Per anni è stato l’oggetto alieno che riempiva un quarto di piazza della Repubblica, sede giornaliera del più grande mercato all’aperto di Torino noto a tutti col nome di Porta Palazzo. Finalmente, da qualche giorno, il Centro Palatino o Pala Fuksas (per via dell’architetto che l’ha progettato) ha un nuovo volto.
Ora si chiama Mercato Centrale. Ospita 26 botteghe di artigiani del gusto. E ripropone nel capoluogo subalpino il format ideato da Umberto Montano, imprenditore della ristorazione, sperimentato con successo a Firenze (San Lorenzo) e Roma (Stazione Termini) e che presto sarà attivo anche a Milano (Stazione Centrale).
Porta Palazzo: cibo e cultura nelle Antiche Ghiacciaie
Il Mercato Centrale è un progetto di 4500 metri quadrati distribuiti su tre livelli che ha l’ambizione di contribuire a riqualificare una delle zone più popolari e multietniche della città. Cibo e cultura si incontreranno in questi spazi storici sede delle Antiche Ghiacciaie dove c’è già in programma un palinsesto di 350 eventi che animeranno il mercato fino alla fine dell’anno. Ma le ambizioni partono in primo luogo dal cibo, perché in questa nuova iniziativa hanno creduto chef stellati come Davide Scabin e Marcello Trentini (Magorabin).
Nel suo stand Scabin proporrà un nuovo format chiamato Carbone Bianco: la preparazione a vista nei grandi contenitori verdi Big Green Egg di piatti semplici ma gustosi, come le frittate (anche da asporto, volendo con un packaging molto ricco, tanto da diventare un insolito omaggio), zuppe, uova, verdure. Il tutto cotto esclusivamente a carbone, ma con il tocco creativo di Scabin, uno degli chef che hanno riscritto la storia della cucina italiana negli scorsi decenni.
Porta Palazzo: verdure di stagione
La Fata Verde di Marcello Trentini è invece la sorella vegetale del mago, dove la proposta sarà tutta a base di verdure di stagione, però senza pregiudizi vegetariani o vegani, perché in alcune ricette entreranno formaggio e pesce. Da citare le lasagne e la parmigiana di melanzane e le centrifughe rinfrescanti preparate al momento.
Fra gli altri nomi importanti della ristorazione piemontese che hanno accettato la sfida del Mercato Centrale c’è la Farmacia del Cambio che proporrà alcuni piatti della tradizione piemontese, come gli agnolotti con sugo d’arrosto, gnocchi alla bava, tagliatelle al ragù di coniglio, vitello tonnato e tonno di coniglio, brasato al Barolo, merluzzo al latte con cipolle. Si chiude con i classici gianduiotti.
Prodotti di qualità dal mercato agricolo
Al Mercato Centrale si può anche fare la spesa, come da Cortilia, il mercato agricolo online nato nel 2012 che si propone per la prima volta con un format fisico, mettendo in vetrina prodotti di alta qualità provenienti da piccole realtà che si impegnano ad offrire l’eccellenza. Ma il mercato è soprattutto luogo di convivialità e i piatti e prodotti si possono acquistare in ogni bottega per poi sedersi ai tavoli che sono liberamente a disposizione dei clienti senza costi aggiuntivi. Per ordinare da bere ci si rivolge al personale di sala che prende l’ordinazione e serve al tavolo.
L’offerta è varia: si va dai formaggi e dal burro di Beppino Occelli ai gelati di Alberto Marchetti, dalla pizza tradizionale napoletana di Marco Fierro all’hamburger di Chianina di Enrico Lagorio, dal tartufo di Luciano Savini esaltato dalla conoscenza gastronomica di Aurelio Barbero alla tradizione romanesca del Trapizzino di Stefano Callegari.
Un mulino produce farine per panificare
Bella l’idea di installare anche un mulino che produrrà farine di qualità per il panificio di Raffaele d’Errico che accoglie il pubblico all’ingresso del mercato con il “pane di Porta Palazzo” e per la pizzeria. Il mulino è affidato a Mattia Giardini che si definisce “trafficante di farine” ad Alberto Iossetti e al mugnaio Lorenzo Cussino di Viva La farina. Nella bottega una parte è dedicata alla didattica per spiegare alle scolaresche che verranno in visita come nasce una buona farina. Ma i clienti potranno comunque acquistare confezioni di varie tipologie di farina di grano, di segale, di farro e di mais.
Per chiudere la visita al Mercato Centrale di Torino bisogna salire al primo piano, dove oltre ad altri spazi didattici, c’è la Distilleria di Simone Mari. Un corner con vetrata che si ispira ai cocktail bar degli anni ’50 e offre una splendida vista sul mercato all’aperto e lo skyline della Torino storica. E’ il luogo del buon bere, con il supporto a vario titoli di grandi nomi come Teo Musso – fondatore del birrificio Baladin – e Dennis Zoppi, bartender di fama mondiale. Si può scegliere fra i grandi classici come Negroni e Moscow Mule, i signature cocktail, il Beermoth Baladin, un omaggio alla tradizione dei vermouth piemontesi, selezioni di gin e di whiskey, di vodka e tequila, di bourbon e amari. E poi camomilla, sambuco, ciliegia, violetta, grappa, birra, vino, caffè, cocktail analcolici, con accompagnamento di tacos, tramezzini e gyoza.
