Mercoledì 8 Maggio 2024 - Anno XXII

I Musei Capitolini riaprono la sala Orazi e Curiazi

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I lavori di restauro della sala degli Orazi e Curiazi iniziati a maggio 2016 sono stati completati riportando gli affreschi e il soffitto al suo antico splendore. Da ieri 20 febbraio è stata riaperta al pubblico.

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Musei Capitolini, affresci nella sala Orazi e Curiazi

La Sala degli Orazi e Curiazi, all’interno dei Musei Capitolini, ha riaperti al pubblico da ieri 20 febbraio. Completato il restauro, la sala è tornata al suo splendore è può essere nuovamente ammirata nella sua bellezza. L’intervento di restauro è stato possibile grazie all’atto di mecenatismo di Mr. Alisher Usmanov, miliardario Russo nato in Uzbekistan, che ha destinando al progetto la somma di 300 mila euro. La somma ha permesso di ripristinare la bellezza del ciclo pittorico, pesantemente danneggiato delle infiltrazioni di acqua piovana. I lavori di restauro hanno riguardato, in particolare, la fascia superiore delle pareti interne dove si trovano gli affreschi di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino e il soffitto ligneo cassettonato, realizzato nel 1884 in sostituzione di quello cinquecentesco. Il soffitto presentava un generale sbiadimento e diverse disconnessioni: mancavano molti motivi ornamentali ed era presente un diffuso deterioramento per l’attacco di insetti xilofagi. I lavori, avviati il 9 maggio 2016 con la consegna della Sala alla ditta aggiudicataria della gara di appalto, si sono svolti in modalità “open”; la Sovrintendenza Capitolina ha, infatti, previsto un passaggio all’interno della sala per dare ai visitatori l’opportunità di vedere i lavori in corso d’opera. Per fare avvicinare il pubblico alla tecnica di esecuzione dell’affresco, sono state organizzate speciali visite didattiche che, tramite una passerella, hanno “elevato” i visitatori all’altezza degli affreschi, regalando loro una esperienza memorabile e unica nel suo genere.

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Particolare degli affreschi

La Sala degli Orazi e Curiazi è collocata nel piano nobile del Palazzo dei Conservatori dove “l’Appartamento” costituisce il complesso delle sale di rappresentanza dell’antica magistratura civica. Destinata in origine alle udienze del Consiglio Pubblico, la Sala degli Orazi e Curiazi è decorata da un ciclo di affreschi affidato nel 1595 a Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino (1568-1640), esponente di spicco del manierismo romano. La conclusione dei lavori era prevista per il Giubileo del 1600, ma nel 1613 erano compiute solo le prime tre scene. Dopo una interruzione di oltre vent’anni i lavori terminarono nel 1640. Il ciclo degli affreschi illustra alcuni noti episodi della storia delle origini di narrati da Tito Livio e resi come una serie di arazzi divisi da festoni di frutta e fiori, trofei d’armi e vasi. L’affresco che dà il nome alla Sala raffigura il combattimento tra Orazi e Curiazi, episodio della guerra di Roma contro la vicina città di Albalonga, che si concluse con un duello tra i tre fratelli Orazi, vittoriosi, che rappresentavano Roma e i tre Curiazi per Albalonga. Nei lati corti della Sala vi sono due magnifiche statue onorarie di Papi: l’una, in marmo, scolpita da Gian Lorenzo Bernini tra il 1635 e il 1640, raffigura Urbano VIII Barberini (1623-1644); l’altra, realizzata in bronzo tra il 1645 e il 1650 in onore di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655), è opera dello scultore bolognese Alessandro Algardi.

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Info: www.museicapitolini.org

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