Venerdì 11 Ottobre 2024 - Anno XXII

Ercolano si ricandida a Capitale italiana della Cultura

Veduta_di_Ercolano

Ercolano ci riprova. La città flegrea si ricandida a Capitale italiana della Cultura 2017. In finale con Aquileia, Como, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni

Ercolano
Ercolano

Ercolano è pronta per la nuova sfida. Dopo la sconfitta patita ad opera di Mantova, la cittadina degli scavi è in lizza per il titolo di capitale della Cultura italiana 2017. Il cui verdetto dovrebbe essere emesso nella giornata di lunedì 25 gennaio. Oltre alla città flegrea, tra le nove finaliste sono rimaste in lizza Aquileia, Como, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni. I punti di forza di Ercolano restano gli Scavi archeologici, il Museo Archeologico Virtuale, la Villa Campolieto e il Parco sul mare di Villa Favorita, la Basilica di Santa Maria a Pugliano, il mercato di Resina, il Parco Nazionale del Vesuvio e l’Osservatorio Vesuviano. Ripercorriamo in breve la storia di queste testimonianze.
Il sito archeologico fu scoperto nel 1709 e fa parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. A differenza degli altri insediamenti, Ercolano fu sepolta da un flusso piroclastico che penetrò sulle case senza modificarle, rendendo possibile la conservazione di oggetti e utensili dell’epoca. All’interno del sito archeologico è possibile visitare le più belle dimore della città di un tempo: la Casa dell’Atrio a Mosaico, la Casa dei Cervi, la Casa di Argo, la Casa del Mosaico di Nettuno e Anfitrite, e la misteriosa Villa dei Papiri, non del tutto riportata alla luce.

Il Miglio d’Oro: “Strada regia delle Calabrie”  

Villa Favorita
Villa Favorita

Il “Miglio D’Oro” racchiude la ricchezza storica e paesaggistica delle Ville Vesuviane del Settecento. Il “miglio” è compreso nel tratto di Strada che va da Portici a Torre Annunziata e rappresenta il vasto fenomeno urbanistico, avviato dal principe d’Elboeuf, dal Re Carlo e dalla Regina Amalia e favorito dalle esenzioni fiscali che fece nascere nel XVIII secolo, le ville della più illustre nobiltà del regno, lungo quel tratto della “Strada regia delle Calabrie” ribattezzato “Miglio d’Oro”. Ad Ercolano è possibile ammirare e visitare, alcune delle Ville vesuviane ad esso appartenenti: Villa Campolieto e Villa Favorita. La prima fu commissionata nel 1775 dal Duca di Casacalenda all’architetto Mario Gioffredo, la villa fu in seguito affidata a Luigi Vanvitelli che diresse l’ultimo decennio dei lavori.
Villa Campolieto rappresenta un capolavoro di epoca borbonica situata tra gli Scavi e il Miglio D’Oro: l’arioso portico circolare a colonne che affaccia sulla campagna digradando verso il mare; la facciata simmetrica e prospettica; l’androne che si estende in profondità, allargandosi sul grandioso vestibolo da cui si accede verso lo scalone che con il suo ingresso ad arco ricorda la scenografia della Reggia di Caserta. Nel secondo dopoguerra, la magnifica struttura fu affidata e ristrutturata dall’Ente delle Ville Vesuviane e attualmente ospita importanti eventi culturali e di entertainement, come il Festival delle Ville Vesuviane.
Villa Favorita è una della più sontuose ville vesuviane del XVIII secolo. Fu realizzata nel 1768 da Ferdinando Fuga e acquistata da Federico IV di Borbone che la destinò a residenza reale. Villa Favorita si distingue per una particolarità: è l’unica struttura dotata direttamente di accesso e approdo sul mare.
La basilica di Santa Maria a Pugliano, eretta nel XI secolo, rappresenta il tempio più antico dell’area vesuviana. Al suo interno vi sono custodite opere di grande pregio artistico e storico: le lastre marmoree dei due sarcofagi del II e IV secolo d.C. testimoniano l’esistenza di comunità abitate sul sito dell’antica Ercolano; le due acquasantiere, ricavate da vasche di epoca romana e adattate allo scopo nel 1584; la statua della Madonna delle Grazie e il Crocifisso Nero.

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