Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Il Museo della Casa della Luna Rossa

Mimumo Anime-disperse

Si chiama Mimumo, è un microscopico cult per giovani artisti contemporanei, che fanno la fila per esporvi le loro opere. Credete sia in Giappone? Nossignori, è nel pieno centro della vecchia cara Monza, di fianco al Duomo fondato dalla regina Teodolinda.

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Tempo sospeso, artista Mariano Domenico Russo

Se New York ha il Moma, Monza ha il Mimumo.
Il Mimumo è un piccolo gioiello di 2,29 metri quadri. Ma cos’è? È il Micro Museo di Monza. Aperto tutto l’anno, non necessita di biglietto d’ingresso, anzi a dire il vero non c’è nemmeno bisogno di entrare perché le opere sono esposte in vetrina. Che opere? Installazioni, sculture e in genere qualsiasi cosa parli il linguaggio dell’arte. Meglio se fresca, nuova, meglio se ispira (o turba o infastidisce, basta che smuova un po’ la coscienza, oltre che la vista) chi la guarda e meglio se creata da artisti del territorio, più o meno giovani e più o meno famosi. Per due settimane, il tempo che ciascuno ha a disposizione per esporre i suoi lavori, seguendo il concetto che il museo è piccolo e quindi bisogna restar poco. Via un artista ne arriva un altro, in una continuità stimolante (Per vedere chi attualmente espone e cosa, andate sul sito www.mimumo.org o sulla pagina Facebook).

Mimumo, un temporary museum a favore della creatività
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Una straniera a Milano, artista Claudia Rordorf

Il Mimumo, parola simpatica che ricorda un gioco per bambini, è nato da un’idea degli architetti monzesi Luca Acquati e Felice Terrabuio. Per dare una possibilità di esprimersi in libertà a chi ha talento, testa, voglia di mettersi in gioco e capacità. Una sana boccata d’aria, insomma. Felice, che tra l’altro è uno degli artisti che espongono al Mimumo, tiene a precisare che la loro idea non è unica nel suo genere. Ma che importa? È piacevole passare nella stretta via Lambro e avere la sorpresa di una vetrina sempre illuminata su qualcosa di interessante e nuovo. Su qualcosa che non è mai vuoto o chiuso o spento. Se si è fortunati si può capitare lì quando c’è il cambio tra un artista che se ne va e uno che arriva. È uno sprazzo di contemporaneità (e diciamo anche di speranza) di fianco al Duomo di Monza, situato manco a farlo apposta (infatti è fatto apposta) proprio davanti all’ingresso dello strepitoso Museo del Tesoro del Duomo. È come un invito, un suggerimento da una parte a farsi attrarre dalla storia e dall’altra a lasciarsi sedurre dal proprio tempo.

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Salute mentale, artista Francesca Candito

Altro dato assai interessante circa la location è che il Mimumo si trova al piano terra della Casa della Luna Rossa, deliziosa costruzione trecentesca: l’unica di quell’epoca che, seppure con qualche rimaneggiamento, si sia conservata in città. Si chiama così perché su una delle travi lignee dell’esterno è scolpita l’immagine di una luna rossa, antico simbolo della città all’epoca dei Comuni (alcuni dicono che il bassorilievo sia un falso ottocentesco, ma chi l’ha fatto ha conferito all’edificio quel quid di fascino in più che qui ci sta).

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Dreaming Jaeans, artista Roberto Spadea

A cosa serve qualcosa come il Mimumo? “A interrogarsi un po’ sulla vita”, come dice Felice. Ma anche, come spiega il critico Vittorio Raschetti sul sito del museo, “perché le trovate apparentemente assurde e le scommesse paradossali dell’arte contemporanea sono autentiche bussole per trovare una via d’uscita dal caos”. Due pareri illuminanti, come la vetrina del Mimumo.
P.S. Se poi vi viene il guizzo di entrare ancora di più nell’arte ed eventualmente di dormirci sopra, al piano superiore del Mimumo c’è un bed and breakfast favoloso: si chiama Suite Monza Duomo (suitemonzaduomo.com). Arredato con gran gusto dall’Acquati, che è un collezionista, è a sua volta un piccolo museo di modernariato e nel complesso un angolo davvero unico per godersi la piacevole e signorile Monza.

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