Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Milano: le feste di fine anno non fanno bene agli albergatori

MIlano

A Milano, cominciando a far di conto due mesi e mezzo dopo la chiusura dell’Expò. Per i sopravvissuti dei gloriosi anni ’60 e ’90: “Chiariva cessa l’attività”. A Milano la moda fa sfilare gli uomini con cuffie rosa. All’istituto Vanoni di Vimercate un fisico spiega agli studenti il rischio del gioco d’azzardo: si perde sempre!

Roma---Natale-e-Capodanno
Roma durante le Feste

A Milano, Corriere 19/1: “Hotel, prezzi giù e camere vuote”, preoccupata l’associazione degli albergatori.
Ma tutto si spiega, perché nel testo che segue al sullodato titolo si spiega che il costo medio di una camera doppia, a notte, il 31/12 era (costo medio) di 123 euro, a Roma 91 e siccome Milano (che comunque è già diventata una buona mèta turistica) oltre a non avere turismo da business (fine anno) non possiede piste da sci (vedi montagna) e nemmeno eccelsi monumenti (come Roma) ma i suoi alberghi costano più del 30% appetto alla capitale (che oltretutto in inverno gode di un clima migliore) ecco che tutto si spiega (tranne la lamentela dell’associazione albergatori).

A Milano, cominciando a far di conto due mesi e mezzo dopo la chiusura dell’Expò non si capisce (ancora) bene la faccenda dell’introito dei biglietti di ingresso (titolo del Corriere della Sera, 19/1: “Dai biglietti 75 milioni in meno, ricavo medio di 17,4 euro dai ticket”).
Dopodiché l’articolo prosegue informando che “I 21 e oltre milioni di biglietti venduti per gli ingressi hanno fruttato 373,3 milioni (invece dei 450 previsti inizialmente) con un ricavo medio di 17,4 euro per ogni ticket. Di questo denaro deve ancora incassare, circa 19,9 milioni di crediti netti…”). N.B. Calcolato che il prezzo-base del biglietto era di 39 euro sembra che si stiano cercando quei 3 o 4 visitatori (mica di più) che hanno pagato la tariffa intera.

chiariva-logoRiservato agli “Addetti ai lavori turistici” di Milano & dintorni, tra i sopravvissuti dei gloriosi anni ’60 e ’90: “Chiariva cessa l’attività”.
Rammarico per tutti, ricordando una storica (Chiariva è datata 1878) azienda del turismo milanese che se ne va, e una lacrimuccia da parte del dott. Gian Paolo Bonomi, ricordante che (già acclamato scrivano di viaggi -ma non per mondointasca.org di là da venire alla luce- e comunque a quei tempi vendente pure navi&crociere) recavasi dal Gran Capo, Alberto Aronson, non senza aver in precedenza scovato del buon tonno (beninteso pinna rossa) e una bottiglia di Riesling (svizzero, per rispetto all’anfitrione) dopodiché –provveduto il titolare del suddetto, storico tour operator a stendere una bella candida tovaglia sulla scrivania- nel cuore di uggiosi pomeriggi milanesi si procedeva a consumare una saporita merenda in grazia di dio …  la Chiariva è morta Viva la Chiariva …

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cuffie-rosa-uomo
Cuffie rosa per l’uomo moderno

Allacciare le cinture (non senza aver ingerito un forte tranquillante): queste benemerite Spigolature stanno infatti fornendo alla cortese aficiòn lettrice una notizia che potrebbe turbare una psiche non convenientemente preparata…
(Corriere on line, 19/01): “Alle sfilate, cuffie rosa per l’uomo”… Ogni tanto (ma solo ogni tanto) finalmente c’è qualcuno che ne insegna qualcuna giusta.

All’istituto Vanoni di Vimercate (Milano), ad esempio, fino al 24 gennaio un fisico e un matematico spiegano agli studenti delle scuole superiori lombarde che col gioco d’azzardo si perde. Sempre e comunque.
Peccato solo che, poi, i giornali fanno “l’areclàm” dei giochi d’azzardo.

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