La stagione invernale è alle porte e la neve coprirà come un mantello le montagne. Per gli appassionati di montagna e di sci è tempo di preparare le attrezzature e il giusto abbigliamento. Qualche consiglio a chi vuole vivere intensamente la montagna e gli sport da discesa in modo libero. A darli ci pensa in questa intervistato Lorenzo Alesi, un grande campione di sci specializzato in Freeride e Freestyle. Alesi sostiene che “nulla è insciabile”. La sua passione per lo sci lo porta a girare il mondo in cerca di posti dove nessuno ha mai osato sciare prima.
Lorenzo scende non solo giù per i canali più inaccessibili, ma anche da qualsiasi altra superficie come roccia, sabbia, erba o cenere vulcanica. Proviamo a conoscere meglio questo professionista nato nel 1974 ad Ascoli Piceno che a soli tre anni ha inforcato gli sci ai piedi e non li ha più abbandonati facendone una professione e una scelta di vita.
Lorenzo, sembra che tu sia sempre a caccia di neve fresca. Quando hai iniziato a sciare e quando hai capito che la tua passione sarebbe diventata la tua professione?
Ho iniziato a sciare all’età di tre anni. Mio padre, Istruttore di Sci e Alpinista, mi regalò un paio di sci per Natale e pochi giorni dopo ero già sulle piste. Penso che inconsciamente ho sempre saputo che la mia passione un giorno si sarebbe trasformata nella mia professione.
Come ti descriveresti: sciatore professionista, freerider, storyteller?
Mi rivedo un po’ in tutte e tre le definizioni. Sono uno sciatore professionista, sempre alla ricerca di nuove avventure e nuovi luoghi dove sciare, e mi piace condividere queste esperienze attraverso immagini e parole.
Cosa significano per te lo sci e il freeride?
Sciare e praticare il freeride sono i migliori modi che conosco per esprimere me stesso sia come atleta che come uomo. Essere il primo a tracciare una linea dove nessuno ha osato provare prima, cavalcare la neve e galleggiare su di essa è una sensazione fantastica che non riesco a descrivere. E’ una questione di conoscenza, abilità e istinto che mi spinge oltre i miei limiti. In definitiva è uno stile di vita adrenalinico.
Quali sono i momenti in cui ti sei sentito più vivo sugli sci?
Durante la discesa, dopo aver osservato il lato della montagna o il canale di neve e aver deciso dove sciare. La discesa è un pieno di gioia, emozioni, ricordi, adrenalina che mi fanno semplicemente sentire vivo. E’ una sensazione incredibile.
I tuoi ricordi più belli, i momenti in cui ti senti #feelalive?
Ho collezionato molti momenti memorabili in diversi luoghi nel mondo, ma penso che il più indimenticabile sia stato quando ho sciato sulla cenere vulcanica dello Stromboli. Molte emozioni hanno attraversato la mia mente quando ho visto il Mar Mediterraneo in fondo alla discesa. Sciare sulla cenere di un vulcano attivo è stata un’esperienza fantastica, sicuramente il miglior momento #feelalive di sempre.
Puoi condividere altri momenti #feelalive al di la delle tue memorabili discese?
Guardare l’alba o il tramonto, dormire sotto la Via Lattea in luoghi remoti con il mio cane Argo, questi sono sicuramente tra i migliori momenti #feelalive che posso descrivere.
Ora che l’inverno in Europa è alle porte quali sono i progetti che stai pianificando per la stagione?
Mi piacerebbe continuare la mia personale scoperta della cultura sciistica dei Paesi dell’Est Europa. Dopo Bosnia (Sarajevo), Slovacchia e Polonia (Monti Tatra), Georgia e Russia (Caucaso), penso che mi recherò in Kyrgyzstan e nel finale di stagione in Islanda, un luogo davvero magico. Ovviamente durante la stagione andrò a sciare nei miei posti preferiti in Italia: Courmayeur, gli Appennini, le Dolomiti e, spero, sul Vulcano Etna.
Come ti prepari fisicamente e che tipo di allenamento devi fare prima di una nuova avventura?
Il mio personal trainer e amico Alessandro mi prepara un programma con diverse attività: hiking, arrampicata, corsa, bici, stand up paddling, allenamento in palestra. Seguo questo programma cinque giorni alla settimana alternando le varie attività, quando non sono in viaggio. Quando vado a sciare per allenarmi sulla tecnica o testare nuovi scarponi e sci faccio un workout solo nel pomeriggio con esercizi di mobilità, stretching, core stability, evitando eventuali sovraccarichi fisici.
Per le tue imprese oltre al fisico bisogna ‘allenare’ anche la mente?
Il mio personal mental coach Marco mi ha insegnato le tecniche di visualizzazione e quelle sulla gestione dello stress, in modo da mantenere qualsiasi emozione sotto controllo. Inoltre, anche per pochi minuti al giorno, pratico meditazione e yoga.
La preparazione prima delle discese e la conoscenza specifica della montagna sono due fattori determinanti per la sicurezza nel freeride. Come ti prepari in queste situazioni per divertirti nella neve fresca?
Controllo sempre il report valanghe, la scala di rischio e le previsioni meteo. Successivamente a queste azioni preliminari, parlo con gli sciatori locali e le Guide Alpine per conoscere la situazione della neve, le ultime nevicate, le condizioni del vento e la temperatura. Prima di scendere, osservo la montagna con il binocolo per decidere quale linea scegliere. In ultimo, ma non meno importante, faccio un check del mio Artva, zaino ABS, attacchi degli sci, scarponi, sci e bastoni.
Come deve essere l’abbigliamento tecnico per un professionista come te?
L’abbigliamento da sci deve essere impermeabile, traspirante, caldo, leggero e comodo. Questo vale anche per chiunque va a sciare. Io indosso i capi Helly Hansen che sono come la mia seconda pelle, sono fatti per darmi libertà di movimento e protezione allo stesso tempo. La collezione ULLR la trovo fantastica. Offre le caratteristiche di cui ho bisogno per godermi una giornata sulla neve e il baselayer ha le migliori caratteristiche di traspirazione.
Quale è la caratteristica della giacca che preferisci e perché?
Le caratteristiche della membrana, della Elevation Shell Jacket, sono le mie preferite perché è impermeabile, antivento ma al tempo stesso traspirante, caratteristiche indispensabili per la mia attività in montagna e nel freeride. Il sistema H²Flow mi consente di avere sempre una temperatura del corpo ideale sia durante le salite con pelli che durante le discese più impegnative.
Quali prodotti raccomanderesti a un freerider ambizioso che vuole il meglio per la sua giornata sulla neve?
Assolutamente l’Elevation Shell Jacket e l’Elevate Shell Pant e, ovviamente, il Lifa baselayer di Hally Hansen.
Info: www.hellyhansen.com