Firenze è come un carillon inverso, dove la ballerina sta ferma e tutto le gira attorno. Le colline, i monumenti, le vie si avvolgono intorno alla cupola del Brunelleschi, senza sosta. Cosi questo è un percorso di trekking urbano in Firenze, che punta alla Cupola ma con ampio e morbido avvicinamento. Nei 10 km di camminata il panorama oscilla tra la campagna e la città rinascimentale. In larga parte si percorre il crinale, la linea di confine tra Firenze e il suo fuori.
Chilometri senza incontrare un bar né un negozio di souvenir. Si cammina tra muretti a pietra che lasciano intravedere villa, olivi e cipressi, profumi di racconti.
Partenza da Via del Filarete è facilmente raggiungibile sia arrivando dal centro città, fermata Arcipressi della tramvia, sia dall’autostrada uscendo al casello A1 Firenze, provenendo da nord, oppure a Impruneta per chi arrivi da sud.
Palazzi e ville signorili
La zona di partenza è nuova. Zero attrattiva, anche se molto ariosa. Appena si svolta a sinistra per via di San Carlo si cambia atmosfera. Si sale un po’, attenzione la strada è stretta, non tante, ma le auto passano. Già sembra di essere lontani dalla Città invece ecco che ci riappare sulla sinistra, una delle immagini più affascinanti di Firenze. La si vede appena superata la Piazza di Bellosguardo, con il suo perimetro di palazzi e ville signorili. Qualche passo oltre Via Roti Michelozzi, appena superata Villa La Limonaia. Lentamente emergono alla vista le facciate dei palazzi, campanili, torri e il tessuto urbano si compone intorno all’inconfondibile Cupola.
Villa dell’Ombrellino: Galileo e Foscolo
Per riprendere il cammino è necessario tornare verso la piazza, tenendo sul lato sinistro e superata Villa dell’Ombrellino proseguire per Via Piana. Questo è un luogo defilato rispetto alle vie del centro fiorentino, ma merita non lasciarsi ingannare, che anche qui, la storia illustre ha avuto i suoi svolgimenti. Qui Galileo Galilei scrisse “Il dialogo sui massimi sistemi”, Ugo Foscolo compose poesie e anche Eugenio Montale vi trovò ispirazione, ma siamo di passo e non è tempo di ciance salottiere.
Si percorre tutta Via Piana fino a quando sulla destra si trova un’edicola con la Madonna. Si svolta a sinistra per via Santa Maria a Marignole, dopo pochi decine di metri un grande tabernacolo posto sull’angolo dell’incrocio, le braccia aperte della Madonna sembrano ripetere il disegno delle vie, comunque si scende verso destra, fino a raggiungere Via della Campora.
Eleganti palazzi e la Villa Imperiale
Costeggiando la facciata bianca dell’Istituto delle Suore si svolta a sinistra, tirare avanti fino a trovare una piccola strada sulla destra e relativo tabernacolo, imboccare Via di Sant’Ilario a Colombaia. Sbirciando al di là dei muretti per buttare ancora l’occhio sul Bellosguardo di nuovo si sente il rumoreggiare della Firenze quotidiana. Affacciarsi su Via Senese fa quasi sobbalzare. Per fortuna si svolta a sinistra, sotto il portico, e dopo pochi metri sulla destra, all’edicola con i giornali si prende Via Dante da Castiglione.
Adesso si risale un po’, attraverso palazzi eleganti della Città, la prima via che si incrocia sembra larghissima dopo aver percorso in precedenza le strade quasi di campagna con lastroni di pietra. Si sale su per Viale di Poggio Imperiale, rimanendo a destra c’è l’aria pedonale, ottimo per continuare a mantenere le auto a distanza. Attraversato il semaforo, poco più avanti, siamo alla Villa Poggio Imperiale, quindi siamo sul colle di Arcetri, sulla sinistra è possibile vedere le cupole dell’osservatorio. La Villa Imperiale fu edificata dai Medici, il suo aspetto attuale risulta da ristrutturazioni successive. Si costeggia verso sinistra, in direzione Arcetri, il peggio è passato, le salite, se pur non impegnative sono finite, quasi.
