Da grande appassionato di trekking ho letto molti libri dove la montagna è il fulcro della storia o dell’avventura, ma non mi era mai capitato nulla del genere. La montagna vivente di Nan Shepherd è un meraviglioso libro dove la montagna è la storia, l’avventura. E’ il protagonista assoluto analizzato in tutti i suoi aspetti. L’autrice parla dei Monti Cairngorm nella Scozia nord-orientale, da lei assiduamente frequentati. Ma la maggior parte delle considerazioni sono perfettamente associabili a tutte le catene montuose. Già dalle prime pagine si intuisce subito la forte sensibilità femminile che coglie aspetti quasi insignificanti della vita animale e vegetale e li trasforma in attimi di pura poesia.
Magicamente il profumo della betulla dopo la pioggia diventa un brandy invecchiato. Il bramito dei cervi uno jodel e le radici dei pini una gabbia di serpenti. All’emotività è associata anche un’osservazione attenta, quasi scientifica, che dà vita a descrizioni minuziose dell’acqua di torrenti e lochs, delle forme complicate di ghiaccio e neve e persino dell’aria e della luce.
Montagna vivente
Dalla contemplazione si passa all’esperienza attraverso i sensi che la montagna rende puri in un modo unico. L’atto stesso di camminare con ritmo cadenzato permette alla mente di abbandonare il pensiero razionale e lasciarsi completamente invadere dai sensi raggiungendo uno stato di “beatitudine”, come si legge nell’ultimo capitolo di Montagna vivente. E’ difficile sintetizzare in un breve l’infinità di visioni ed esperienze racchiuse in questo libro.
Robert Macfarlane, altro grande scrittore appassionato di montagna, vi è riuscito in una trentina di pagine che più di un’introduzione sono un vero saggio sul volume “Montagna vivente” e una piacevole lettura anche per chi, come me, non ama particolarmente le prefazioni. Quest’opera arriva in Italia con un grande ritardo. La Montagna vivente fu scritta negli anni trenta. Rimase nel cassetto dell’autrice sino al 1977 (quando venne pubblicata per la prima volta in Inghilterra) e solo nel 2018, grazie alla collaborazione del Club Alpino Italiano, arriva nel nostro paese. I contenuti comunque rimangono attuali e capaci di affascinare ogni amante della montagna e del trekking. Durante la lettura mi sono sentito veramente accarezzare il volto dal gelo delle vette o inebriare dal profumo del sottobosco; ho sentito le gambe stanche e la mente fresca, rilassata proprio come dopo una passeggiata nel verde.
La Montagna vivente di Nan Shepherd, edito da Ponte delle Grazie, pagine 180, € 14,00.
Autore
Nan Shepherd (1893-1981), scrittrice e poetessa scozzese, si è laureata nel 1915 all’Università di Aberdeen e ha insegnato Letteratura inglese per più di quarant’anni. Camminatrice e appassionata di giardinaggio, ha trascorso lunghi periodi sui monti Cairngorm, amandoli e percorrendoli senza stancarsi mai, alla ricerca della loro vera essenza. Scritto durante la Seconda guerra mondiale, La montagna vivente è stato pubblicato in Inghilterra solamente nel 1977, diventando subito un classico, più volte ristampato e tradotto in diverse lingue.