Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Roma, il Santo Spirito in Sassia diventerà polo museale

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Nel 2016 la struttura sanitaria del Santo Spirito in Sassia di Roma diventerà un polo museale che comprenderà affreschi, arazzi, dipinti e importanti manoscritti

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Santo Spirito in Sassia

Come a Siena, dove il Santa Maria della Scala, uno dei più antichi e grandi ospedali europei, è stato trasformato in uno dei più importanti centri museali e culturali della città, in seguito a un’importante operazione di recupero basata sul progetto dell’architetto Guido Canali, così una vecchia ed antica struttura ospedaliera di Roma, il Santo Spirito in Sassia, è destinato a diventare polo museale. E’ su questa base che è nato l’accordo tra la Regione Lazio e l’Asl RmE, riguardante il Complesso monumentale dell’ospedale Santo Spirito in Sassia. I lavori partiranno all’inizio del 2016 (durata prevista 540 giorni) e costeranno 3,6 milioni di euro.

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Palazzo del Commendatore, Santo Spirito in Sassia

Il polo museale del Santo Spirito comprenderà il ciclo di affreschi delle corsie sistine, gli arazzi della Scuola di Bruxelles del XV secolo, i resti della villa di Agrippina Major, la Biblioteca Lancisiana, la sala Baglivi, la sala di consultazione e la pinacoteca. Il complesso, che comprende il primo ospedale per anziani, infermi e bambini illegittimi e abbandonati dalle loro madri, fu costruito nel 1204 per volere di Papa Innocenzo III e costituisce il primo esempio di architettura civile rinascimentale a Roma. All’interno del Santo Spirito in Sassia, tra le altre cose, si trovano quasi 400 pezzi tra ceramiche e vetri farmaceutici, arazzi, sculture e rilievi; circa 300 tra opere pittoriche, disegni, stampe, affreschi, decorazioni; 20 mila volumi a stampa di cui circa 60 incunamboli, 2mila cinquecentine e 374 preziosi manoscritti, due codici pergamenacei degli scritti di Avicenna e il più conosciuto Liber Fraternitatis Sancti Spiritus.

“Un’azienda sanitaria che può disporre di un patrimonio di valore inestimabile come questo, ha l’obbligo di utilizzare i finanziamenti fermi da anni, – ha spiegato il direttore generale Asl Roma E, Angelo Tanese.A molti potrebbe sembrare un’operazione che per un’azienda sanitaria può non essere prioritaria, ma che diventa importante nel momento in cui si recupera una memoria e una tradizione di questa città. Il Santo Spirito è uno degli ospedali più antichi del mondo”.

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