Per il Wall Street Journal, Orvieto è il paradiso dell’arte. Parola del più importante quotidiano economico finanziario del mondo che dedica alla città umbra un dettagliato articolo sulle opere d’arte del celebre pittore Luca Signorelli. Firmato da Mary Tompkins Lewis, giornalista, scrittrice e docente d’arte presso il Trinity College di Hartford negli USA, il Wall Street Journal elogia gli affreschi della Cappella Nuova del Duomo di Orvieto, realizzati alla fine del ‘400 dall’artista umbro. Di seguito l’articolo pubblicato dal quotidiano americano.
“L’antica città italiana di Orvieto è situata in una rupe di tufo, ed è dominata da una cattedrale di inizio 14°secolo, caratterizzata da pareti zebrate di travertino chiaro e basalto verde-nero. La facciata riflette dei mosaici raffiguranti la vita della Vergine Maria con pannelli riccamente intagliati in cui sono catturate scene della Bibbia e del Giudizio Universale. All’interno – sottolinea la docente del Trinity College – i visitatori procedono per una lunga ed elegante navata, le pareti svettano sostenute da colonne cilindriche a strisce e sono sormontate da un tetto a capriate in legno, per scoprire in entrambi i lati dell’asse due cappelle che sono state aggiunte nella parte finale della costruzione. La più antica Cappella del Corporale – riporta il Wall Street Journal – custodisce una reliquia del miracolo di Bolsena, uno straordinario evento che ha avuto luogo nelle vicinanze, mentre la più recente Cappella Nuova è ricca di affreschi brillanti, completati nel 1504 dall’artista Luca Signorelli. Anche se in precedenza i pellegrini accorrevano alla cattedrale per pregare sulla tomba del santo locale, Pietro Parenzo, ricordato per la sua lotta valorosa contro gli eretici che risiedevano nella città, è ora il ciclo monumentale di Signorelli, che ha raffigurato questa lotta storica in un modo particolarmente originale, a portare i visitatori a Orvieto. Quando è stato commissionato a Signorelli di completare le decorazioni della cappella nel 1499 – afferma la professoressa – i suoi affreschi furono messi in ombra da quelli della Cappella Sistina di Michelangelo (1508-1512), che chiaramente si ispiravano all’opera dell’artista umbro. I dipinti di Signorelli dimostrano un’attenzione senza precedenti sul tema del nudo – conclude il quotidiano americano – il virtuosismo di Signorelli come pittore di nudi è palpabile. Questo tipo di raffigurazione rende gli affreschi di Orvieto opere magne”
Articolo in versione originale: http://www.wsj.com/articles/honoring-a-saints-fight-against-heresy-1428096601