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Biennale Cinema 2019: Pedro Almodovar premiato col Leone d’Oro alla Carriera

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La 76a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia-Lido dal 29 agosto al 7 settembre. Nella Sala Grande del Palazzo del Cinema è stato assegnato al regista spagnolo Pedro Almodovar il Leone d’Oro alla Carriera

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Pedro Almodovar, Leone d’Oro alla Carriera

Il celebre regista spagnolo Pedro Almodovar ha ricevuto il prestigioso Leone d’Oro alla Carriera alla 76a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. La consegna è avvenuta in Sala Grande del Palazzo del Cinema, a Venezia-Lido, giovedì 29 agosto alle ore 14:00. Il suo è stato un ingresso trionfale tra gli applausi del pubblico ed una standing ovation generale. Dopo la premiazione  è stata proiettata una delle sue fortunatissime pellicole passate alla storia come film cult.

Ad accoglierlo sul palcoscenico Alberto Barbera, Direttore Artistico della Mostra, e Lucrezia Martel Presidente della Giuria Internazionale del Concorso Venezia 76. Martel visibilmente commossa, ha fatto un excursus della carriera di Almodovar, al quale è particolarmente legata per aver coprodotto tutti i suoi film più recenti.

Il Leone di Venezia commuove Almodovar

Intervento-di-Pedro-AlmodovarIl regista spagnolo si è presentato in un elegante nel suo completo bianco, leggera barba e capelli canuti. Almodovar non riesce a trattenere l’emozione mentre riceve la statuetta tra le mani e la bacia in segno di profonda gratitudine. Ringrazia il suo pubblico e la città di Venezia, che ama, per averlo consacrato tra i registi internazionali più affermati. Correva l’anno 1983 quando Pedro Almodovar fece il suo debutto alla Mostra del Cinema con la pellicola “L’Indiscreto fascino del peccato”. Ritornò a Venezia nel 1988 con il film “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” col quale ottenne il riconoscimento per la sceneggiatura.

Almodovar-riceve-il-Leone-d-OroAlmodovar ha ricordato con piacere Sergio Leone, Lina Wertmuller e i famosi registi artefici del neorealismo cinematografico. Inoltre si è soffermato sui temi e sui contenuti dei suoi film che hanno segnato profondamente la cultura del XX secolo quali la trasgressione, la passione amorosa, la crisi d’identità, l’abbandono, l’incoerenza, la depressione. Ha poi concluso con queste parole: «Questo Leone diventerà la mia mascotte, insieme ai due gatti con cui vivo. Grazie dal profondo del cuore per questo premio”.»

Ritratti dell’universo femminile

BienneleCinema-2019-Lucrezia-MartelDel regista si stima anche la particolare abilità nel tracciare ritratti e debolezze dell’universo femminile in modo originale, in un mix intriso di ironia ed acuta osservazione. Ricordiamo alcuni titoli: “Tutto su mia madre”(1999) col quale ha vinto il suo primo Oscar, per il Miglior film straniero; “Parla con lei” Oscar per la Migliore sceneggiatura. Poi ancora “La mala educación”, film del 2004, presentato a Cannes, “Volver” del 2006 e l’ultima sua creatura “Dolor y Gloria” , un racconto quasi autobiografico con protagonista Antonio Banderas.

Lucrezia Martel, regista argentina, tra le lacrime ha concluso il suo intervento dicendo: «Pedro è stato promotore e attore della movida, la controcultura che ha riscattato la Spagna dal lungo letargo del franchismo, combattuta con le armi migliori: film, riviste, libri, musica». A seguire la proiezione del film “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” tra gli applausi e le risate del pubblico per alcune scene dense di ironia.

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Informazioni: www.labiennale.org/it/cinema/2019

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