Catania
riqualifica il waterfront del porto con la mostra di street art “Codici sorgenti – Visione Urbane Contemporanee” in esposizione dal 16 dicembre a Palazzo Platamone. Catania è da sempre un felice approdo per le diverse culture, etnie e religioni con cui ha incrociato le rotte, e proprio per celebrare questa antica e nobile funzione la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo ha voluto donare alla città un’opera monumentale, il più grande dipinto murale al mondo (con i suoi 30,2 X 64 metri di dimensione, per una superficie totale di 1932,80 m2), chiamando a realizzarlo il più importante artista urbano contemporaneo, il portoghese Alexandre Farto, in arte Vhils alla sua seconda opera in Italia.
Alto come un palazzo di dieci piani, largo come un campo da calcio: queste sono le dimensioni ciclopiche del ritratto che sorge dall’acqua antistante il porto di Catania, dipinto sugli otto silos granari in cemento che dal 1960 definiscono, insieme all’Etna e alle cupole barocche, lo skyline della città etnea. Un uomo che guarda il mare. Ma chi è? Non è importante. È uno, nessuno e centomila. Quest’opera completa e amplifica gli interventi già avviati quest’anno sul lato terra dei silos del porto, dando all’intero complesso una monumentalità impressionante. “Questa scelta – ha dichiarato il presidente della Fondazione Terzo Pilastro Emmanuele F. M. Emanuele – è coerente con la nostra decisione di individuare la città di Catania come prima tappa di una grande mostra inedita sulla storia e l’origine della street art, il movimento artistico che sta conquistando il mondo, che girerà l’Europa nei prossimi mesi”.
La mostra “Codici sorgenti – Visione Urbane Contemporanee” offre un percorso organico dei processi che hanno portato la street art a diventare il movimento artistico globale che racconterà ai posteri il mondo all’epoca della prima globalizzazione. Dai mostri sacri del graffitismo che ha fatto vibrare la New York degli anni ’80 ai più importanti esponenti della street art di nuova generazione: per la prima volta raccolti in una narrazione storica, lineare, unica e mai rappresentata prima.