La Cupola da Piazzale Michelangelo
Dopo Largo Enrico Fermi si cammina, in direzione di un tabernacolo con il Crocifisso, poi è facile, un simpatico cartello indica Via di San Leonardo, di nuovo sembra di abbandonare Firenze. Attenzione a un certo punto, Via di San Leonardo sembra terminare, si arriva a un incrocio, prendere la discesa, cioè a sinistra. Dopo poco eccoci catapultati nel Viale Galileo, a destra, che sale serpeggiando ci porta verso Piazzale Michelangelo, o semplicemente Piazzale come lo chiamano i fiorentini.
La Cupola si avvicina, sempre più, quando gli alberi sono spogli la visuale sulla città è facile, altrimenti bisogna sforzarsi un po’ e aguzzare lo sguardo, consiglio di stare sul lato a valle del viale, decisamente più paesaggistico. Subito dopo il semaforo pedonale, sulla destra una strada si infila tra la siepe e un alto muro, Passo all’Erta, il cartello si legge male, basta proseguire qualche metro e la strada termina in Via di Giramonte.
Abbazia di San Miniato, vetta dell’itinerario
Andare verso sinistra in direzione dell’Abbazia di San Miniato. Si può scegliere, se camminare tra i cipressi oppure sul lato più esterno per godersi il panorama, girate a sinistra su Via del Monte alle Croci. Poi attraverso il parco o la strada, Via delle Porte Sante, continuate a sinistra fintanto che vi troverete ai piedi dell’Abbazia di San Miniato e alla vostra destra Il Duomo di Santa Maria del Fiore. Certo che vale lo sforzo di salire fino all’Abbazia è la vetta dell’itinerario.
Se tempo e stanchezza lo permettono una visita alla Chiesa e al cimitero monumentale è consigliabile, oppure ammirare il panorama e riposarsi. Da qui poi si riparte in picchiata per il centro, passando per il Piazzale, scendendo a destra. Proprio sotto la balaustra piena di selfisti e chi gioca “indovina il palazzo”, c’è il Giardino delle Rose. Si raggiunge dalla scalinata e poi per Viale Giuseppe Poggi, in primavera è un angolo prezioso, le opere di Folon dialogano con i monumenti storici fiorentini, un balcone da cui sembra di poter sfiorare Palazzo Vecchio, il Campanile di Giotto, il Duomo. Le sculture sognanti mettono in scena una fiaba sul palcoscenico di Firenze, anche in inverno è una pausa confortevole.
Arrivo nel centro storico di Firenze
Si esce sulla Scalea del Monte alle Croci e attraverso Porta di San Miniato si entra nel centro storico di Firenze. Si cammina per l’austera Via di San Niccolò e poi si svolta a destra per Piazza de’ Mozzi, ed ecco che siamo all’Arno e sulla sinistra di Ponte alle Grazie, la nostra meta. Attraversando il ponte alla vostra sinistra il Ponte Vecchio. Giunti sull’altra riva, si va a dritti per via de’ Benci che dopo Piazza Santa Croce diventa Via Verdi, il palazzo delle Poste ci indica che siamo giunti in Piazza Salvemini. Sul lato si sinistro, si prende Borgo degli Albizi, si passa Via del Proconsolo, ancora qualche metro e sulla destra, svoltiamo per Via dello Studio e la Cupola ci irrompe dall’alto, adesso siamo sotto la sua maestà.
La metà è raggiunta, oppure percorrendo oltre 450 scalini potrete entrarvi dentro, per affacciarvi e osservare da lassù Firenze che vi gira attorno.
Da Piazza Duomo tramite Via de’ Cerretani e poi Via Panzani, si arriva alla Stazione di Santa Maria Novellara, rimanendo sul lato della Chiesa, dove si trova anche l’ufficio di informazioni turistiche si arriva a Via Alamanni, dove si può prendere la tranviaria, e l’anello si chiude. Tempo di percorrenza circa 2,30/3 ore.