La Pescheria Gallina raddoppia gli spazi
A conferma del momento di nuova vitalità che coinvolge il grande mercato torinese c’è il raddoppio dell’offerta di ristorazione della Pescheria Gallina, uno degli indirizzi di riferimento per il pesce a Torino, con una storia lunga quattro generazioni che nel 2020 festeggerà i 100 anni di attività.
Beppe Gallina che da un trentennio è dietro il banco della pescheria e da qualche anno aveva inaugurato per pranzo un servizio di cucina express, proponendo piatti semplici – fra cui un delizioso fritto – con protagonista il pescato di giornata ha deciso di proporre lo stesso tipo di servizio anche la sera (dalle 19 alle 22 tutti i giorni tranne il mercoledì). Gli spazi sono nuovi, contigui alla pescheria, ma la formula è sempre la stessa: piatti a base di pesce fresco proposti dallo chef Mattia, con focaccia sfornata quotidianamente, vino, acqua e coperto a 15 euro fissi, senza possibilità di prenotare.
A cena ci sono anche le birre artigianali del Birrificio Torino, Clara e La Drôl. Incluso a cena anche il caffè e, secondo la fantasia di Beppe Gallina, il dolce. A gestire il servizio serale è Cristina, spalla di Beppe da tre anni. Confermato l’appuntamento del giovedì sera “A cena con Beppe Gallina”, una serata speciale, su prenotazione, il cui menù dall’antipasto al dolce viene pensato settimanalmente da Beppe per i suoi ospiti con cui trascorre al tavolo la serata. Dal 2003 a oggi Beppe Gallina è ininterrottamente insignito del titolo di Maestro del Gusto, riconoscimento assegnato da Slow Food alle eccellenze enogastronomiche del territorio.
Rivendita 2: dalla colazione ai cocktail
Dall’altra parte di piazza della Repubblica, nella zona porticata edificata a inizio Settecento su progetto di Filippo Juvarra, da pochi giorni ha aperto Rivendita 2. Il nuovo locale nato su iniziativa di Davide Pinto che i torinesi già conoscono per Affini, un indirizzo molto apprezzato per i cocktail e ultimamente anche per la cucina. Rivendita 2 nasce nei locali che nel 1926 videro nascere il Caffè Centrale e si propone come un indirizzo di riferimento durante tutto il corso della giornata, a partire dalle 6,30 per le colazioni fino all’una di notte.
I cocktail nascono sotto la supervisione di Michele Marzella, bar manager di Affini, mentre i piatti sono dello chef Yari Sità. Per la propria attività di ristorazione, Rivendita 2 ha puntato su alcuni produttori e aziende che sono insigniti del titolo di Maestri del Gusto. Tra questi il Pastificio Bolognese della famiglia Muzzarelli. Il latte, gli yogurth e i formaggi di Cascina Fontanacervo. I prodotti della Drogheria Ceni, altro storico riferimento del mercato di Porta Palazzo. La selezione di caffè di Gocce di Cioccolato, oltre al Vermouth Anselmo, marchio rilanciato dallo stesso Davide Pinto.
Dal 22 al 28 aprile c’è la Torino Restaurant Week
Gli antipasti in primavera e le carni piemontesi in autunno sono i protagonisti della seconda edizione della Torino Restaurant Week. Si parte il 22 aprile con 46 ristoranti aderenti. Fino al 28 aprile, turisti e cittadini potranno gustare la cucina tipica del territorio. Possono scegliere il menù dedicato comprensivo di tre portate. Accompagnate dai vini DOC e DOCG della provincia di Torino ad un prezzo di 30 euro che include acqua, caffè e coperto. In primavera i protagonisti saranno gli antipasti. Cinque assaggi a scelta fra vitello tonnato, tonno di coniglio, battuta di carne cruda, caponet, cipolle ripiene, acciughe al verde, tomini elettrici, peperoni con bagna caoda, lingua al verde, giardiniera e altre specialità tipiche. Poi il primo piatto a scelta del ristorante.
Consultando l’elenco dei ristoranti aderenti pubblicato su www.turismotorino.org/it/torino-restaurant-week-2019 si leggono già i nomi dei piatti proposti, dagli agnolotti con sugo d’arrosto ai plin di borragine, dai ravioli ai tajarin al ragù di coniglio e molti altri piatti di pasta. Si chiude con un dessert, dove la fa da padrone il bonèt, seguito da panna cotta, torta di nocciole e bicerin.
Da lunedì 28 ottobre a domenica 3 novembre è già prevista la replica autunnale, nel periodo in cui Torino è molto vivace per i grandi eventi legati all’arte contemporanea. Saranno protagoniste le carni piemontesi e il prezzo è stato fissato in 35 euro a persona.
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