Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con il Peperoncino Jazz Festival, una rassegna musicale connotata come sempre dalle performance di artisti di fama internazionale. La manifestazione si è svolta in tutta la Calabria e ha visto, nei tre appuntamenti tenuti all’interno del Parco della Sila, l’esibizione del duo composto da Sinikka Langeland, voce e kantele (arpa orizzontale) e Trygve Seim al sax, che hanno ricreato le loro sonorità norvegesi nella riserva dei Giganti della Sila.
Il Marcin Wasilewski Trio, nel successivo appuntamento, ha saputo animare il pubblico dell’arena del Centro Visite Cupone mentre l’ulteriore concerto ha permesso al Jacob Young Quintet di esibirsi contornato dalla vista panoramica del lago di Cecita. Con le degustazioni dell’enogastronomia calabrese abbinate ai concerti, l’intelligente programmazione del Festival, giunto ormai alla 17a edizione, ha permesso agli ospiti di immergersi nella natura incontaminata del Parco della Sila durante l’intera giornata, riservando invece le ore serali più fresche all’ascolto della buona musica.
Parco della Sila, anche i Giganti hanno un cuore
Uno dei primi tour mattutini ha approfondito la conoscenza della Riserva Naturale Guidata Biogenetica di Fallistro per conoscere i Giganti della Sila: 56 alberi di pino laricio, alti più di 50 metri, con più di due metri di diametro e più di cinque secoli di vita. Questo polmone verde, impiantato nel Seicento dai proprietari del terreno, salvatosi fortunatamente dai disboscamenti del dopoguerra, nel 2016 fu donato al FAI che attualmente lo gestisce. Di fronte a tali patriarchi si rimane stupiti non solo per le loro dimensioni e per l’imperscrutabile altezza ma anche per la forza e volontà di vivere dimostrata dalla venerabile età. Una caratteristica, quest’ultima, che si intuisce osservando le loro forme che per alcuni dimostrano l’impeto col quale si sono sollevati dal terreno mentre altri, forse per timore durante la crescita, hanno cercato conforto tra le braccia di un fratello.
Cupone: orto botanico e parco faunistico
Per approfondire la conoscenza del territorio e della sua flora ci si trasferisce a Cupone per visitare, a ridosso delle sponde del lago di Cecita, il Centro di educazione ambientale sorto dove operava una segheria: attività testimoniata dalle grandi seghe a nastro esposte in un capannone. Si passa in rassegna l’Orto Botanico il cui percorso didattico, riservato anche ai visitatori non vedenti, illustra la flora autoctona presente nel Parco mentre le informazioni sulla fauna locale si acquisiscono presso il Museo naturalistico.
Incontriamo un ambiente ancora più suggestivo percorrendo uno dei sentieri che si addentrano tra felci e colorate infiorescenze, una bassa vegetazione a contorno di pini larici; questi ultimi presentano spesso estese incisioni a spina di pesce che servivano per raccogliere la resina, attività ormai abbandonata da tempo. Finalmente si raggiungono i recinti faunistici dove, protetti da alte staccionate brucano tranquillamente caprioli, daini e cervi: animali che si possono osservare, senza disturbarli, da apposite feritoie.
Attività sportive sui laghi Cecita e Arvo
Il vicinissimo lago di Cecita rappresenta un’amena località di villeggiatura ove trascorrere il proprio tempo in relax oppure dedicandosi ad una delle innumerevoli attività sportive da praticare in loco. Così che oltre alle passeggiate lungolago a piedi o a cavallo, si può scegliere di attraversare lo specchio lacustre in canoa o con una rilassante gita sui battelli elettrici disponibili anche sul lago Arvo sulle cui rive i più intrepidi possono arrampicarsi nei percorsi aerei del Parco Avventura. Per una genuina degustazione gastronomica di specialità locali non c’è che da rivolgersi al Brillo Parlante di Lorica, un pub-ristorante nel quale testare delle ottime birre artigianali.
Signori, in carrozza!
