La manifestazione Al Mèni ritorna anche quest’anno il 18 e 19 giugno a Rimini. Al milanese Mercato del Suffragio di corso XXII marzo ha avuto luogo l’incontro della stampa turistica milanese con personalità del Turismo e della Gastronomia della regione Emilia/Romagna: erano presenti il sindaco di Rimini, l’assessore regionale all’Agricoltura, i rappresentanti regionali di Slow Food e Chef to Chef, e last ma ovviamente not least, anzi, Massimo Bottura. Motivo del meeting, la presentazione, appunto di “ Al Mèni ” (in rumagnòl, le mani). Una manifestazione che, sia pur godereccia, contiene anche tanta cultura, amore per la vita, e beninteso, turismo, quel business tremendamente produttivo che in Romagna tira alla grande da un secolo, o fors’anche più, senza mai uno stop, una pausa.
Al Mèni, le mani di 12 grandi chef
A Rimini, pertanto, il 18 e il 19 giugno quella che potrebbe essere considerata (almeno per quanto concerne la Romagna) come una delle più importanti regioni turistiche del mondo esploderà (beninteso… solo gastronomicamente parlando) all’insegna di “Al Mèni”, le mani. I due organi prensili di chi ammannirà buone cose mangerecce (Massimo Bottura e 12 grandi chef romagnolo/emiliani, lo faranno al Circo 8 e 1/2 dei sapori) e di chi le mani le batterà post degustazione (prima di trasferirsi a ballare il canonico Lìssio eppoi a salutare il dì mediante una bella nuotata al levar del sole).
Ah… superfluo, ma se proprio occorreva una garanzia, alias un nome che più artistico -e rumagnòl– doc non si può, “Al Mèni” sarà ospitato nel piazzale dedicato al grande Federico Fellini.
p.s. al termine della presentazione, in una borsa di San Patrignano (altro fiore all’occhiello di Rimini & dintorni) omaggiati con due graditi doni targati Sant’Arcangelo di Romagna (mai stati? corrervi, subito!, a visitare un magnifico mangano): biscotti di mais e arancio nonché la Piè (piada, piadina etc. e attenti, perché a voler discettare sui tanti nomi di questo mangiare più vecchio del mondo si rischia di far tardi a “Al Mèni”).