Una sola rosa rossa oppure un mazzo di rose rosse, con o senza spine, trasmettono ugualmente, nel cuore e nell’anima, reciproci sentimenti di passione e amore. Presso il Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio, venerdì 26 maggio 2018 è stata inaugurata la “Panchina degli Innamorati”, un angolo riservato, intimo, immerso tra il verde del prato e le splendide rose di San Valentino. Il luogo dove gli amanti potranno scambiarsi eterno amore è frutto di un progetto che vede coinvolti i proprietari di Parco Sigurtà e il comune di Bussolengo in provincia di Verona il cui santo patrono è San Valentino, da tutti conosciuto come il santo protettore degli innamorati. Grande protagonista di questo insolito e romantico posto, è la regina del giardino: la rosa o meglio una particolare varietà di rosa rifiorente sapientemente creata dal centro florovivaistico Flover con sede a Bussolengo. Come vuole la tradizione, è rigorosamente rossa, con petali vellutati che si schiudono gradualmente verso l’esterno lasciando timidamente intravvedere un “cuore” dal colore rosso scarlatto vermiglio dai tenui riflessi di colore scuro. L’altezza del roseto oscilla tra i 100 e i 120 centimetri. La rosa è una pianta versatile, può essere coltivata in vaso, nelle fioriere o in giardino.
Gli innamorati, seduti su questa panchina dal colore bianco, potranno esternare i propri sentimenti avvolti dal profumo e dal colore scarlatto delle rose e, con la complicità dei soffusi rumori dei versi degli uccelli e dello scroscio dell’acqua delle fontanelle, immortalare il romantico evento attraverso un autoscatto promettendosi imperituro amore.
La Rosa di San Valentino e la citta di Bussolengo
Non è un caso se la rosa rossa messa a dimora accanto alla panchina si chiama “ Rosa di San Valentino ” perché molto si deve sia al Santo, patrono degli innamorati e sia alla città di Bussolengo dove si trova un’antica chiesa dedicata al Santo vissuto nella Roma imperiale tra il I e II secolo d.C., morto decapitato il 14 febbraio 273 d.C. dopo aver subito ben due arresti e torture per non aver rinnegato la propria fede cristiana. Il suo nome è da tempo legato alla consacrazione dell’amore duraturo e benedetto in virtù della rosa che egli stesso amava coltivare nel suo giardino e che era solito donare ai giovani innamorati come auspicio per il loro amore. A tessere il legame che unisce Bussolengo al Santo Vescovo di Terni, non è solo la rosa rossa ma anche la bella Chiesa edificata nel XII secolo, nella quale sono custoditi due splendidi cicli di affreschi che raccontano le vicende legate a San Valentino, in particolare i suoi poteri taumaturgici.
La Rosa di pietra e William Shakespeare
La popolarità della Chiesa e di San Valentino, a cui il luogo di culto di Bussolengo è dedicato, non si esaurisce con il ciclo di affreschi ma è implementata dal ritrovamento, per mano di William Shakespeare, della preziosa rosa di pietra e della pergamena in cui era narrata la vicenda di San Valentino e della moglie Silvia, da cui l’illustre drammaturgo trasse in seguito ispirazione per scrivere la tragedia d’amore di Romeo e Giulietta. La cosiddetta “rosa di pietra” fu la rosa che Silvia donò al marito Valentino quando egli venne arrestato per essersi convertito al Cristianesimo, nel ricordo di un amore che avrebbe sfidato il tempo, i pregiudizi e che non sarebbe mai “appassito” come appunto la rosa di pietra.
La rosa di San Valentino specificamente rosse possono essere acquistate presso il chiosco gadget all’interno del Parco all’insegna di un ricordo indelebile della promessa d’amore sulla bianca panchina degli innamorati.
Per approfondire la storia di San Valentino, alla luce delle ultime ricerche storiche, si segnala il libro di Arnaldo Casali dal titolo: Valentino-il segreto del Santo Innamorato.
Info: www.sigurta.it – www.larosadisanvalentino.org