L’invito è quindi di partire subito alla scoperta di questo “piccolo, stupefacente,  mondo antico”, così sorprendentemente a portata di mano.

Consigli utili per un tour nell’Astigiano

Museo di Bersano

(Bersano Vini): piazza Dante 21, Nizza Monferrato, di fronte alla stazione ferroviaria, ospita  un’ampia collezione di attrezzi e manufatti  impiegati per la produzione del vino, ma anche preziose testimonianze di altre attività artigianali.
Dove dormire:
Hotel Palio, nel pieno centro di Asti, è un edificio moderno, con camere spaziose e arredate con mobili della tradizione artigianale piemontese: www.hotelpalio.com
Dove mangiare:  
A Cocconato, per una piacevole e gustosa sosta si può andare alla Cantina del Ponte:  www.cantinadelponte.it

Per ulteriori informazioni: www.astiturismo.it

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