Nel mondo c’è voglia di Made in Italy
Qualche dato fornito dall’Atlante Geografico del Food Made in Italy, ci dice che nel mondo c’è voglia di Made in Italy. Negli ultimi dieci anni le esportazioni dell’industria agroalimentare sono cresciute a velocità doppia rispetto al totale dell’export italiano, raggiungendo nel 2014 la soglia dei 34,3 miliardi di euro con un tasso di crescita del 2,7 per cento rispetto all’anno prima.
Nel mondo ogni anno 1,2 miliardi di persone comprano un prodotto agroalimentare italiano, di questi 750 milioni sono consumatori fidelizzati. Il peso delle esportazioni sul fatturato dell’industria italiana è passato, dal 2004 al 2014, dal 14% al 20,5%. Nel 2004 solo 2 industrie su 10 esportavano all’estero, oggi lo fa 1 su 2 delle 54mila che producono per i mercati esteri. Anche se la tendenza per l’Italia è positiva, il rapporto di Federalimentare, evidenzia che siamo ancora indietro rispetto ai maggiori competitors europei, Germania in testa che ha un peso nell’export agroalimentare del 33%, mentre l’Italia è ferma al 20%, preceduta anche da Francia (26%) e Spagna (22%). In termini assoluti, però, il nostro 20% di prodotti esportati produce un valore aggiunto di 24 miliardi contro il valore delle merci della Germania che arriva a 11 miliardi.
L’obiettivo degli imprenditori dell’industria agroalimentare è di rimuovere gli ostacoli, anche con l’aiuto del governo e delle istituzioni preposte, e raggiungere entro il 2020 esportazioni per un valore di 50 miliardi di euro.
Look in evoluzione continua
Il padiglione Cibus è Italia, 5000 metri quadrati, si sviluppa su tre piani. I primi due sono destinati all’esposizione di 13 filiere di prodotti, mentre al terzo piano, una terrazza esclusiva sarà dedicata a workshop, convegni, degustazioni, incontri con i buyer esteri. Previsti 200 eventi. Per i visitarori, nell’area bookshop ciascuno potrà fare acquisti attraverso i totem interattivi o anche fare l’ordine da casa con il proprio smartphone tramite il sito internet dedicato, attivo dal 1 maggio al 31 ottobre.
Altra caratteristica unica del padiglione Cibus è Italia è il design delle facciate esterne che cambierà continuamente. Si tratta del progetto “Cibus in Fabula”, un misto di arte povera e tecnologia avanzata, curato da Felice Limosani, artista multidisciplinare e digital storyteller. Cibo, nutrizione e pianeta sono narrati attraverso due differenti linguaggi contemporanei. Tredici artisti internazionali realizzeranno su tele di 45 metri quadrati (con spary e pixel) 13 storie (aggiornate ogni 15 giorni) che saranno “remixate” in una video installazione con animazioni digitali.