Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Fate un nodo al fazzoletto. E’ la “Festa del Nodo d’Amore”

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A Valeggio sul Mincio il 20 giugno si svolge la 24^ edizione della “Festa del Nodo d’Amore”. La leggenda risale alla fine del 1300. Sul Ponte Visconteo sarà allestito un banchetto di 1.120 metri. Cuochi, tortelli, vino, musica e fuochi d’artificio.

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Tortello di Valeggio

C’era un tempo in cui, per non scordarsi gli impegni importanti, si ricorreva a fare un nodo al fazzoletto. Un gesto semplice. Arcaico. Dove non si usava né lapis, né carta, né dispositivi digitali. Eppure di sicuro effetto se tale modalità è stata tramandata per anni, se non per secoli. Secoli di tradizione contadina, di una storia leggendaria che saranno rivissuti attraverso la tradizionale ‘Festa del Nodo d’Amore’ il 20 Giugno 2017 lungo l’antico Ponte Visconteo a Borghetto di Valeggio sul Mincio. I turisti che affolleranno il sensazionale banchetto, giunto quest’anno alla 24^ edizione, saranno allietati da uno scenario di impareggiabile bellezza, avvolti dall’atmosfera fiabesca che questo borgo da cartolina sa trasmettere. Il lungo Ponte Visconteo sarà la cornice ideale per una festa votata alla degustazione dei rinomati tortelli di Valeggio, abilmente preparati con maestria e all’insegna dell’eccellente qualità dei prodotti alimentari impiegati secondo il moderno brand salutistico.

Una tavolata di oltre un chilometro

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La lunga tavolata sul Ponte Visconteo

Un evento fatto di grandi numeri: 80 cuochi cucineranno i 12 quintali di tortelli, 200 camerieri per il servizio ai tavoli, 80 sommelier per 3000 bottiglie di vino previste, 12 ristoranti del territorio valeggiano saranno presenti con le loro specialità, 700 tavoli, 5000 bicchieri, 1.120 metri la lunghezza del banchetto visconteo.
Musiche e fuochi d’artificio concluderanno in bellezza e saranno il coronamento ideale per suggellare o meglio per “annodare” ancora una volta le immagini ed i ricordi della “Festa del Nodo d’Amore”. Si coglierà l’occasione conviviale per assegnare alla campionessa veneta paralimpica Francesca Porcellato il premio “La ninfa Silvia della leggenda del Nodo d’Amore” e altri due premi saranno consegnati ai conduttori televisivi Osvaldo Bevilacqua e Fabrizio Frizzi per il loro impegno nella divulgazione televisiva di questi luoghi.

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La leggenda del Nodo d’Amore

Nodo d'amore-leggendaLui, lei e l’altra. Un copione già scritto da illustri poeti e tematica per molte sceneggiature moderne; a volte un cliché che non smentisce quel sentimento logorante che è la gelosia ossessiva, malata, in grado di offuscare i meandri del cervello e della psiche umana fino a compiere gesti estremi. Fortunatamente nella leggenda del Nodo d’Amore, vince l’Amore, la passione consumata tra una ninfa ed un soldato delle truppe di Giangaleazzo Visconti, signore di Milano e conte di Virtù, nome che deriva dalla contea di Vertus, nei pressi di Parigi.
Lei è la ninfa Silvia che, come ama raccontare Gonnella, il buffone di corte, vive nelle acque del fiume Mincio assieme alle altre ninfe, tutte dotate di estrema bellezza, ma quando escono allo scoperto per immergersi nella danza, sono obbligate ad assumere le sembianze di orrende streghe.

Nodo d'amore-gli-amantiLui è Malco, il valoroso capitano delle truppe viscontee, protagonista di un rocambolesco inseguimento notturno contro il gruppo delle ninfe-streghe, e dell’incontro fortuito con Silvia dalle cui spalle è caduto il mantello rivelando la sua straordinaria bellezza e scatta, inevitabile, la freccia di Cupido che colpirà i due cuori estasiati dall’amore. Malco raccoglie il fazzoletto annodato da Silvia, come pegno dell’indissolubile amore.
L’altra è Isabella, una nobildonna di corte, animata da una insana gelosia verso Silvia in quanto innamorata del capitano Malco. A nulla varranno gli intrighi della donna che, deposte le armi di seduzione, si arrenderà di fronte al forte legame che unisce Silvia a Malco, il quale preferirà le acque del fiume Mincio in compagnia della sua amata ad una comune ed ordinaria vita terrena. L’epilogo felice della leggenda sta tutto nel fazzoletto di seta annodato abbandonato sulle rive del fiume Mincio le cui acque hanno avvolto i due amanti nel loro tenero, amorevole e duraturo abbraccio. Un ricordo leggendario ha partorito l’idea di tirare una pasta sottile, del colore della seta, poi tagliarla, annodarla e chiamarla “nodo d’amore”, ovvero un tortello ripieno ed arricchito da sapori ineguagliabili per saziare il palato ed anche… l’animo.

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Informazioni su: www.ristorantivaleggio.it

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