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Verona Minor Hierusalem: cammini europei e pellegrinaggi urbani

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La Romea Strata unisce e accoglie i pellegrini che passano per la città scaligera. Il convegno di Verona nell’ambito del progetto VMH evidenzia la centralità della persona e il ruolo dei volontari. Tre gli itinerari urbani di turismo accessibile e consapevole

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L’Italia è stata spesso provata da calamità naturali che hanno provocato ingenti danni al patrimonio urbanistico, paesaggistico con perdite di vite umane. In queste tragiche circostanze si è rivelato prezioso l’aiuto di volontari. Uomini e donne che hanno contribuito a rialzare il Paese dedicando buona parte del loro tempo senza chiedere nulla in cambio, motivati solo dai propri innati valori umani. E Verona non è da meno. Sabato 15 e domenica 16 dicembre 2018, nella sala congressi del Palazzo della Gran Guardia, a Verona, si è tenuto il convegno dal titolo “Verona tra cammini europei e pellegrinaggi urbani”. Nel corso del convegno si è dato ampio spazio alla presentazione degli itinerari veronesi. Pietra miliare del progetto Verona Minor Hierusalem è la forza dei volontari che dedicano, meglio donano, parte del loro tempo per implementare la conoscenza storica, artistica, religiosa ed architettonica della città di Verona. Presenti al convegno il Sindaco e il Vescovo di Verona, i fautori del progetto VMH (Verona Minor Hierusalem) per la cui realizzazione sono stati basilari il contributo delle diocesi italiane e straniere, il coinvolgimento di numerose istituzioni amministrative e la collaborazione del Centro Italiano Studi Compostellani.

Il progetto Verona Minor Hierusalem

Verona Minor Hierusalem

Il progetto precedente, denominato “Verona Minor Hierusalem, una città da valorizzare assieme” ideato da Don Martino Signoretto della Diocesi di Vicenza e promosso dalla Diocesi di Verona, ha visto la partecipazione di 1100 volontari, impegnati nell’accogliere visitatori, turisti e pellegrini. L’obiettivo che ci si è posti è la valorizzazione di alcune chiese veronesi di notevole valenza storica e artistica, solitamente escluse dai pellegrinaggi e dai percorsi turistici. Il programma, infatti, comprende due nuovi itinerari rispetto a quello già esistente e battuto dai pellegrini dal 2016 con oltre 163mila presenze.
Il progetto 2018 evidenzia la centralità della persona e l’economia del dono. I cittadini diventano protagonisti e custodi della cultura della città. Il gruppo di volontariato è aperto a chiunque ed è eterogeneo per età e istruzione. I volontari seguono un corso di formazione gratuito per essere preparati ad accogliere i pellegrini e guidarli alla scoperta delle belle chiese di Verona.

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Tre itinerari di turismo esperenziale

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Chiesa di San Lorenzo

Il primo itinerario, già collaudato da tempo, è denominato “Rinascere dall’Acqua, Verona Aldilà del fiume”. Proposto dal progetto Verona Minor Hierusalem, coinvolge le chiese ubicate all’esterno dell’ansa dell’Adige, prima non facilmente accessibili al pubblico: San Giorgio in Braida, Santo Stefano, Santi Siro e Libera, San Giovanni in Valle, Santa Maria in Organo e la chiesetta di San Pietro Martire,
“Rinascere dalla Terra. Verona crocevia di civiltà, storia e cultura’’ è il secondo itinerario con l’obiettivo di far conoscere Verona ed i suoi tesori nascosti quali cripte e sacelli a testimonianza di quanto la fede abbia contribuito alla bellezza di chiese e monumenti.
Chiese: San Zeno in Oratorio, San Lorenzo, Sant’Eufemia, Sante Teuteria e Tosca, San Giovanni in Foro e San Benedetto al Monte.
“Rinascere dal cielo, tra le note di Mozart e una nave di Santi” è il terzo itinerario con lo scopo di valorizzare e riscoprire Veronetta, quartiere noto per la multiculturalità e sede universitaria. Di particolare interesse San Tomaso Cantuariense, con l’organo legato a Mozart, e Santa Maria al Paradiso, con uno dei reliquiari più grandi d’Europa.
Chiese: San Nazaro, San Paolo, Santa Maria al Paradiso, San Tomaso Cantuariense, Santa Toscana.

La Romea Strata: pillole di storia

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Sotteranei della Chiesa di San Benedetto al Monte

La Romea Strata è frutto della creatività di un lungimirante sacerdote della Diocesi di Vicenza,Don Raimondo Sinibaldi, che ha avuto la brillante idea di riunire in un unico nome un sistema di antiche vie percorse, nell’arco di secoli, dai pellegrini che a piedi giungevano a Roma, la città eterna.
I viandanti e pellegrini provenivano dai paesi del Nord Europa, dal Centro e dall’Est europeo. Si dirigevano verso Roma e oltre attraverso percorsi meridionali del famoso Cammino di Santiago de Compostela.