Non sentirete questo invito, ma sarà un prolungato fischio di una vecchia locomotiva a vapore a sollecitarvi per prendere posto, in modo da godere dell’itinerario che lo storico Treno della Sila compie da Camiglitello Silano a Silvana Mansio (e viceversa). Una piacevole scarrozzata di pochi chilometri percorsi su sedili di legno mentre scure volute di fumo lasceranno piccole tracce di carbone sul capo di chi si sporge dal finestrino. E’ una sensazione nuova per i più giovani e un ricordo dei tempi andati per i più anziani quando viaggiare in treno si trasformava quasi in un’avventura. Due momenti caratterizzano questo tragitto allorché i macchinisti devono effettuare una sosta tecnica per il rifornimento idrico e quando, a fine corsa, devono invertire manualmente il senso di marcia della locomotiva tramite un apposito pontone girevole.
Gastronomia con i prodotti “Silautentica”
Il centro di Camigliatello è quasi tutto rivolto a presentare ai suoi visitatori il meglio delle produzioni gastronomiche locali. Tra queste, il punto vendita di Maurizio Campanaro offre una vasta scelta di insaccati e prodotti caseari col marchio del consorzio Silautentica. Ma sono i dintorni del piccolo centro silano a proporre un’esperienza gastronomica eccezionale. Ad appena dieci chilometri a nord della cittadina, l’azienda agrituristica Fattoria Biò offre ai propri ospiti la possibilità di degustare moltissime pietanze della cucina locale come i cullurielli, tipiche ciambelle fritte, che accompagnano l’antipasto di salumi e formaggi. La pasta fatta in casa con funghi o con sugo di carne anticiperà i secondi piatti di costate di maiale e agnello con il loro contorno di mpacchiuse, le tradizionali patate IGP cotte al forno. Pur non essendo in Sicilia, come dessert si può degustare un ottimo cannolo col suo ripieno di delicata ricotta: una gioia per il palato che difficilmente si dimentica.
Parco della Sila, città da scoprire
Il piccolo borgo di Longobucco ha rivelato inaspettate attrattive. Dominata dall’alto campanile della chiesa Madre – che al suo interno conserva preziose sculture lignee e una ricca collezione di argenti – la piccola e affollata piazza centrale è abbellita dalla statua dedicata a Bruno da Longobucco, famoso chirurgo del Medioevo precursore della microchirurgia. Dalla piazza dipartono le vinedde, i vicoli che si inoltrano nel centro storico nel quale numerose curiosità attraggono il visitatore. Così che, affacciandosi in una buia bottega di fabbro si ha l’occasione di conoscere Domenico Aurea, un artigiano del ferro intento a dare i ritocchi finali alla sua ultima opera, un argenteo cobra in fase di attacco. Il colore vuole forse ricordare le attività estrattive del prezioso minerale per cui la città era un tempo famosa: un’economia testimoniata dall’unica miniera ancora visitabile.
Le tessitrici di Longobucco
Restando in ambito artigianale merita senz’altro una visita la Bottega storica del tessuto d’arte della famiglia Celestino. Fu il capostipite Eugenio che negli anni Venti riunì le migliori tessitrici di Longobucco e con loro instituì un’impresa artigiana per produrre coperte, arazzi e tappeti, artisticamente decorati. Attualmente nei tre livelli della bottega sono esposte le tipiche lavorazioni dei tessuti oltre a numerosi telai in legno che sono in attesa di far risentire il loro ritmico suono. Un compendio delle passate attività artigianali e degli antichi mestieri nonché l’esposizione di argenterie e di preziose lavorazioni di tessitura sono testimoniate rispettivamente nell’area museale dell’ex convento dei Frati Francescani e nelle sale di palazzo Citino, signorile edificio del XVIII secolo, dal portale adorno con maschere apotropaiche. Anche in questa cittadina non può mancare la conoscenza della gastronomia locale che, nei piatti a base di carne di maiale della trattoria La Campanara, offre tutti i forti sapori della cucina tradizionale.
Ente Parco Nazionale della Sila – via Nazionale s.n. – Lorica (CS) – tel. 0984-537109 – www.parcosila.it – info@parcosila.it – www.sila-turistica-it