Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Borghetto sul Mincio: un borgo da cartolina

Borghetto-sul-Mincio

Iscritto nel patrimonio storico e culturale, Borghetto è tra le mete turistiche più visitate in Veneto. E’ possibile vedere nell’antico borgo i mulini ad acqua ancora funzionanti. La fauna tipica del luogo sono cigni, anatre, germani reali e aironi

borghetto-sul-mincio--cartolinaBorghetto, spettacolare località turistica, frazione di Valeggio sul Mincio (Verona) si trova a 14 Km. dalla rinomata Peschiera del Garda ed è attraversata dal fiume Mincio ai confini tra Veneto e Lombardia. Borghetto è al 21° posto tra le mete turistiche più visitate in Veneto nel 2014. Lo dice l’indagine condotta dal Dipartimento Turismo della regione Veneto presentata nel dicembre 2015 ad Asolo (Treviso) alla presenza dei responsabili dei Comuni iscritti al Club dei “Borghi più belli d’Italia. Borghetto è stato inserito nell’elenco per il suo patrimonio storico-artistico-ambientale,
molto ricercato dai turisti amanti della storia e delle bellezze paesaggistiche. Qui si può ammirare la ricchezza della natura e scattare indimenticabili fotografie. Ovunque si cerchi di focalizzare il proprio zoom, il risultato è quello di uno scatto da cartolina, perché l’incantevole fascino del borgo e l’ambiente sono un set fotografico.

Etimologia del nome

borghetto-sul-mincio-ponteIl termine borghetto sembrerebbe rimandare al diminutivo di “borgo” ma non lasciamoci ingannare dalla semplicità del toponimo che invece deriva dall’antico longobardo, che significa “insediamento fortificato” in quanto questi luoghi dell’entroterra veronese, ai confini con la provincia di Mantova, sono state terre d’invasione per la posizione strategica dal punto di vista geografico per cui, per proteggere il borgo e la sua gente, venne costruita una cinta fortificata i cui resti, costituiti dalle mura e dalla porta dai merli ghibellini, sono inglobati nelle strutture perimetrali delle case costruite nel corso dei secoli e presenti ancora oggi nel borgo.
Attraversando Ponte San Marco, il tratto in legno che unisce i due  piccoli agglomerati del borgo, si possono osservare le minute case edificate sulla terra lambita dal fluire, a volte lento, a volte impetuoso del fiume Mincio, emissario del Lago di Garda; gli antichi mulini ancora funzionanti; la fauna tipica dei Parchi del Garda quali cigni, anatre, germani reali e aironi.

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Cenni storici

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Ponte visconteo

La storia di Borghetto risale all’età del ferro (IX secolo a.C.) per proseguire attraverso altre epoche nel corso delle quali vari popoli hanno attraversato e governato l’ameno borgo, imponendo le loro leggi, i loro costumi e tradizioni. Fra queste diverse etnie ricordiamo, in ordine cronologico, i Galli; i Romani nel primo secolo a.C.; i Longobardi (IX secolo d.C.) che inventarono una forma di pedaggio da pagare per l’attraversamento del fiume da una sponda all’altra; gli Scaligeri (XIII secolo) i quali fecero costruire una prima fortificazione e il ponte di legno per il guado: Borghetto era detentore grazie alla posizione favorevole lungo il letto del fiume.
Dopo alterne, tristi, rocambolesche vicende che hanno costituito la storia della famiglia Scaligera, signori di Verona, subentra Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano verso la fine del 1300, il quale iniziò ad edificare il Ponte-diga, (ancora oggi porta il nome di Ponte Visconteo), con l’intento di deviare il corso del fiume Mincio, ma a causa delle enormi difficoltà incontrate in corso d’opera, venne abbandonata l’idea della diga e fu dato spazio al Ponte-fortezza, un sistema difensivo lungo circa 650 metri, largo 21, a 9 metri sul livello delle acque del fiume, costituito da tre alte e larghe rocche merlate, con l’obiettivo di proteggere il borgo dalle eventuali incursioni nemiche provenienti dalla vicina corte mantovana dei Gonzaga.

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