Giovedì 18 Aprile 2024 - Anno XXII

Cronache pre-ferragostane nel torrido clima sahariano

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Commenti in libertà da gustare sotto l’ombrellone su quanto riportato dalla stampa con una punta di umorismo. Da Antonio Cassano ad Angelina Jolie, passando per Amburgo dove un Jihadista viene bloccato a “sediate” per finire a Milano con truffe e furti

Il Torrido clima sahariano che ha avvolto Milano e l’intera penisola, in qualche modo condiziona le notizie che appaiono sulla stampa. Noi nello stesso clima sahariano le commentiamo, magari riuscendo a farvi sorridere sotto l’ombrellone.

clima sahariano Antonio-Cassano
Antonio Cassano

Antonio Cassano (per tutti, ma non per la Treccani, “Fantantonio”), notissimo (non alla Accademia dei Lincei, è vabbè) footballeur (ma forse ex, vedi avanti) pensa (appunto) di mollare il balòn (così, almeno, giura la sua consorte alla dotta rivista “Oggi”) per stare con la famiglia e, ad esempio, accompagnare a scuola il figlio primogenito (primo anno di elementari).
E, già che c’è, arrivato a scuola, ivi si fermasse, e qualcosa imparerebbe… 

Ad Amburgo (Corriere 29/7) bloccato a “sediate” (sì: a colpi di sedia) un attentatore Jihadista urlante “Allah Akbar”.
Notizie come questa invitano a pensare che le occulte forze del terrorismo (bloccabili mediante esibizione di alcuni “mobili su cui appoggiare le natiche”, Wikipedia dixit) comincino a registrare un certo scadimento delle qualità professionali della manovalanza,  in tal modo invitandoci a temere (un po’) meno per le sorti del turismo nel mondo.

clima sahariano Angelina-JolieAngelina Jolie “rompe il silenzio dopo il divorzio da Brad Pitt” financo a dettagliare (“lo dice il Corriere”) “ho pianto nella doccia ma mai davanti ai miei figli”.
Un bel èscamotage, la doccia, per occultar le lacrime, ma, detto tra noi (vabbè che siamo a Ferragosto & dintorni”, e con tutto il rispetto per Mrs Angelina Jolie), può una consimile vicenda okkupare più di mezza pagina di un quotidiano nazionale lìder della stampa del Belpaese?

A Roma tutto ok. Dal 1° secolo a.C. al 4° secolo d.C. (poi…).
Dopodiché (senza nessun riferimento, sia chiaro, ai “preti” che, da allora, ne hanno preso il comando, ci mancherebbe….) nella cosiddetta Città Eterna c’è stato sempre un po’ di casino (malgoverno, simonia, prostituzione, corruzione). Adesso, poi, niente acqua, tanto meno per spegnere i fuochi circostanti (fiamme vere, tutto in tivù, mica quelle inventate e addebitate a Nerone).

Il clima sahariano a Milano incentiva truffe e furti  

clima sahariano Milano-caldo-saharianoNel torrido clima sahariano di Milano (a proposito: ormai ‘ste anomale e ormai consolidate temperature tropicali nel Belpaese, più siccità e afa, dovrebbero far pensare i cosiddetti, appunto, governanti, ma nessuno fa un plissé) è avvenuta una truffa (il ‘Corriere’ la chiama ‘trappola’) mica male, roba tipo quel noto film di Paul Newman. Due tizi (diciamolo chiaro, due mini-geni del male, il ‘capo’ 26enne, come ovvio si comincia da piccoli) hanno “messo su” una sorta di salone – concessionaria d’auto, vi hanno infilato un po’ d’auto di lusso che hanno venduto a tizi vogliosi di andare in vacanza su una bella auto deluxe con la loro sciura (oppure, a scelta, una tettuta, meglio se viepiù vistosa amante). Dopodiché (ovviamente pagate, complessivamente 100.000 euro, le auto da parte dei sullodati, ai quali non sarebbe restato che passare a ritirarle doverosamente targate) i due tizi sono scomparsi (con, ça va sans dire, tutte le loro belle auto, ovviamente da “rivendere” in qualche altro posto del  mondo.
La vicenda fa pensare (con tutto il rispetto e la solidarietà per i furteggiati) a quella antica storiella secondo la quale … Ogni mattina si ritrovano in giro un furbo e uno meno furbo (a Milano detto anche pirla, ma in questa vicenda i due malandrini si sono rivelati, già detto, davvero bravi, ndr), i due si incontrano e l’affare è fatto…

clima sahariano film-Totò-e-Aldo-FabrizioNel torrido clima sahariano di Milano avvengono non solo furti e scippi, comme d’habitude, ma pure “sparizioni con (più o meno) destrezza (nel caso della sottrazione che narro, a commetterlo basterebbe un tranquillo mungitore). Durante il check out all’Hilton a un 36enne “commerciante svedese” (lo dice il ‘Corriere’, che però aggiunge che il derubato si è rivolto alle autorità diplomatiche dell’Iran) è stata sottratta una valigetta (lasciata, durante il check out fianco a una valigia) in cui (ha dichiarato il furteggiato alla polizia) erano contenuti: carte di credito, blocchetto assegni, 15mila euro e un collier di diamanti (per la sciura) del valore di 10mila euro…
Sarà, ad ogni buon conto (e con tutto il rispetto) il qui presente scrivano si premura (anche) di dare del “pirla” al povero derubato. Perché (e questa modesta considerazione contiene pertanto anche un umile consiglio di viaggio al partente lettore) come si fa ad andare in giro (oltretutto in un deluxe hotel, forse forse un filino più pericoloso, quanto a furti con destrezza, del Bronx e/o della Casbah dei film di Totò) con tutto quel ben di dio sistemato in una “24 ore” (nella quale mancava solo un’etichetta – bagaglio su cui fosse scritto “rubami”…)?

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