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Chiesa di San Tomaso Cantuariense

Il maggior obiettivo del progetto consiste nel rivalutare le vie dei pellegrinaggi in territorio italiano senza trascurare il sistema di infrastrutture che gravita attorno al mondo della religiosità. Basandosi sul consolidato modello spagnolo, il rinnovato progetto tenta di recuperare le strutture religiose spesso inutilizzate e riconvertirle in forme d’accoglienza per implementare la fede cristiana ma anche per conoscere le bellezze artistiche delle chiese italiane.
Le nazioni coinvolte sono cinque: la Polonia, la Repubblica Ceca, l’Austria,la Slovenia , l’Italia e ben 150 comuni italiani e 312 parrocchie. L’Italia vanta un primato in fatto di chiese e campanili tra cui bellissime cattedrali e basiliche ricche di storia e di antichi reperti architettonici e artistici, degni custodi di reliquari importanti di santi cristiani.

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I nomi delle Vie Romee che portano a Roma

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Chiesa di San Giovanni in Foro

Il percorso della Romea Strata in Italia copre una lunghezza di oltre 1300 km. In Italia giunge la via proveniente dal Baltico, attraversa la Polonia e non a caso porta il nome di Via Romea Allemagna. Percorre il Friuli collegando il Passo del Tarvisio a Concordia Sagittaria dove si fonde con la Via Romea Aquilense, proveniente dalla vicina Slovenia. La via pellegrina, simile ad un grande fiume con i suoi numerosi affluenti, prosegue in Veneto e confluisce nella Via Romea Annia fino a Badia Polesine nel rodigino e qui si unisce con la Via Romea Magna proveniente da Vicenza.
A Badia Polesine, la Romea Annia cambia nome in quello di Via Romea Longobarda e raggiunge l’Abbazia di Nonantola nei pressi di Modena. Da qui, attraversando gli Appennini, arriva a Pistoia, in Toscana, dove è conservata la reliquia di San Jacopo e poi raggiunge la bellissima San Miniato, in provincia di Pisa. Da San Miniato il percorso si immette nella Via Francigena verso Roma o in direzione opposta verso Santiago de Compostela.
Col nome di Via Francigena s’intende un insieme di vie romee che partono dall’Europa occidentale, specie dalla Francia e conducono a Roma per proseguire fino in Puglia dove un tempo, dai porti pugliesi, s’imbarcavano i pellegrini per proseguire il viaggio in Terra Santa. Si tratta, quindi, di un itinerario complesso in grado di attrarre un flusso importante di “viatores” affascinati dal piacere della scoperta dei luoghi attraversati nel lungo cammino del corpo e dell’anima.
Regione Veneto i tragitti sono: Via Romea Annia (da Concordia Sagittaria a Badia Polesine) km 278; Via Romea Vicetia (da Valli del Pasubio a Montagnana) km 109; Via Romea Postumia (da Verona a Vicenza) km 66; Via Romea Porciliana (da Verona a Montagnana) km 76.

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Chiesa di San Paolo in Campo Marzio

La storia narra di Gaidoald, medico del re Liutprand, che in sella al suo cavallo attraversò il Reno e risalì la ripida salita fino al passo della Castellina, in Toscana. Il percorso dall’Abbazia di Nonantola, era stato meno faticoso in quanto aveva avuto il sostegno del figlio Gaiprand e le attenzioni dei fedeli servi che li seguivano a dorso di mulo, colmi di doni regalati dall’amico Anselmo, abate e fondatore nel 752, dell’Abbazia di Nonantola. Un altro mulo portava il carico di vettovaglie per i due monaci del monastero di Batoni (Pistoia) dove i monaci accoglievano i pellegrini in viaggio. I due cavalieri potevano osservare il cambiamento del paesaggio circostante e la vallata dell’Ombrone appariva ben coltivata a castagneti, vigneti ed oliveti. L’anziano medico fu estasiato nel vedere, all’orizzonte, l’Abbazia di San Bartolomeo, da lui costruita e rafforzata mesi prima senza indugiare in sostanziose donazioni di terreni e proprietà in Lunigiana, Lucchesia, in Maremma e sulle colline del Chianti. Prima di morire disse al figlio “Gaiprand, questa è la terra del latte, del miele, la nostra terra. Da qui non ce ne andremo mai”. Di aneddoti storici se ne contano tanti, tuttavia lo studio approfondito dei documenti medioevali fanno scoprire sentieri nascosti tra rovi, interrotti da piccoli fossi e smottamenti ma che hanno portato alla riscoperta della lunga e spettacolare Via Francigena.
Curiosità: Wolfgang Goethe disse: “L’Europa è nata pellegrinando e la sua lingua è il cristianesimo”.

Informazioni
Il visitatore o pellegrino troverà il materiale informativo di supporto alle visite nelle singole chiese o, volendo, ancora prima di iniziare, nell’Infopoint della Verona Minor Hierusalem in via Sant’Alessio 34, tel. +39 3421820111.
www.romeastrata.it

www.romeastrata.it/vademecum

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