Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Torna dalla Svizzera il tesoro di Cerveteri

Cerveteri reperti recuperati

Torna in Italia il tesoro di Cerveteri, reperti trafugati dalla località in provincia di Roma negli anni 70-80. Il tesoro era stato portato illegalmente in Svizzera

Cerveteri lastra
Lastra di Cerveteri

Le “Antiche dimore” tornano a casa dal porto franco di Ginevra. Grazie ad un’operazione del Comando Tutela Patrimonio Cultura dei carabinieri il nostro Paese è riuscito a riabbracciare eccezionali reperti archeologici, trafugati negli anni 70-80 a Cerveteri, in provincia di Roma. Esportati illecitamente e acquistati dal mercante inglese Robin Symes, nonché destinati alla vendita in Inghilterra, Giappone e Usa, i reperti sono stati recuperati, anche grazie alla collaborazione delle autorità svizzere, dai carabinieri del gruppo Tutela patrimonio culturale, nel Porto Franco della città lacustre elvetica.

Si tratta di 45 casse, per un valore complessivo di 9 milioni di euro, nelle quali sono contenute lastre decorate originarie di un tempio di Cerveteri, una coppia di sarcofagi etruschi dipinti e riproducenti figure umane e un sarcofago romano – di epoca compresa tra VII secolo a.C. e II secolo d.C.-, provenienti da scavi effettuati in Etruria Meridionale, Sicilia, Puglia, Campania e Calabria.  Le indagini, condotte insieme alla Polizia svizzera, sono state lunghe e complesse fino a un punto di svolta per gli inquirenti: la presenza di una società che, per conto di due trafficanti sospettati, aveva la disponibilità di alcuni magazzini all’interno del Porto Franco di Ginevra. E proprio in quei locali, dopo accurate analisi e minuziose perquisizioni, sono state trovate le opere rubate. “Siamo di fronte a uno dei recuperi più importanti degli ultimi decenni. C’è stata una grande razzia negli anni 70-80 a Cerveteri”, ha commentato il soprintendente dei beni archeologici del Lazio e dell’Etruria Alfonsina Russo.

Cerveteri reperti
Reperti di Cerveteri

“I frammenti delle lastre dipinte, – spiega ancora Alfonsina Russo, – sono distinti in due fasi, una della metà e l’altra della fine del VI secolo avanti Cristo, e provengono dalla spoliazione di un edificio templare di Cerveteri, forse dalla zona della Vigna Marini Vitalini”. Sono eccezionali, tanto da far parlare la soprintendente di “uno dei recuperi più importanti degli ultimi decenni”, perché uniche. “Prima avevamo solo frammenti sparsi nel museo etrusco di Villa Giulia e le lastre dipinte Boccanera e Campana, conservate rispettivamente al British Museum e al Louvre, che provengono però da due sale mortuarie – spiega – si tratta quindi di un recupero straordinario che consentirà di fare nuova luce sulle botteghe che fiorirono in quell’epoca in Etruria con artigiani provenienti dalla Grecia. Sarebbe opportuno effettuare immediatamente il restauro delle lastre templari, se possibile aperto al pubblico, e restituire poi i reperti ai musei etruschi, tra il museo di Cerveteri e quello di Villa Giulia”.

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Ad accogliere l’idea il ministro Franceschini: “Troveremo le risorse necessarie per i restauri. Il destino dei reperti ritrovati sarà di tornare nei territori di provenienza, non come avveniva in passato quando musei con le spalle un po’ più robuste riuscivano ad avere la precedenza. L’arrivo di questi reperti a Villa Giulia e Cerveteri andrà il più possibile a valorizzare quella forza dell’Italia di avere un patrimonio museale diffuso”.

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